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MotoGP: perché è difficile sorpassare?

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    MotoGP: perché è difficile sorpassare?

    Aerodinamica, freni, elettronica e potenza: le MotoGP vanno sempre più forte, riducendo lo spazio fisico per i sorpassi. Un problema che aveva messo in crisi la F1, e che Dorna deve risolvere in fretta. Le voci di tecnici, piloti e gommisti

    La regola fondamentale di ogni sport è semplice: spostare costantemente il limite più avanti. Nel caso del motociclismo, quello dei piloti e quello delle moto: i mezzi diventano sempre più veloci e sofisticati, chi li guida deve essere capace di sfruttarli al massimo, in un giro secco come in gara.

    Fin qui la poesia, poi si arriva all’immancabile prosa. Perché, nel caso di un campionato come quello della MotoGP, gli interessi in gioco sono molteplici e grande peso hanno quelli economici: non basta pensare alla massima prestazione, serve anche offrire uno spettacolo che piaccia, altrimenti i circuiti si svuotano, le TV non versano soldi nelle casse dell'organizzatore, gli sponsor se ne vanno e il gioco si rompe.

    La MotoGP ha raggiunto un livello incredibile. Basti pensare che dei 24 piloti sullo schieramento di partenza in questa stagione, 14 di loro hanno vinto almeno un titolo iridato in una delle tre classi del Motomondiale. Le moto, poi, sono un concentrato di tecnologia, veri prototipi con soluzioni innovative, ultime in ordine di tempo gli spoiler aerodinamici e gli "abbassatori" che permettono di variare l'altezza del posteriore anche in corsa (Ducati ne ha sviluppato uno che agisce pure sull'anteriore, ma dal prossimo anno non sarà più permesso).

    Per capirci, Pecco Bagnaia quest'anno ha conquistato la pole position al Sachsenring (circuito tortuoso, dove la potenza conta fino a un certo punto) con il tempo di 1'19"931; Olivier Jacque nel 2002 ottenne lo stesso risultato in 1'25"750.
    Quasi 6 secondi di differenza in 20 anni, un'enormità su una pista che misura poco più di 3 chilometri e mezzo. Da questo punto di vista, la MotoGP sembrerebbe godere di ottima salute, invece qualcuno inizia a storcere il naso e ad avvertire che si è presa una china che sta facendo più male che bene al campionato.

    Il tutto si può tradurre con mancanza di sorpassi, che poi significa mancanza di spettacolo, con tutto quello che ne consegue. Non che le lotte manchino, ma non sono mai per la vittoria, o almeno è quello che è successo nella prima metà del 2022, fino al Gran Premio d'Olanda ad Assen. In Qatar ha vinto Bastianini, sverniciando sul dritto Pol Espargaró a 4 giri dalla fine e poi gestendo Brad Binder. In Indonesia, sulla pioggia, Oliveira se ne è andato; in Argentina Aleix Espargaró non ha dato scampo a Martin; ad Austin ancora Bastianini ha vinto in solitaria. A Portimao lo ha fatto Quartararo, che invece a Jerez è stato incollato dal primo all'ultimo giro a Bagnaia senza mai attaccarlo. In Francia la caduta di Pecco ha lasciato via libera a Bastianini. In Italia di nuovo Bagnaia a dominare, come Quartararo a Barcellona e al Sachsenring; infine, stesso stile per Bagnaia ad Assen.

    Questo il riassunto della prima parte dell'anno in cui i sorpassi a dire il vero si sono anche visti. Ci sono almeno 3 rimonte da segnalare: quella nel GP delle Americhe di Marquez dal 18° al 6° posto, quella di Bagnaia in Portogallo dall'ultimo all'8° posto e infine quella di Espargaró in Olanda, dal 15° al 4° posto. In questi casi, però, parliamo di piloti che si erano trovati a dovere recuperare per disavventure assortite (un guasto in partenza per Marc, una caduta in qualifica per Pecco, un incidente in gara per Aleix) avendo un passo nettamente più veloce di quello degli altri piloti.

    Va da sé che quando le differenze sul passo sono macroscopiche (e magari si hanno anche motori capaci di dare una mano in rettilineo) il sorpasso è possibile. Quando però il ritmo è simile, allora le cose si complicano. Un altro esempio: a Jerez Aleix Espargaró è stato nella scia di Jack Miller e Alex Marquez per 20 giri, è riuscito a passarli solo per un loro errore e in 5 giri ha rifilato loro più di un secondo e mezzo, segno che il pilota di Aprilia era più veloce della coppia che lo seguiva, ma non riusciva ad attaccare.

