Nella MotoGP sembra esserci un uso spropositato delle alette. L'Aprilia ad esempio ha pensato bene di introdurre sulle moto di Aleix Espargaró e Maverick Vinales le “fork wings”, sia sulla forcella che sul forcellone (posteriore).
Questo il parere di Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia: "Hanno pro e contro, non servono a pulire i flussi del radiatore ma garantiscono una maggiore stabilità". La Yamaha invece, la settimana scorsa, ha agganciato al codone della M1 di Fabio Quartararo un vero e proprio alettone in pieno stile Formula 1. Bocciato però dal francese: “Non porta vantaggi ed esteticamente non è fantastico, infatti il mio meccanico sperava non funzionasse”.
Il problema per la MotoGp è che probabilmente lo spettacolo diminuirà nonostante il miglior sviluppo delle moto, con meno sorpassi in gara. La Formula 1, ad esempio, aveva imposto un limite alla proliferazione aerodinamica.
Chi è decisamente contrario a tutto ciò è Marc Marquez. Queste le parole dell'otto volte campione del mondo: “Ogni volta è sempre più difficile seguire i piloti. Con l'aerodinamica sta cambiando molto il bilanciamento della moto. Il che ci impone di guidare in modo molto diverso, soprattutto in fase di frenata. E seguire qualcuno ogni anno diventa sempre più difficile. A volte è addirittura dannoso seguire qualcuno in certi punti della pista. Abbiamo visto tutti l’importanza delle novità di Aprilia e Yamaha in questo test. Per quanto riguarda le prestazioni, stiamo andando più veloci. Ma per lo spettacolo, non credo sia questa la strada giusta. La MotoGP deve capire in che direzione vuole andare in futuro”.
Comment