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Ma è sempre meglio partecipare no?
In TV parlano di Speranza e glia ltri parassiti ... invece esaltassero queste persone che cmq lasciano un segno positivo nella storia dello sport mondiale
Stavo per aprirlo io un 3D, credevo che il compleanno fosse oggi... In realtà mi sto rinc#glionendo più io che lui a 80 anni . Comunque, ragazzi, una cosa è certa: è stato davvero il più grande di tutti, fino ad oggi. A volte lo si critica perchè da anziano pensionato viene in TV a dire quattro fesserie, ma AGO è stato giovane, ed era l'incubo di tutti gli altri. Magari oggi, dopo le vicende di Rossi e Marquez che nel loro periodo epico sembravano i più grandi della storia, qualcuno comincia a capire COSA significa collezionare quindici titoli mondiali, Cioè: non uno, due, tre.... quattro (e già sei nell'olimpo...) cinque sei..... sette... otto (!) Nove (!!) e sembri un padreterno sceso in terra... no, devi aggiungerne ancora! dieci, undici dodici, TREDICI, QUATTORDICI E QUINDICI!!! ... Si, si, erano altri tempi, si correva in più classi, quello che volete voi; ma si moriva anche più spesso, e non è che nelle altre classi andassero a fare le gite domenicali col cestino sul portapacchi posteriore; tutti volevano vincere e tutti gli davano del gas.
La verità è che AGO era velocissimo, ha battuto tutti quelli che poteva battere a inizio carriera, quando non era nessuno, e ha battuto tutti quelli che poteva battere a fine carriera, americani compresi, a parità di moto, adattandosi perfettamente alle due tempi, prima di passare il testimone. Era velocissimo di polso e ancor di più era velocissimo di testa. Che ti permette di vincere il campionato anche se magari qualche volta ti ritrovi con un pilota avversario che è ancora più veloce di te, ma solo di polso. Ha traghettato il motomondiale dal periodo delle tute nere di pelle e dei caschi a scodella a quello degli sponsor multicolore e dei caschi integrali. Parlava inglese; pare un dettaglio, vero? I campionati li vinci pure così, comunicando e facendoti capire dalle case motociclistiche e dagli sponsor internazionali. Ancora oggi, i piloti odierni, devono qualcosa ad AGO, che è stato il primo prototipo del pilota professionista moderno. Grandi applausi, Giacomo!
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