Ducati, Ducati, Ducati, Quartararo, Ducati, Ducati, Ducati, Ducati, Marquez, Ducati. Queste le prime tre file dello schieramento di partenza del Gran Premio della Thailandia di domenica scorsa, con sette Desmosedici e il campione del mondo in carica e l’otto volte iridato come unici ‘imbucati’. Jorge Lorenzo sui propri canali social ha rilanciato questa statistica corredata dal commento – non ad opera di Lorenzo ma dell’autore del post – “non è difficile capire quale sia la miglior moto e quali siano i migliori piloti in MotoGP”.
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Fabio Quartararo a Buriram ha concluso la gara al di fuori dalla zona punti dopo aver subito un’entrata in Curva-1 senza tanti complimenti da parte di Jack Miller. L’australiano ha costretto il pilota Yamaha a finire largo e poi in Curva-3 anche Aleix Espargarò non ha ovviamente esitato nel forzare all’interno del campione in carica, trovatosi in poco tempo risucchiato da tutto il gruppo e incapace di rimontare. El Diablo a fine gara si è chiuso in un silenzio tombale non confrontandosi né con il team né con i giornalisti presenti a Buriram.
La Ducati ha già messo in bacheca con largo anticipo il terzo titolo Costruttori consecutivo e ormai il tanto agognato titolo piloti che manca dal 2007 è veramente a un passo. Quartararo ha soli due punti di vantaggio nei confronti di Francesco Bagnaia, che nella seconda metà di stagione è sempre stato più veloce del pilota Yamaha, il quale deve fare i conti anche con tutti gli altri piloti Ducati a differenza di Pecco, che può ovviamente godere di un occhio di riguardo da parte dei compagni di marca.
Johann Zarco ha svelato i dettagli degli ordini di scuderia dopo Buriram. Se c’è la possibilità di giocarsi la vittoria non ci sono ordini di scuderia, da qui gli attacchi di Bastianini a Bagnaia a Misano e ad Aragon. Se in palio non c’è il gradino più alto del podio allora a Pecco “non bisogna rompere le scatole” come disse tempo fa il Direttore Generale di Ducati Corse Luigi Dall’Igna. Una linea guida comprensibile agli occhi di Marc Marquez, che ha sottolineato ad ogni modo come la MotoGP sembri ormai un monomarca. “È normale facciano tutto questo, hanno la miglior moto e i loro piloti sono sempre davanti, ma non vincono dal 2007. In molte gare sembra la Ducati Cup“, le parole di Marquez riportate dall’edizione odierna de Il Corriere dello Sport.
Ducati, Ducati, Ducati, Quartararo, Ducati, Ducati, Ducati, Ducati, Marquez, Ducati. Queste le prime tre file dello schieramento di partenza del Gran Premio della Thailandia di domenica scorsa, con sette Desmosedici e il campione del mondo in carica e l’otto volte iridato come unici ‘imbucati’. Jorge Lorenzo sui propri canali social ha rilanciato questa statistica corredata dal commento – non ad opera di Lorenzo ma dell’autore del post – “non è difficile capire quale sia la miglior moto e quali siano i migliori piloti in MotoGP”.
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Fabio Quartararo a Buriram ha concluso la gara al di fuori dalla zona punti dopo aver subito un’entrata in Curva-1 senza tanti complimenti da parte di Jack Miller. L’australiano ha costretto il pilota Yamaha a finire largo e poi in Curva-3 anche Aleix Espargarò non ha ovviamente esitato nel forzare all’interno del campione in carica, trovatosi in poco tempo risucchiato da tutto il gruppo e incapace di rimontare. El Diablo a fine gara si è chiuso in un silenzio tombale non confrontandosi né con il team né con i giornalisti presenti a Buriram.
La Ducati ha già messo in bacheca con largo anticipo il terzo titolo Costruttori consecutivo e ormai il tanto agognato titolo piloti che manca dal 2007 è veramente a un passo. Quartararo ha soli due punti di vantaggio nei confronti di Francesco Bagnaia, che nella seconda metà di stagione è sempre stato più veloce del pilota Yamaha, il quale deve fare i conti anche con tutti gli altri piloti Ducati a differenza di Pecco, che può ovviamente godere di un occhio di riguardo da parte dei compagni di marca.
Johann Zarco ha svelato i dettagli degli ordini di scuderia dopo Buriram. Se c’è la possibilità di giocarsi la vittoria non ci sono ordini di scuderia, da qui gli attacchi di Bastianini a Bagnaia a Misano e ad Aragon. Se in palio non c’è il gradino più alto del podio allora a Pecco “non bisogna rompere le scatole” come disse tempo fa il Direttore Generale di Ducati Corse Luigi Dall’Igna. Una linea guida comprensibile agli occhi di Marc Marquez, che ha sottolineato ad ogni modo come la MotoGP sembri ormai un monomarca. “È normale facciano tutto questo, hanno la miglior moto e i loro piloti sono sempre davanti, ma non vincono dal 2007. In molte gare sembra la Ducati Cup“, le parole di Marquez riportate dall’edizione odierna de Il Corriere dello Sport.
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