I due ultimi titoli iridati assegnati all’ultima gara di Valencia, il successo del progetto Sprint Race e la crescita di seguito televisivo e di pubblico, nonostante a fine 2021 sia avvenuto il tanto temuto addio di Valentino Rossi. La MotoGP, alla fine del 2023, può dire a voce alta di godere di buona salute. Ci sono degli aspetti da migliorare, come i tantissimi infortuni e l’enorme strapotere in pista della Ducati rispetto alle altre Case, ma il bilancio è positivo. E lo si vede anche dal tornaconto economico.
Lo ha confermato in una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica il boss di Dorna Carmelo Ezpeleta. Il 77enne manager spagnolo è nel mirino dei ‘puristi’, esattamente come accade a Liberty Media in F1, per una spinta eccessiva sulla manopola dello show. Ma i risultati sembrano essere dalla sua parte. Tanto che non mancano i rumors riguardanti l’interessamento di nuovi soggetti per una cessione – quanto grande sarà il mercato a dirlo – del controllo della MotoGP.
Ezpeleta conferma, ma fa anche capire di non avere certo fretta di lasciare: “Segnali di vendita? Confermo le voci, ma vorrei sapere chi le mette in giro. Anche perché tutti i giorni ricevo due-tre telefonate di istituti di credito: mi chiedono se è vero che siamo in vendita. Ma le banche non vogliono comprare: si propongono come soggetti intermediari dell’operazione. Posso dire solo una cosa: siamo pronti”.
“Siamo pronti a continuare con gli stessi azionisti. O a mollare, se vorranno – ha proseguito il boss della MotoGP – le società proprietarie con capitale a rischio restano non più di 4-5 anni. Ma ogni regola ha le sue eccezioni. Coi nostri primi investitori, siamo rimasti dal 1998 al 2006. Poi è arrivato Bridgepoint: ne sono passati altri 17. Attualmente circa il 20% di Dorna è proprietà dei suoi lavoratori, e io ne ho la maggioranza. Ma il 39% è di Bridgepoint, e il 38% di un fondo pubblico canadese. Tutto può accadere, in qualsiasi momento. Però non è ancora successo. Di sicuro, il prodotto piace“.
da formulapassion
Lo ha confermato in una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica il boss di Dorna Carmelo Ezpeleta. Il 77enne manager spagnolo è nel mirino dei ‘puristi’, esattamente come accade a Liberty Media in F1, per una spinta eccessiva sulla manopola dello show. Ma i risultati sembrano essere dalla sua parte. Tanto che non mancano i rumors riguardanti l’interessamento di nuovi soggetti per una cessione – quanto grande sarà il mercato a dirlo – del controllo della MotoGP.
Ezpeleta conferma, ma fa anche capire di non avere certo fretta di lasciare: “Segnali di vendita? Confermo le voci, ma vorrei sapere chi le mette in giro. Anche perché tutti i giorni ricevo due-tre telefonate di istituti di credito: mi chiedono se è vero che siamo in vendita. Ma le banche non vogliono comprare: si propongono come soggetti intermediari dell’operazione. Posso dire solo una cosa: siamo pronti”.
“Siamo pronti a continuare con gli stessi azionisti. O a mollare, se vorranno – ha proseguito il boss della MotoGP – le società proprietarie con capitale a rischio restano non più di 4-5 anni. Ma ogni regola ha le sue eccezioni. Coi nostri primi investitori, siamo rimasti dal 1998 al 2006. Poi è arrivato Bridgepoint: ne sono passati altri 17. Attualmente circa il 20% di Dorna è proprietà dei suoi lavoratori, e io ne ho la maggioranza. Ma il 39% è di Bridgepoint, e il 38% di un fondo pubblico canadese. Tutto può accadere, in qualsiasi momento. Però non è ancora successo. Di sicuro, il prodotto piace“.
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