    Meno 40 metri alla San Donato
    Insomma, le moto si sono avvicinate alla F1 nella difficoltà dei sorpassi. Perché? In molti (compreso qualche pilota) puntano il dito sull'aerodinamica e sui sistemi che abbassano il posteriore della moto in accelerazione. Si tratta di due innovazioni tecnologiche che hanno cambiato il modo di correre e aumentato le prestazioni, ma per alcuni rendono più difficile superare.

    Le ali limitano l'impennamento in accelerazione e aiutano in frenata generando carico sull'anteriore, contribuendo anche alla sicurezza. Come spiega Mattia Tombolan di Brembo, lo spazio di frenata alla prima curva del Mugello (la famosa San Donato, a cui le migliori MotoGP arrivano a più di 360 km/h) si è ridotto di quasi 40 metri da quando le moto hanno gli spoiler. A quella velocità, significa togliere possibilità fisica di spazio di sorpasso.

    Un'altra lamentela è legata alle turbolenze e al risucchio creato dalle ali. Bagnaia ha spiegato questo effetto: «Accade solo ad altissime velocità, quando sei in scia è come se la moto accelerasse nel momento in cui freni». Quindi la scia, che di solito dovrebbe aiutare a superare, può diventare controproducente. Senza contare che non riuscire a sopravanzare chi precede porta a un altro problema: l'innalzamento della temperatura e della pressione della gomma anteriore che vede così le sue prestazioni decadere.

    Se in frenata è più difficile attaccare, anche fare la differenza in accelerazione è complicato. Il “rear ride height device” (come chiamano gli inglesi l'abbassatore) ottimizza infatti questa fase e guadagnare metri è difficile. Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia spiega però che dare tutta la (presunta) colpa alle ali è sbagliato. Semmai è il livello generale che si è alzato e tutte le nuove invenzioni hanno portato a quella che lui stesso definisce come «un'ottimizzazione delle prestazioni».

    In un certo senso è più difficile fare la differenza perché il livello è simile e tutte le innovazioni (relative all'aerodinamica, agli abbassatori, all'elettronica) rendono facilmente ripetibile la prestazione, con la conseguenza che il pilota può fare meno la differenza, e non per colpa sua. Poi c'è il discorso gomme: le Michelin sono ottime, ma i suoi pneumatici anteriori soffrono quando seguono altre moto, con la pressione che si alza e le prestazioni decadono. Altro aspetto che complica i sorpassi.
    L'intervento di Repsol
    «La tecnologia sta uccidendo lo spettacolo». A sostenerlo è stato uno dei più munifici sponsor nel paddock, Repsol, dal 1995 sulle carene delle Honda ufficiali. In un lungo intervento sul proprio blog, parla di moto sempre più prestanti e affaticanti per i piloti, di un calendario lunghissimo che non consente di prendere rischi, e ha dato la colpa in primis ad ali e abbassatori. Quando un investitore così importante si prende la briga di lanciare un allarme del genere va ascoltato, anche se la mancanza di risultati della Honda ha sicuramente aiutato certe riflessioni (chi si lamenta quando vince?).
    Dorna, negli ultimi anni, ha introdotto delle novità regolamentari per aumentare lo spettacolo livellando le prestazioni e nello stesso tempo contenere i costi. Avere fornitori unici per gomme e centralina elettronica è una scelta che va in questo senso, lo stesso si può dire per i regolamenti tecnici sui motori, così se agli esordi della MotoGP in pista c'erano tante architetture diverse (dai 3 ai 5 cilindri) ora si è arrivati a solo due: 4 cilindri, a V o in linea.

    Il fatto che tutti e 6 i costruttori presenti siano riusciti a vincere almeno una gara nelle ultime stagioni è positivo, ma ora bisogna guardare oltre. Se il lavoro dei piloti è quello di portare al limite le moto, quello degli ingegneri è cercare lo spazio che le regole concedono per innovare. Ducati lo ha fatto e ha costretto gli avversari a seguirla. La scelta di vietare determinati dispositivi diventa quindi una decisione politica ancora prima che tecnica. Come successo in F1, dove si è deciso di tornare alle monoposto a effetto suolo per vedere di nuovo i sorpassi. La Dorna, però, al momento ha le mani legate perché ha appena firmato un nuovo accordo quinquennale con i costruttori fino al 2026 e per modificare il regolamento (a meno di ragioni di sicurezza) servirebbe il loro consenso unanime. Quindi la prima finestra è quella del 2027, vale a dire altri 4 anni senza poter cambiare nulla.

