Le prime tre gare stagionali fungeranno da prova, poi verranno introdotte le sanzioni in caso di violazione: si va dalla cancellazione del giro alla squalifica
Pubblicato il 27 Dicembre 2022 ore 14:00
Lo scorso mese di maggio era stato diffuso un rapporto riservato della Michelin, che mostrava come quattro piloti avessero corso il GP di Spagna con la pressione della gomma anteriore al di sotto degli standard richiesti. Il vincitore Francesco Bagnaia (Ducati) sarebbe stato sotto il limite per 25 volte su 25 giri, Jorge Martin (Ducati Pramac) per 24, Alex Rins (Suzuki) e Andrea Dovizioso (Yamaha WithU) per 14. Secondo il regolamento vigente, i piloti possono avere una pressione più bassa per la metà della gara, ma in virtù del gentleman agreement tra le parti in causa (associazione dei costruttori e Michelin) la questione non è stata pubblicamente approfondita, con Carmelo Ezpeleta della Dorna che l’ha bollata come una “sciocchezza” e Gigi Dall’Igna della Ducati aveva indicato la necessità di un nuovo sistema di monitoraggio unico, dichiarando che già in passato altri vincitori di gare di diverse case avevano mostrato la stessa misurazione sotto gli standard consentiti.
E per il 2023 la MotoGP si sta muovendo, come ha raccontato il direttore tecnico Corrado Cecchinelli a crash.net, ricordando i limiti di 1,9 bar per l’anteriore e 1,7 per il posteriore: “Ci saranno chiari requisiti sulla pressione per convalidare un giro veloce o considerare regolamentare il risultato di una gara. Ci sono ancora dei dettagli da definire, ma abbiamo concordato che un giro sarà considerato valido se la pressione della gomme è al di sopra del limite minimo per un determinato lasso di tempo durante il giro. E per la gara calcoleremo la pressione media per ogni giro e dunque il numero di giri nei quali la pressione media è stata inferiore al limite”. Per farlo si assisterà ad un nuovo sistema di misurazione, che comporterà la cancellazione dei giri veloci o la squalifica in gara in caso di infrazione: “Introdurremo il software all’inizio della prossima stagione, ma non daremo penalizzazioni per le prime tre gare. Ci prenderemo il tempo necessario per far funzionare tutto correttamente”. Già dai primi test del 2023 vedremo questo sistema unificato in funzione, con il monitoraggio in tempo reale della pressione delle gomme – che andrà così a correggere la precedente metodologia che consisteva in sensori calibrati individualmente dai team – collegato direttamente con il sistema di cronometraggio.
MotoGP, caso pressione gomme: nel 2023 monitoraggio in tempo reale - Moto - Motorsport (formulapassion.it)
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