Storia di Oriol Puigdemont •6 ora/e
Il sabato di Marc Marquez in Giappone ha seguito il trend positivo visto in India, che in quel caso era legato al fatto che si trattava di un circuito nuovo e privo di dati per i piloti e le squadre.
Ma su un circuito ben conosciuto come quello di Motegi, Marc è riuscito a fare il vuoto in Q1 e a stare davanti anche nella Sprint, lottando per la quarta posizione per molti giri, all'inizio anche con Pecco Bagnaia, finché alla fine ha perso alcune posizioni nella lotta con le altre Ducati di Johann Zarco e Marco Bezzecchi.
E se in pista le cose vanno un po' meglio, negli uffici Honda stanno forzando la macchina con dei cambiamenti volti a cercare di convincere il pilota di Cervera a rimanere, come quello anticipato da Motorsport.com con la nomina di Shin Sato a nuovo responsabile tecnico.
"I cambiamenti alla Honda dimostrano che c'è una reazione. Quando un progetto si trova in questa situazione, devono esserci dei cambiamenti. Quando i numeri di un'azienda non funzionano, ci devono essere dei cambiamenti ai vertici. Penso che la struttura sia buona, è molto umana e laboriosa. Ma è vero che la strada intrapresa di recente non è stata quella giusta", è stata la valutazione di Marc sull'annuncio.
"Dal 2020 sono stato via per un lungo periodo e quando sono tornato mi sono reso conto che la direzione presa dalla moto era diversa. Non è che questa moto sia peggiore delle altre, perché stiamo andando più veloci rispetto al 2020 e al 2019, ma è che le altre sono migliorate di più. Quindi, complimenti alla Honda per aver reagito, implementato i cambiamenti e cercando di raggiungere il livello di Ducati e KTM", ha aggiunto.
"Il tempo ci dirà se sono cambiamenti sufficienti. Non è detto che cambi le persone e che le cose vadano bene da un giorno all'altro", ha avvertito, chiarendo però che la sua decisione per il futuro ha altri fattori determinanti.
Per quanto riguarda la gara in sé, Marc ha spiegato ancora una volta la perdita di prestazioni.
"Come in tutte le Sprint, siamo partiti bene, ma la nostra gomma ha iniziato a cedere al quarto giro, mentre quella degli altri è durata fino al settimo o ottavo giro. Arrivavano molto velocemente. Ho cercato, fin dal primo giro, di spingere anche Pecco. Abbiamo già visto la tendenza che vedremo anche nella gara di domani. In India non avevamo tanti limiti, perché si trattava più che altro della pista e della gomma, ma qui gli altri hanno quel qualcosa in più".
Per quanto riguarda l'assetto della sua moto e le differenze con le altre Honda, Marc è stato molto chiaro.
"In termini di assetto tutte le Honda sono uguali a noi; tutte le altre hanno seguito la strada tracciata da Santi Hernandez e dal suo gruppo a Misano, che è completamente diversa da quella consigliata dal marchio. Non presto molta attenzione alle altre Honda; guardo i ragazzi davanti. Ho fatto una bella gara, ma in alcuni giri ero a sette o otto decimi dal ritmo dei migliori", ha concluso.
MotoGP | Marquez: "Brava Honda a reagire e a fare dei cambiamenti" (msn.com)
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