    Dorna è comunque al lavoro e, nel peggiore dei casi, ci sarebbe la possibilità di fare alcuni interventi anche senza avere l'unanimità della Case. Tutti sanno che non è il secondo in più o in meno sul giro a interessare il pubblico, ma le battaglie, e che spesso alcune novità tecnologiche non vengono neanche avvertite, se non da un ristretto numero di appassionati. D'altra parte, ridurre le prestazioni non significa automaticamente aumentare la bagarre. Bisogna decidere cosa togliere, coscienti che una MotoGP attuale ha bisogno di alcuni "aiuti" per essere guidata in sicurezza. Far scomparire le ali non è pensabile, ridurre il loro effetto sì, magari intervenendo anche sulle prestazioni dei prototipi della classe regina, che stanno crescendo a ogni anno, tanto che alcuni circuiti potrebbero diventare presto inadeguati.
    Come sempre in questi casi, l'arte del compromesso è essenziale. Gli ingegneri devono avere una certa libertà (perché le corse non sono uno strumento soltanto di marketing ma anche di sviluppo tecnologico), e ai piloti serve poter fare la differenza senza affidarsi totalmente alla tecnologia. Il rebus è di difficile soluzione, ma in ballo c'è il futuro della MotoGP.

    notizia da: motociclismo.it

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    #2
    Aerodinamica... Questa maledetta...

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      #3
      Ma il motivo di sicurezza per bandire immediatamente ali, alette, padelle e cucchiai c'è: è a serio rischio l'integrità dei bulbi oculari di chi guarda le gare!
      Battute a parte, secondo me in motogp vanno bandite le varie ali e qualunque sistema che consenta ai piloti di agire sulla regolazione delle sospensioni durante la marcia.

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        #4
        Ormai le ALI ci sono e anche se fanno cagare ce le dobbiamo tenere ...
        Invece trovo gli Abbassatori na minkyata solenne, pure in partenza ... ormai li hanno tutti ed è come se non li avesse nessuno ... mentre l’utilizzo in gara idem, oltre a portar via concentrazione al Pilota che deve pensare quando azionarlo invece che provare a passare l’avversario...

        Cmq per me sono le Gomme Sgonfie, in particolare Ant, che non permettono di Osare in Frenata Ingresso ... obbligando il Pilota a cercare di tenere ferma la moto invece di Guidarla ... ossia questa minkyata trasforma tutti in Pecco ... siii veloci, ma noiosi ...
        PI è stato un caso a parte proprio perché qui tutti cercano la stabilità in Frenata di una gomma Ant più Rigida, e se non ho capito male pure Michelin ha portato Carcasse particolari ... vedremo se a Sepang qualcuno ha capito l’antifona o se tornano a Smosciare

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          #5
          Suppo ha proposto una specie di kers....

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            #6
            su una cosa sicuramente l'articolo ha toppato, ossia mettere in relazione la difficoltà dei sorpassi con i tempi sul giro, prendendo ad esempio il sachsering:

            "Per capirci, Pecco Bagnaia quest'anno ha conquistato la pole position al Sachsenring (circuito tortuoso, dove la potenza conta fino a un certo punto) con il tempo di 1'19"931; Olivier Jacque nel 2002 ottenne lo stesso risultato in 1'25"750."

            vero, ma quello che l'articolo non dice è che già nel 2008 stoner fece il record in prova con 1'21"067, quindi il grosso del guadagno c'è stato nei primissimi anni di motogp, mentre dal 2008 a oggi si è migliorato di solamente 1.150 secondi circa. Però da quanto si parla di difficoltà di sorpassi...2, 3, forse 4 anni al massimo? direi che non è il tempo sul giro il problema, d'altronde non stiamo parlando di f1, le moto sono instrinsecamente limitate, non c'è più di tanto un rischio di escalation di prestazioni. Interessante comunque la statistica dei 40 metri al mugello.

            Per il resto credo che effettivamente sia una concausa di fattori, non è giusto dar colpa solo alle ali, il primo da risolvere è sicuramente la gomma davanti che sale di pressione, perchè quello è un problema e basta, non legato a vantaggi in altri settori (come le ali o abbassatori).

