In un lungo è interessante articolo di GQ intitolato “All'interno del selvaggio mondo della MotoGP: il tuo nuovo sport preferito” il giornalista statunitense Corey Seymour ha affrontato anche il tema della paura, chiedendo ad alcuni piloti quale sia il rapporto che hanno con questa emozione, loro che guidano moto che superano i 350 km/h.
Seymour ha parlato con alcuni di loro durante il GP del Texas, sottolineando come la MotoGP non goda negli USA della popolarità della F1, quest’ultima aiutata anche dalla serie Tv di Netflix.
Ma Seymour ha poi aggiunto: “Nella maggior parte dell'Europa, in particolare Spagna, Italia e Francia, insieme ad Australia e Regno Unito, la MotoGP ha un seguito fanatico, in molti casi secondo solo al calcio. In Tailandia, Malesia e Indonesia, i tifosi si accampano fuori dagli hotel delle squadre”.
Sulla paura
“La paura fa parte del nostro sport - ha detto Pecco Bagnaia -. Fa parte del nostro lavoro: quando ti schianti ad alta velocità, provi paura, arrivi molto velocemente sulla ghiaia e ti avvicini alla barriera molto velocemente, ma prima non ci pensi".
Jack Miller: “In Australia, dove sono cresciuto, prima di ogni gara si fa un briefing e ti dicono: potresti morire o rimanere ferito e la vostra moto potrebbe essere danneggiata o distrutta. È qualcosa che senti solo nella ‘parte posteriore del tuo cervello’ – ha aggiunto l’australiano -. Ho rotto più di 30 ossa e ho perso alcuni amici davvero fantastici, ma non ho mai pensato di abbandonare lo sport. Può succedere con le cose che ami: ne hai paura, ma non ci pensi davvero”.
Il confronto con la F1
Seymour ha poi ricordato come nella MotoGP i sorpassi siano molti di più che nella F1. Emozionante la descrizione del giornalista: “Accade praticamente in ogni singolo giro di ogni singola gara della MotoGP: un pilota, che viaggia a 220 miglia all'ora circa, si infila nella traiettoria interna di un altro, e loro due giocano ad alta velocità per vedere chi frenerà per primo prima di girare la moto quasi completamente su un lato, con le ginocchia che raschiano l'asfalto interno mentre le due moto sembrano essere impilate l'una sull'altra, prima che i motociclisti attacchino di nuovo con il gas, rimettendo in piedi le moto cercando di tenere la linea. E se fai un piccolo errore, un centimetro o due fuori della linea, o una frazione di secondo in frenata, sei nella ghiaia o al pronto soccorso”.
In collaborazione con Moto.it
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