Dopo la caduta (ennesima) al Sachsenring è tempo di riflessioni
di Filippo Gherardi23 Giugno, 2022
No Pecco così, davvero, non può andare. Troppo alte le aspettative ad inizio stagione, troppo veloce la Ducati di quest’anno e perfino fin troppo alla portata questo Mondiale 2022, per accettare con diplomatico distacco sportivo l’ennesimo scivolone di Bagnaia al Sachsenring lo scorso fine settimana.
Il quarto ritiro stagionale, il terzo nelle ultime quattro gare, a cui nel computo complessivo delle prime dieci (deludenti) uscite di questo Campionato va aggiunto anche il quindicesimo posto in Indonesia, è un bilancio troppo negativo per non permetterci, oggi, di tracciare una linea decisa sotto la voce “delusione collettiva”.
Troppo poche anche le due vittorie a Jerez e Mugello, che corrispondono anche alle uniche due volte da inizio Mondiale in cui si è vista la Desmosedici numero 63 salire su uno dei tre gradini del podio. Bagnaia con 91 punti di ritardo da Quartararo al giro di boa della stagione corrisponde di fatto ad una sentenza, malgrado l’anno passato abbia dimostrato quanto il pilota piemontese sia capace di esaltarsi e rimettere in piedi una stagione, almeno parzialmente, nella seconda metà di Campionato.
Lo scorso anno Pecco arrivava alla pausa estiva con tre podi e zero vittorie in bacheca, prima di stampare quattro successi con altri due podi accessori nelle ultime otto uscite ufficiali. Tuttavia, neanche il precedente del Bagnaia “monstre” della seconda parte del 2021 in questo momento può sembrare rassicurante a tal punto da smorzare valutazioni che alla vigilia di questa stagione sembravano destinate a non conoscere sostanza.
Con una moto ed un parco piloti così performante ed agguerriti, giusto ancora per Ducati puntare su Bagnaia? Il talento non si discute, la velocità dimostrata anche in Germania conferma che il binomio tra Pecco e la Desmosedici può mettere tutti in riga, e in qualsiasi circuito. Quello che manca sembra essere la tenuta mentale, la capacità di gestire un corpo e corpo ravvicinato più che un inseguimento nei confronti a chi lo precede.
In questo momento, nel rapporto tra lui e la Rossa di Borgo Panigale sembra non tanto il polso quanto la testa ad avere qualche esitazione di troppo. Una settimana fa, in queste stesse righe, teneva banco il mercato piloti, interrogandoci su chi tra Martin e Bastianini sarebbe stato più giusto, e per certi versi meritevole, in sella ad una Ducati ufficiale.
Oggi, e nonostante il conforto di un progetto modellato intorno al suo nome ed un contratto fino al 2024, ci chiediamo (e non crediamo di essere gli unici, ndr) se veramente è Bagnaia il pilota giusto su cui puntare per riportare la Rossa sul tetto del mondo. Non ce ne volere Pecco, ma quello visto fino a questo momento è davvero troppo poco.
MotoGP | Ducati: giusto continuare a puntare su Bagnaia? [TITOLI DI CORSA] (motorionline.com)
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