            Da non scordare che poi in uscita di curva, anche se utilissimo per la sicurezza, oltre ad ali e abbassatori hanno il controllo di trazione, che appiattisce grandemente i valori in campo, per cui ora come ora in accelerazione nessuno si inventa niente, se la gomma ha un tot di grip quello sfrutti e finisce lì.

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              #7
              Interessante il tuo post ... in particolare la questione Stoner 08 che conferma un miglioramento ridicolo a fronte di 15anni di iNNovazioni

              Ti correggo sul discorso Pressione Ant che sale ... perché è una svista teNNica ...
              In primis è impossibile che aumenti la Pressione per i fatti suoi ... può succedere solo se aumenta la Temperatura... e visto che le termocoperte scaldano dibbrutto quando la Temp. Aumenta ancora si chiama Gomma Surriscaldata ... così Scivola non per la Pressione su cui si fanno le pippe, ma semplicemente perché surriscaldata
              La Pressione può avere effetti secondari peggiorativi, ma non è la causa ...
              uno è che una Gomma Sgonfia Surriscalda dippiù arrivando a staccare la mescola dal Pneumatico... per questo ci sarebbe un Limite Minimo di Sicurezza ...
              L’altro è che Gonfiare ALZA Ant. in particolare da 1,6bar ... anche oltre 1mm a punto ... mentre Gonfia es. 2,3bar non fa quasi differenza se diventa 2,5bar perché ha già preso la sua forma ... pensateci tra 0bar a terra e 1bar si Alza quasi 80mm poi + si Gonfia e meno si Alza ...
              +Altezza Ant = +Grip Post di conseguenza -Grip Ant ... ossia ancora una volta non è la Pressione a far perdere Grip ma è l’Altezza di Assetto, decisamente importante come fattore.

              Come dire che tra 1,6bar e 2,3 la Moto si Alza di 10mm Ant, questo staticamente... e se non viene recuperato Sfilando la Forka 10mm per Impuntare ovvio che non ci sia Grip ... ma questo sarà sufficiente ? NO !
              Dinamicamente in Curva la gomma si schiaccia, poniamo 20mm se Sgonfia mentre se Gonfia è più Rigida quindi solo 10mm ... ricordo Schiacciare = Impuntare Assetto ... così se vogliamo Grip in Curva ed è dove serve, dovremo Sfilare altri 10mm per un totale di 20mm un enormità... se poi la moto è già un Chopper con poco Peso Ant i problemi di Grip aumentano esponenzialmente
              Numeri ipotetici, ma fossero la metà e non lo sono, sarebbe cmq tantissimo.

              Quindi si da colpe alla Pressione, ma lei è solo la Conseguenza del Surriscaldamento (ottenuto Sgonfiando) e la Causa dell’Altezza (partendo Sgonfi) ... per il resto rende solo +Rigido il Pneumatico come Giusto che sia quando si vuole Frenare ed Inserire dibbrutto ... Bridgestone Carcassa di Marmo vi dice qualcosa?

              Ecco perché non ci sono più sorpassi ... in Ingresso non possono (Sgonfi) ed in uscita sono secoli che non si vedono più... principalmente a causa di ELE eppoi peggiorato da ALI e ABBAssatori che come detto appiattisce l’abilità dei Piloti ...

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                #8
                Grazie della spiegazione Molla, interessante anche l'effetto sull'assetto della moto

                però a questo punto mi sorge qualche domanda:

                1)una volta che la gomma (troppo sgonfia) si surriscalda e inizia a scivolare, come dici sale di pressione come effetto secondario. Ma a questo punto avendo una pressione più elevata non dovrebbe smettere di surriscaldarsi? Oppure l'aumento di pressione è troppo poco per bloccare il surriscaldamento?
                Altra possibilità che mi viene in mente è che arrivati a quel punto è lo scivolamento stesso della gomma a mantenere lo stato di surriscaldamento?

                2)loro parlano di surriscaldamento specialmente quando sono dietro ad altre moto...trovo un pò strano che l'aria calda emessa dalle moto davanti con tutte le turbolenze che la disperdono possa davvero avere un effetto. Però se così fosse si potrebbe pensare che partono già al limite del surriscaldamento per via della pressione bassa, e la vicinanza delle altre moto da solo il colpo di grazia da far andare fuori controllo la temperatura, oppure è veramente solo una caratteristica delle michelin (gomme che soffrono l'aria calda? mi pare un pò poco probabile...)

                3)Se per risolvere la faccenda basta solo gonfiare, possibile che siano così sprovveduti da non pensarci? oltretutto se veramente le michelin hanno la carcassa moscia che senso ha girare sgonfi?

