Ezpeleta contro Portimão: “Cambiamenti o non torneremo”
Il CEO della Dorna è stufo delle lacune organizzative e dei mancati aggiornamenti sulla sicurezza della pista
L’ultimatum a Portimão
Verrebbe da chiedersi perché la MotoGP continui a correre a Portimão, visto che i problemi legati alla ghiaia e agli air fence sono stati evidenziati negli ultimi anni più volte, ma mai risolti. Il campione del mondo Francesco Bagnaia ha cercato, anche con azioni plateali, di far recepire agli organizzatori la pericolosità del circuito, e solo poche settimane fa Fabio Di Giannantonio si è lamentato pubblicamente della via di fuga di Curva 8, contenente della ghiaia troppo grossa e non conforme alle richieste regolamentari (di dimensione compresa tra gli 8 e i 20 mm). A quanto sembra, dopo l’incidente nei test di Di Giannantonio il circuito ha provvisto a ricoprire le vecchie vie di fuga con uno strato di ghiaia di tre cm al massimo, contro i 25 imposti dal regolamento. Una modifica solo superficiale e non sostanziale. E ora la Dorna, nella persona del CEO Carmelo Ezpeleta, vuole vederci chiaro.
Le parole di Ezpeleta
“Se le condizioni del fondo ghiaioso non saranno completamente cambiate, l’anno prossimo non avremo un evento di MotoGP qui, questo è chiaro“, ha dichiarato lo spagnolo a Speedweek. “Con la situazione attuale, che ha fatto molte vittime, Portimão non avrà un posto nel calendario nel 2024. Abbiamo abbastanza richieste da altri paesi“.
Portimão sotto accusa
Per l’Argentina sono partiti solo 18 dei 22 piloti titolari della MotoGP, e uno di questi ha una frattura a un dito del piede. È un Motomondiale incerottato quello che si presenterà a Termas de Rio Hondo, e la sfortuna centra solo fino a un certo punto. È malasorte l’incidente tra Luca Marini ed Enea Bastianini, che ha provocato la rottura della scapola destra al riminese: il pilota del team Mooney ha sì sbagliato, ma aveva tanto spazio in ingresso per provare l’attacco. Cosa che non aveva Marc Marquez, il quale ha centrato colpevolmente sia Jorge Martin che Miguel Oliveira, infortunando se stesso e i suoi colleghi e rischiando di rovinare la carriera al portoghese. Il più malconcio di tutti, però, è Pol Espargaró, e nel caso del catalano la colpa è tutta del circuito di Portimão.
L’infortunio di Espargaró
Nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Portogallo, il pilota del team GasGas si è reso protagonista di un highside che lo ha mandato violentemente fuori pista alla curva-10. Nella sua scivolata, Espargaró è prima finito in ghiaia e poi contro le barriere. La parte immediatamente esterna all’asfalto non ha affatto rallentato lo spagnolo, che non è volato contro un air fence, bensì un muro di gomme coperto con un cartellone. Poteva andare molto peggio rispetto alla contusione polmonare e alla frattura di una vertebra dorsale.
Da formulapassion.it
Il CEO della Dorna è stufo delle lacune organizzative e dei mancati aggiornamenti sulla sicurezza della pista
L’ultimatum a Portimão
Verrebbe da chiedersi perché la MotoGP continui a correre a Portimão, visto che i problemi legati alla ghiaia e agli air fence sono stati evidenziati negli ultimi anni più volte, ma mai risolti. Il campione del mondo Francesco Bagnaia ha cercato, anche con azioni plateali, di far recepire agli organizzatori la pericolosità del circuito, e solo poche settimane fa Fabio Di Giannantonio si è lamentato pubblicamente della via di fuga di Curva 8, contenente della ghiaia troppo grossa e non conforme alle richieste regolamentari (di dimensione compresa tra gli 8 e i 20 mm). A quanto sembra, dopo l’incidente nei test di Di Giannantonio il circuito ha provvisto a ricoprire le vecchie vie di fuga con uno strato di ghiaia di tre cm al massimo, contro i 25 imposti dal regolamento. Una modifica solo superficiale e non sostanziale. E ora la Dorna, nella persona del CEO Carmelo Ezpeleta, vuole vederci chiaro.
Le parole di Ezpeleta
“Se le condizioni del fondo ghiaioso non saranno completamente cambiate, l’anno prossimo non avremo un evento di MotoGP qui, questo è chiaro“, ha dichiarato lo spagnolo a Speedweek. “Con la situazione attuale, che ha fatto molte vittime, Portimão non avrà un posto nel calendario nel 2024. Abbiamo abbastanza richieste da altri paesi“.
Portimão sotto accusa
Per l’Argentina sono partiti solo 18 dei 22 piloti titolari della MotoGP, e uno di questi ha una frattura a un dito del piede. È un Motomondiale incerottato quello che si presenterà a Termas de Rio Hondo, e la sfortuna centra solo fino a un certo punto. È malasorte l’incidente tra Luca Marini ed Enea Bastianini, che ha provocato la rottura della scapola destra al riminese: il pilota del team Mooney ha sì sbagliato, ma aveva tanto spazio in ingresso per provare l’attacco. Cosa che non aveva Marc Marquez, il quale ha centrato colpevolmente sia Jorge Martin che Miguel Oliveira, infortunando se stesso e i suoi colleghi e rischiando di rovinare la carriera al portoghese. Il più malconcio di tutti, però, è Pol Espargaró, e nel caso del catalano la colpa è tutta del circuito di Portimão.
L’infortunio di Espargaró
Nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Portogallo, il pilota del team GasGas si è reso protagonista di un highside che lo ha mandato violentemente fuori pista alla curva-10. Nella sua scivolata, Espargaró è prima finito in ghiaia e poi contro le barriere. La parte immediatamente esterna all’asfalto non ha affatto rallentato lo spagnolo, che non è volato contro un air fence, bensì un muro di gomme coperto con un cartellone. Poteva andare molto peggio rispetto alla contusione polmonare e alla frattura di una vertebra dorsale.
Da formulapassion.it
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