La ‘piccola’ Aprilia contro i colossi Ducati e KTM La MotoGP ormai è a trazione europea. La Suzuki si è ritirata, Honda e Yamaha arrancano e così a Silverstone domenica scorsa sul podio c’erano un’Aprilia, una Ducati e una KTM, il fiore all’occhiello del Made in Europe con l’Italia a farla da padrona dato che vanta due marchi su tre.
Noale sfida Borgo Panigale, ma l’amministratore delegato di Aprilia Racing Massimo Rivola continua a sottolineare che la sfida non è ad armi pari: “Il gap dalla Ducati si sta riducendo, però c’è ancora – le sue parole riportate dall’edizione odierna del quotidiano La Repubblica – in pista ci sono otto moto di Borgo Panigale: troppe. È un vantaggio enorme, perché hai molte informazioni in più rispetto ai tuoi avversari e trovi più rapidamente le soluzioni. Ci vorrebbe un budget-cap come in F1. E a parità di risorse, sfiderei chiunque a battere la nostra Aprilia”.
Ducati per tanti anni ha schierato in pista quattro Desmosedici, le due ufficiali e le due affidate alla struttura satellite Pramac, ma praticamente contemporaneamente la casa emiliana ha raddoppiato le unità con il ritorno in MotoGP del team Gresini e l’arrivo della struttura VR46. Questo significa che la Ducati raccoglie dati con otto piloti, il doppio rispetto a quanto è possibile per Honda, Aprilia e KTM (Yamaha ha addirittura solo due moto in griglia dopo il passaggio del team RNF dalle M1 alle RS-GP).
L’Aprilia nel 2023 ha perso le concessioni dopo il superlativo 2022 nel quale è arrivata la prima vittoria in Argentina e tanti altri piazzamenti sul podio. La stagione fino a Silverstone era stata all’insegna delle occasioni mancate, ma in realtà il potenziale dei prototipi della casa di Noale è non indifferente: “La moto di quest’anno è sicuramente migliore e lo sapevamo. Ma per una serie di circostanze, la parte iniziale della stagione non era andata per niente bene“, ha aggiunto Rivola. Gli infortuni di Miguel Oliveira hanno privato l’Aprilia di una terza freccia oltre agli ufficiali Aleix Espargarò e Maverick Vinales. A Silverstone hanno chiuso tutti e tre tra i primi cinque con Aleix Espargarò sul gradino più alto del podio. Un risultato che sarà un ulteriore stimolo per Vinales e Oliveira da qui a Valencia
Noale sfida Borgo Panigale, ma l’amministratore delegato di Aprilia Racing Massimo Rivola continua a sottolineare che la sfida non è ad armi pari: “Il gap dalla Ducati si sta riducendo, però c’è ancora – le sue parole riportate dall’edizione odierna del quotidiano La Repubblica – in pista ci sono otto moto di Borgo Panigale: troppe. È un vantaggio enorme, perché hai molte informazioni in più rispetto ai tuoi avversari e trovi più rapidamente le soluzioni. Ci vorrebbe un budget-cap come in F1. E a parità di risorse, sfiderei chiunque a battere la nostra Aprilia”.
Ducati per tanti anni ha schierato in pista quattro Desmosedici, le due ufficiali e le due affidate alla struttura satellite Pramac, ma praticamente contemporaneamente la casa emiliana ha raddoppiato le unità con il ritorno in MotoGP del team Gresini e l’arrivo della struttura VR46. Questo significa che la Ducati raccoglie dati con otto piloti, il doppio rispetto a quanto è possibile per Honda, Aprilia e KTM (Yamaha ha addirittura solo due moto in griglia dopo il passaggio del team RNF dalle M1 alle RS-GP).
L’Aprilia nel 2023 ha perso le concessioni dopo il superlativo 2022 nel quale è arrivata la prima vittoria in Argentina e tanti altri piazzamenti sul podio. La stagione fino a Silverstone era stata all’insegna delle occasioni mancate, ma in realtà il potenziale dei prototipi della casa di Noale è non indifferente: “La moto di quest’anno è sicuramente migliore e lo sapevamo. Ma per una serie di circostanze, la parte iniziale della stagione non era andata per niente bene“, ha aggiunto Rivola. Gli infortuni di Miguel Oliveira hanno privato l’Aprilia di una terza freccia oltre agli ufficiali Aleix Espargarò e Maverick Vinales. A Silverstone hanno chiuso tutti e tre tra i primi cinque con Aleix Espargarò sul gradino più alto del podio. Un risultato che sarà un ulteriore stimolo per Vinales e Oliveira da qui a Valencia
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