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                  #9
                  Originally posted by Viridian View Post
                  Grazie della spiegazione Molla, interessante anche l'effetto sull'assetto della moto

                  però a questo punto mi sorge qualche domanda:

                  1)una volta che la gomma (troppo sgonfia) si surriscalda e inizia a scivolare, come dici sale di pressione come effetto secondario. Ma a questo punto avendo una pressione più elevata non dovrebbe smettere di surriscaldarsi? Oppure l'aumento di pressione è troppo poco per bloccare il surriscaldamento?
                  Altra possibilità che mi viene in mente è che arrivati a quel punto è lo scivolamento stesso della gomma a mantenere lo stato di surriscaldamento?

                  2)loro parlano di surriscaldamento specialmente quando sono dietro ad altre moto...trovo un pò strano che l'aria calda emessa dalle moto davanti con tutte le turbolenze che la disperdono possa davvero avere un effetto. Però se così fosse si potrebbe pensare che partono già al limite del surriscaldamento per via della pressione bassa, e la vicinanza delle altre moto da solo il colpo di grazia da far andare fuori controllo la temperatura, oppure è veramente solo una caratteristica delle michelin (gomme che soffrono l'aria calda? mi pare un pò poco probabile...)

                  3)Se per risolvere la faccenda basta solo gonfiare, possibile che siano così sprovveduti da non pensarci? oltretutto se veramente le michelin hanno la carcassa moscia che senso ha girare sgonfi?
                  Fai il bravo... Non mettere in difficoltà molla con troppe domande che poi si ingarbuglia e tutti vedono che spara balle

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                    #10
                    Originally posted by Viridian View Post
                    Grazie della spiegazione Molla, interessante anche l'effetto sull'assetto della moto

                    però a questo punto mi sorge qualche domanda:

                    1)una volta che la gomma (troppo sgonfia) si surriscalda e inizia a scivolare, come dici sale di pressione come effetto secondario. Ma a questo punto avendo una pressione più elevata non dovrebbe smettere di surriscaldarsi? Oppure l'aumento di pressione è troppo poco per bloccare il surriscaldamento?
                    Altra possibilità che mi viene in mente è che arrivati a quel punto è lo scivolamento stesso della gomma a mantenere lo stato di surriscaldamento?

                    2)loro parlano di surriscaldamento specialmente quando sono dietro ad altre moto...trovo un pò strano che l'aria calda emessa dalle moto davanti con tutte le turbolenze che la disperdono possa davvero avere un effetto. Però se così fosse si potrebbe pensare che partono già al limite del surriscaldamento per via della pressione bassa, e la vicinanza delle altre moto da solo il colpo di grazia da far andare fuori controllo la temperatura, oppure è veramente solo una caratteristica delle michelin (gomme che soffrono l'aria calda? mi pare un pò poco probabile...)

                    3)Se per risolvere la faccenda basta solo gonfiare, possibile che siano così sprovveduti da non pensarci? oltretutto se veramente le michelin hanno la carcassa moscia che senso ha girare sgonfi?
                    Ti rispondo al contrario... così la parte +Tecnica la lasciamo alla fine ...

                    3) Se segui il Dogma non è questione di essere sprovveduti ... in questi due anni ci sarebbero infiniti esempi anche nella vita di tutti i giorni
                    Cmq Dunlop Rigido Ant 2,4 solo qualcuno azzarda 2,3 e Post sarebbe 1,6 ma quasi tutti fanno 1,3 ... le tendenza a Sgonfiare c’è il Dogma è salvo, ma non come Pirelli Moscio Ant 2,3 ma c’è chi fa 2,1 e Post 1,7 che in SBK facevano 1,2 e anche meno ... poi è intervenuta Pirelli a mettere i limiti.
                    Bisognerebbe chiedersi come mai iNNgegneroni della MotoGP debbano essere sgridati come baNNbini dell’asilo dalla maestra (Gommista)
                    D’altra parte non Gonfiano perché quando Sviluppi la Moto Sgonfia poi va tutto fuori posto, dall’asseto (come spiegato) sino ai minimi particolari... senza contare che pure il Pneumatico sarà stato Sviluppato Sgonfio di base +Appuntito perché si appiattisce eppoi Gonfio sarebbe troppo.

                    Continua ...

