Di Nico Cereghini • 1 h fa
Chiamo Marco al telefono e parto da Mamola. Randy ha recentemente detto "Dannato Lucchinelli, che non mi ha lasciato vincere il titolo mondiale 1981!". E la loro ultima gara, in Svezia, fu decisiva come è accaduto anche l'anno scorso in MotoGP.
"È vero, però - precisa Marco - ero sempre stato davanti a Mamola nel punteggio e se non ci fosse stata l'Inghilterra dove mi cadde davanti Crosby... lì mi è caduto anche il mondo, addosso, poi c'era la Finlandia dove ero sempre andato forte, ma in Svezia che casino di gara! Io di mondiale ne ho vinto uno solo, non so se il secondo sarebbe stato diverso; so che in quella gara ho sofferto, lo stomaco chiuso, l'ho sentita anche troppo, insomma!"
Il tuo amico Franco Uncini è andato in pensione, è stato sostituito dal nipote di Ezpeleta come responsabile della sicurezza e della omologazione dei circuiti. Perdiamo una pedina importante, Franco è stato bravo, che ne dici?
Sì, lui è stato bravo come è stato bravo a vincere il titolo dell'82. Quella volta mi ha fatto male, l'avesse vinto uno straniero sarebbe stato meglio, ma almeno è stato l'anno della vittoria nel mondiale di calcio e gli hanno tolto un po' di spazio sui giornali... scherzo. Ora con la FIM e la Dorna forse aveva le mani legate, ma ha fatto bene, sicuramente.
Come ti è sembrata la prima stagione del Dopo Vale?
Mi è piaciuta, ma veniamo da una serie di annate dove abbiamo visto il meglio che si poteva vedere. Valentino e quelli che dovevano provare a batterlo, Stoner, Lorenzo che aveva talento ma non tanta testa. E infine Marquez, certo. Li abbiamo visti in pista tutti insieme e adesso di colpo sono spariti ed è stato un guaio. Intendiamoci, tutti quelli che vediamo oggi in pista sono bravi, niente da dire. Ma ci manca quello da battere. Che potrebbe essere ancora Marquez: se avesse una buona moto non vincerebbe magari dieci gare di fila, ma penso che per il titolo lotterebbe.
Bagnaia e Bastianini insieme in Ducati. Coppia fortissima e tu che ne pensi?
La vedo dura, gestirli non sarà facile. Bastianini è stato molto bravo, ha fatto delle signore gare, e bravissimo è stato anche Bagnaia. E grandissima la Ducati. Ecco lì mi dispiace una cosa: avrebbe potuto vincere due titoli con Dovizioso quando in pista c'erano tutti i migliori e sarebbe stato grandioso. Sulla gestione dei due piloti dico che sono stato manager, ho anche vinto un mondiale con Roche, ma avrei gestito diversamente. C'era il modo di parlarne prima, di chiarirsi, e invece quelle scenette nel box, avanti e indietro... Io sono ancora del vecchio stampo, è stata l'unica cosa che non mi è piaciuta. Però la Ducati non si discute, ora la vorrebbero tutti. Ce ne sono otto ma la vorrebbero in venti.
Quale sarà per te la rivelazione della prossima stagione?
Jorge Martin. Per come la vedo io, per il suo modo di fare le corse, l'ho visto bene. In prova è un fulmine, deve imparare a gestire la gara. Però è strano: vanno tutti forte. E da una parte è proprio così, bisogna sapere andar forte e loro lo fanno, ma c'è qualcosa che non torna. Come se ci fosse qualcosa che li limita, che di più non si possa proprio andare. E comunque portare al limite una MotoGP facile non è, le moto le conosco.
E Franco Morbidelli? Cosa pensi della sua crisi?
Morbidelli è un mistero, non capisco. Una volta batteva regolarmente Quartararo. Io mi sarei aspettato che almeno ogni tanto potesse farci vedere qualcosa di speciale e invece...
Potrebbe essere una questione di testa? Tu stesso, nell'82 con la Honda da campione del mondo in carica, dopo la caduta di Salisburgo, con Spencer che andava fortissimo...
È vero, non ero di sicuro quello dell'80 o dell'81. Oggi riguardando quelle vecchie gare vedo che non andavo piano, ero magari terzo o quarto e stavo con gli altri. Ma ero proprio io che non ero lo stesso, andavo giù di testa. In certe condizioni ti crei un sacco di fantasmi, ero diventato un po' un Lorenzo...".
La novità dell'anno, la Sprint Race. Come la vedi?
A priori sarei contrario. Ma come, abbiamo fatto tutto per risparmiare, soltanto cinque motori all'anno, e adesso facciamo il doppio delle gare? Pericolose sono le partenze e tu ne fai il doppio! E poi sono troppe gare, i piloti non possono mai tirare il fiato...
Tu che faresti?
Io sarei per previlegiare la MotoGP. Non si può pensare di fare sempre di più, bisogna fare meglio. La domenica solo MotoGP.
Sei l'unico della vecchia scuola, e tra i pochi in assoluto, a dire che la MotoGP dovrebbe prevalere sulle altre classi. Gli altri dicono che è il campionato mondiale, che tutte le gare sono ugualmente importanti.
Sì, sono tutte importanti, ma io la domenica in televisione vorrei vedere soltanto la MotoGP, con tanto spazio per il pre-gara e poi tutto il post-gara. Le altre classi possono fare la loro gara il sabato, la domenica andrebbe riservata alla MotoGP con tutto lo spazio possibile.
Per chiudere, il nostro amico Ago: non è stupefacente anche per te? Si fa tutte le rievocazioni, sembra ringiovanito, inesauribile.
È davvero incredibile: c'erano i Beatles e i Rolling Stones e c'era già lui. È andato in pensione nel '77, cent'anni fa, ed è ancora lì. Con lui mi diverto sempre, è diventato anche simpatico, l'ultima volta in Svizzera per una rievocazione mi ha detto "Ci vediamo l'anno prossimo!" Si ma non è proprio certo, gli ho risposto io, non vedi quanti mancano della nostra generazione?.
In collaborazione con Moto.it
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