Da tempo si parla riguardo all'utilizzo dei team radio in MotoGP e la domanda sorge spontanea: il clamoroso errore di Aleix Espargaró nel GP di Spagna si sarebbe potuto evitare, qualora si fosse adoperato questo sistema?
Nella giornata di ieri, domenica 5 giugno, alcuni tra i piloti di MotoGP hanno dimostrato al mondo che sono anche loro umani e che ogni tanto degli errori li possono commettere: la voglia di Nagakami di inserirsi subito in curva 1 al primo giro e soprattutto il clamoroso errore di Aleix Espargaró. Lo spagnolo ha tagliato il traguardo al penultimo giro del GP di Spagna convinto di aver terminato la gara, concludendo poi 5°. Ma qualora ci fosse stata un’immediata comunicazione con il suo ingegnere di pista, sarebbe accaduto lo stesso?
La domanda che da parecchio esperti del settore e tifosi si pongono, riguarda appunto l’introduzione del Team Radio anche in MotoGP. Nel settembre del 2020 era stato posto ai piloti tale quesito, ma non tutti erano della stessa visione. Al tempo, piloti come Valentino Rossi, Morbidelli e Vinales si erano espressi favorevoli all’utilizzo del team radio. D’altro canto non tutti i piloti erano d’accordo all’introduzione di tale tecnologia.
I vantaggi di avere a disposizione una tale tecnologia sono molteplici. Da una parte i piloti non si sentirebbero “soli” per tutta la durata del gran premio e sarebbero accompagnati al traguardo dal muretto box. L’aspetto più importante però riguarda le comunicazioni che passano tra muretto box e piloti in pista, il quale può dare un responso immediato riguardo al feeling con la moto. Un altro aspetto molto importante, riguarderebbe la comunicazione in tempo reale di bandiere gialle o rosse in pista, nei 4 settori. La scorsa stagione è capitato più volte che durante le qualifiche, a Pecco Bagnaia venisse cancellata la pole, in quanto fece il giro record durante l’esposizione delle bandiere gialle, da lui non viste. Sicuramente se ci fosse stata la comunicazione in tempo reale con il suo ingegnere di pista, avrebbe immediatamente abortito il giro, andando a riprovarci successivamente.
Più volte Valentino Rossi, durante le sua carriera da pilota motociclistico, ha disputato delle gare anche su vetture da gran turismo. Il Dottore ha fatto notare che il contatto costante tra pilota e box aiuta il primo a rimanere concentrato maggiormente sul Gran Premio. Tra i piloti non favorevoli all’introduzione del team radio in MotoGP, spiccano Fabio Quartararo, Johan Zarco e Jorge Martin, detto Martinator. Secondo il fresco vincitore del GP di Spagna, il tabellone mostrato sulla linea del traguardo sarebbe sufficiente a trasmettere le comunicazioni di pista al pilota. Anche i due piloti del team Ducati Pramac si schierano contro all’utilizzo del team radio in MotoGP, tanto che lo spagnolo Martin scrisse espressamente sui social: “Io non lo uso”.
MotoGP, caso Espargaró: è arrivato il momento dei team radio? - Footballnews24.it
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