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                      #11
                      2) Beh un effetto c’è, oltre ad essere 1° più calda ​ e anche meno (scia) ... ma come dici non è questo il problema, è normale che quello dietro se non riesce a superare stressi la gomma per provarci e così si surriscalda, se invece ci riesce vince e bravo ha azzeccato la Pressione perfetta ​ mentre quello che ha perso frigna per 0,01bar di Pressione sbagliata
                      La domanda che bisognerebbe porsi è ... come ha fatto Bestia a vincere tutte le gare in rimonta se quanto sopra è vero?
                      Michelin ha solo il problema che NON PUOI PARLARE MALE DI MICHELIN, così per evitare polemiche permette lo Sgonfiaggio sotto i limiti eppoi si ritrova con questi problemi che però sono di Pressione non della Gomma quindi non di Michelin
                      Bridgestone aveva risolto con una carcassa di marmo che anche senza Pressione funzionava lo stesso, in Ducati avevano provato 0,8 ​ poi Frignavano ma nessuno se li filava, invece oggi con 1/3 della griglia e gli altri indecisi sono seguiti da Michelin...

                      Continua ...

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                        #12
                        1) La Fisica dice al Raddoppiare della Temperatura Raddoppia la Pressione dell’aria ... quindi se partono a 100° a 1,6 quando diventa 150° sarà 2,4 ... e se partono a 2,0 sarà 3,0 ... da questo non si scampa.
                        Poi la realtà è un po’ inferiore per via del Pneumatico che è un po’ elastico quindi aumenta il volume e perché usano Aria Secca il cui rapporto Fisico è inferiore, ci sarebbe da chiedersi perché non Gonfiano con Azoto ​​ Ma la risposta è semplice ... non avrebbero più Scuse !!! Altrimenti sarebbero Sprovveduti ​​
                        Quando si Surriscalda ormai è Surriscaldato l’unica è rallentare e farlo raffreddare... sia con Dovi che con Pecco abbiamo visto gare incolori fatte a gambero per poi vederli rimontare alla fine, ma non vincere.
                        Eppoi se quando diventa 1,91 è surriscaldato siamo sempre ben Sgonfi, il 2,3 Ant usato in SBK è il minimo sindacale.
                        Poi tra un Pneumatico Rigido (o Gonfio) e uno Moscio la grande differenza è che il primo Scalda dippiù la Mescola che Surriscalda esternamente in Curva ma si raffredda prima in rettilineo senza influire troppo sulla Pressione... mentre il secondo Scalda dall’interno creando tutti i casini di Pressione e arrivando a sciogliere la gomma sulla carcassa e staccarsi a pezzi ... cosa successa prima che Michelin mettesse i limiti, ma anche se non succede la tendenza è quella ​​
                        Infine tutto può essere, ma Assetto che cambia ed ELE che va in pappa sui rapporti di rotazione delle ruote, sono già sufficienti a mandare tutto a Trans anche prima del Surriscaldament.

                        Uniamo tutto ai Piloti che NON CAPISCONO PIÙ UN CAXXO e la frittata è fatta ​​
                        Già è difficile capire una Moto al Limite, cioè capiscono che è lì e ci guidano vicino o oltre ... quando si muove è oltre e capire il Perché non è semplice ... se poi si Muove sempre perché viaggiano su Salsiccie Mosce diventa Impossibile.
                        Una volta si diceva: Pirelli Ovattano i Problemi, Mentre Dunlop ti fanno Sentire i Problemi della Moto, basta risolverli ... ​​

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                          #13
                          Dimenticavo ... Cabrio vai a mangiare pesce crudo a Gubbio

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                          • Font Size
                            #14
                            Originally posted by Mr.Molla View Post
                            Dimenticavo ... Cabrio vai a mangiare pesce crudo a Gubbio
                            Poi vengo a cagare a casa tua però (Ps dicono sia una gigabufala)

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                            • Font Size
                              #15
                              grazie delle risposte Molla!

                              tra l'altro la massima di pirelli vs dunlop che hai scritto in fondo è ben nota anche a chi come me non ha mai corso...non a caso quasi tutti non capendoci un'acca di assetto sono contenti con pirelli, buttano su quelle e vanno
                              io mi sono trovato bene con entrambe e dire il vero, ma sono un semplice smanettone stradale per cui direi che non conta...

                              nota a margine: trovo curioso che invece in un campo totalmente diverso, la formula 1, il riscaldamento "buono" della gomma è considerato quello che viene dall'interno, mentre quello superficiale è considerato deleterio perchè porta al blistering

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