E' tempo di vacanze per la MotoGP. Il Gran Premio d'Olanda, ottavo appuntamento del 2023, ha chiuso la prima parte del calendario con l'ennesimo successo di Pecco Bagnaia, il quarto quest'anno, che ha permesso al leader del Mondiale di incrementare il suo margine in classifica. Prima di qualche settimana di meritato riposo, con i motori che si riaccenderanno il primo weekend di agosto a Silverstone, abbiamo tracciato un bilancio del fine settimana di Assen con Piero Taramasso, responsabile della Michelin, fornitore unico di pneumatici del campionato.
"E' stato un weekend positivo, anche se ci sono stati degli alti e bassi. Venerdì la pista era molto sporca, perché aveva piovuto la notte prima e c'era molta polvere. Questo sicuramente non ha aiutato, ma poi sappiamo che Assen è un circuito che viene utilizzato poco nel corso dell'anno, quindi il grip non reagisce in maniera omogenea. La pista era abbastanza scivolosa ed anche l'aria era abbastanza fresca, quindi è stata una giornata delicata per i piloti, che faticavano a trovare grip sia all'anteriore che al posteriore", ha detto Taramasso a Motorsport.com.
Le cose però sono andate decisamente meglio sabato, anche perché Marco Bezzecchi ha firmato il nuovo record della pista durante le qualifiche e poi abbiamo assistito ad una Sprint molto veloce, nella quale ad imporsi è stato ancora il portacolori della Mooney VR46...
"C'è stato un miglioramento enorme sia a livello di grip che di feeling dei piloti, ma è una cosa che vediamo tutti gli anni sulle piste che vengono utilizzate poco. L'impatto è due o tre volte superiore rispetto a quello che riscontriamo su una pista 'convenzionale' tipo il Mugello o tipo Barcellona. I tempi sono migliorati tanto ed in qualifica è stato realizzato il nuovo record della pista. La Sprint è stata una bella gara, nella quale i piloti hanno potuto spingere dall'inizio alla fine, con la maggior parte che hanno utilizzato la dura all'anteriore e la soft al posteriore. In questo caso la temperatura dell'asfalto era tra i 40 ed i 42 gradi".
Purtroppo il meteo ci ha messo lo zampino per la gara di domenica, con condizioni inattese e decisamente poco tipiche di Assen...
"C'è stato un altro step a livello di temperatura, perché quella della pista era di 50 gradi, molto elevata per Assen. Quando si toccano queste punte, il livello di grip scende drasticamente, ed infatti era molto più basso rispetto a sabato. Lo abbiamo visto dai tempi sul giro, che si sono alzati sensibilmente, ma anche dall'usura delle gomme. In ogni caso, i tempi sono rimasti costanti, molto vicini tra loro tra il primo e l'ultimo giro. Riguardo alle scelte, per la prima volta abbiamo visto metà griglia con la soft e metà con la media, anche se sono due gomme abbastanza diverse tra loro. La soft offriva un po' più di grip, ma bisognava avere un buon bilanciamento per evitare che si muovesse troppo la moto o che si surriscaldasse. La media invece garantiva una maggior stabilità, quindi dava ai piloti più fiducia soprattutto nella parte veloce del tracciato. Entrambe le soluzioni comunque si sono comportate bene fino alla fine, con Binder sarebbe potuto salire sul podio con la soft se non avesse preso una penalità. Inoltre c'è stata una top 5 molto ravvicinata e con tre costruttori differenti, che era una cosa che non vedevamo da tempo".
In queste condizioni, diversi piloti hanno detto che probabilmente avrebbe fatto comodo la gomma anteriore dura che era in allocazione fino all'anno scorso, che avete sostituito con una leggermente più morbida...
"Purtroppo era quasi impossibile prevedere delle condizioni di questo tipo ad Assen. Negli ultimi due anni avevamo portato una soluzione dura per alte temperature all'anteriore, ma non solo non era mai stata utilizzata in gara, non c'era stato neanche mai modo di provarla. Per questo abbiamo deciso di andare su uno step più morbido e alla fine purtroppo si è rivelata una scelta sbagliata. I piloti comunque hanno capito benissimo la situazione, perché sanno che era quasi impossibile anticipare una temperatura di 50 gradi sull'asfalto ad Assen. Più che una critica, è stata una discussione tranquilla. Diciamo che la dura vera e propria è mancata ai piloti un po' più aggressivi e magari ai più veloci, ma per gli altri ha funzionato bene anche la soluzione che avevamo portato. Riguardando i dati, però, ti posso anticipare che è fortemente probabile che l'anno prossimo riporteremo la dura all'anteriore".
Nella gara lunga abbiamo visto anche diverse cadute: ritieni che sia dovuto proprio al caldo inatteso?
"Ci sono state sei cadute nella gara lunga, con quella che ha coinvolto Quartararo e Zarco che è stata un incidente, mentre Oliveira e Lecuona si sono ritirati per problemi tecnici. Però sì, credo che le altre quattro siano dovute al fatto che il livello di grip offerto dalla pista era veramente basso, cosa cui va sommato il serbatoio pieno, quindi si sono trovati proprio in condizioni molto diverse rispetto ai giorni precedenti".
Alcuni piloti, tra cui Jorge Martin, hanno accusato un innalzamento della pressione della gomma anteriore in gara. Lo spagnolo del Prima Pramac Racing si è anche detto un po' preoccupato in vista delle penalità legate alla pressione che dovrebbero essere introdotte dopo la pausa...
"E' vero che Jorge è andato un po' sù di pressione. Non aveva dei valori stratosferici, ma lui è molto sensibile e gli dà molto fastidio quando inizia ad arrivare sui due bar. Lui ha anche uno stile aggressivo, perché è uno che frena forte, e magari è stato anche un po' penalizzato da questa cosa. Però, per esempio, nella Sprint Quartararo ha fatto tutta la gara dietro a Binder e non ha avuto problemi. O nella gara lunga vale lo stesso discorso per Aleix Espargarò sempre con Binder. I team devono continuare a lavorare su questo aspetto, perché dipende proprio dai valori di partenza della pressione, ma anche dal setting che hai fatto sulla moto. Comunque le squadre stanno lavorando per cercare di limitare questo fenomeno, ma ci sono sia moto che piloti che sono meno sensibili di altri in generale".
Durante il fine settimana è emerso che l'anno prossimo ci sarà un'ulteriore modifica al format, che renderà solamente la FP2 valida ai fini dell'accesso in Q2. Questo permetterà ai piloti di sfruttare la FP1 per lavorare sulla messa a punto, ma secondo Pecco Bagnaia questo genererà anche la necessità di un maggior numero di gomme anteriori. Sei d'accordo con lui?
"Io penso che si possa continuare senza il bisogno di andare a modificare l'allocazione. Anzi, penso che potremmo addirittura ridurre il numero di gomme invece che aggiungerne. Perché se la FP1 non avrà più validità per accedere alla Q2, le gomme nuove che utilizzavano per fare i time attack non serviranno più. Di solito, quando fanno il time attack montano una coppia di gomme nuove, quindi secondo me si può continuare con l'allocazione attuale e, anzi, avranno ancora più margine per poter girare. Di sicuro non andremo a toglierne, ma avranno modo di poter mettere più giri sullo stesso tipo di gomma. Potranno lavorare di più sul setting della moto nella FP1 e per farlo, in ottica gara, è sempre meglio utilizzare delle gomme che abbiano già qualche giro di vita e non con delle gomme nuove".
MotoGP | Taramasso: "Non servono più gomme per il format 2024" (msn.com)
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