Come Fabio Quartararo e Marc Marquez, il venticinquenne riminese appartiene alla schiera dei protagonisti mancati del 2023. Se il francese e lo spagnolo possono però invocare l’alibi della scarsa competitività di Yamaha e Honda, non può certo fare altrettanto il romagnolo con Ducati.
Bestia è stato certamente condizionato dall’infortunio alla spalla patito dopo il contatto con Luca Marini nella Sprint di Portimao. Un incidente che lo ha costretto a due mesi di stop (con tanto di rientro abortito nel mezzo), durante i quali non ha potuto entrare in confidenza con la Desmosedici GP23 e non ha avuto modo di curare il proprio fisico come avrebbe voluto (banalmente, ha anche perso massa muscolare).
Si riteneva che la stagione di Bastianini potesse cominciare davvero a Silverstone, poiché le cinque settimane di pausa tra Assen e il weekend britannico gli avrebbero consentito di “rimettersi in bolla”. C’era quindi grande attesa attorno alle performance di Enea in terra inglese, giusto per capire se vi fosse la possibilità di ritrovare il pilota che nel 2022 ha saputo vincere quattro GP. Responso negativo.
Il romagnolo ha perennemente vegetato a centro classifica, senza mai riuscire a incidere. Non si è notato alcun apprezzabile “passo in avanti” sotto l’aspetto prestazionale. Insomma, una dinamica preoccupante se vista nell’ottica dell’intera stagione. C’è il rischio di non rialzarsi più e dover cestinare il 2023 come un’annata persa? Il suo posto nel Factory Team non è in discussione, ma il 2024 saprebbe già del ‘redde rationem’.
È anche vero che Silverstone non era il contesto più indicato per ritrovare sé stessi, considerate le caratteristiche della guida di Bastianini, capace di fare la differenza soprattutto quando c’è da essere gentili con gli pneumatici. In Gran Bretagna, dove hanno imperato freddo e maltempo, le gomme andavano strigliate. Il problema, però, va oltre questa dinamica. Lo ha ammesso il diretto interessato affermando di non avere feeling con la Desmosedici GP23, completamente diversa dalla GP21 con cui aveva brillato.
Forse il “doppio salto” (Enea non ha mai guidato la GP22) si sta rivelando troppo lungo da coprire? Lui dice di fare fatica soprattutto quando c’è da curvare, non riuscendo a essere efficace come dovrebbe. Sguardo volto all’Austria, dunque, dove si spera di rivedere una Bestia feroce, complice la natura stop&go del tracciato edificato in Stiria. Risolvere la situazione con uno schiocco di dita non sarà semplice, ma l’augurio è quello di alzare l’asticella quantomeno per riavvicinare i quartieri nobili delle classifiche.
MotoGP, Enea Bastianini ancora in difficoltà a Silverstone. Il rischio di un 2023 da buttare per la Bestia? - OA Sport
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