Il pilota italiano della Ducati per la seconda volta in carriera in MotoGP firma pole, giro veloce in gara e vittoria senza mai cedere il primato. Ecco chi ci è riuscito da quando esiste l'attuale MotoGP
Pole position, giro veloce in gara e GP dominato senza mai cedere il comando: questo in F1 è il Grande Slam o Grand Chelem. In MotoGP l'ultimo in ordine di tempo a riuscirci è stato Francesco Bagnaia, trionfando a Jerez de la Frontera, sesta prova del Mondiale 2022, e bissando il capolavoro del GP di Algarve 2021. Dal 2002, anno di nascita della MotoGP al posto della 500, altri campioni sono riusciti nella stessa impresa. Da Loris Capirossi a Jorge Lorenzo, da Casey Stoner a Marc Marquez: ecco i nomi degli autori del weekend perfetto.
Capirossi
Una Ducati dominante in lungo e in largo a Jerez non è una novità. Merito di Loris Capirossi: il pilota imolese firmò il suo Grande Slam in MotoGP sul circuito spagnolo nel 2006, sede della prima prova del Mondiale. Scattato dalla pole, risultò imprendibile per chiunque, comprese le Honda di Daniel Pedrosa e Nicky Hayden, che completarono il podio. La netta affermazione in Andalusia rappresentò una tappa importante per Ducati, per la prima volta al comando della classifica piloti e costruttori.
Pedrosa
Nelle giornate di grazia, Daniel Pedrosa era spesso inavvicinabile. Veloce in qualifica, lo spagnolo poteva contare su una partenza fulminea e un ritmo asfissiante. Caratteristiche ideali per stabilire pole, giro veloce e leadership intaccata, ovvero i requisiti fondamentali per un Grande Slam motoristico. Fedelissimo alla Honda, Pedrosa ha realizzato quattro Grand Chelem in MotoGP. Il primo è avvenuto nell'ultimo Gran Premio del 2007 a Valencia. Un weekend perfetto, esattamente come quello di dieci anni più tardi a Jerez, in occasione del GP numero 3.000 nel Motomondiale. Per Daniel sarebbe stato l'ultimo Grande Slam della carriera.
Stoner
Se si parla di Grandi Slam in MotoGP, Casey Stoner è sicuramente l'esperto in materia. L'australiano, celebre per la sua guida fatta di derapate e brusche accelerazioni, può vantare ben nove Grand Chelem nella sua esperienza nella top class. Il primo weekend dominato tra qualifiche e gara si è verificato a Laguna Seca nel 2007, in sella alla Ducati. Curiosamente si sarebbe ripetuto subito nelle due tappe seguenti. Un tris strepitoso. L'ultimo Grande Slam di Stoner si è verificato nel 2012 in Portogallo. Sul tracciato di Estoril, Casey conquistò un successo netto davanti a Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa e per l'ultima volta in carriera andò in testa al Mondiale.
Lorenzo
La guida era precisa e fluida, il ritmo martellante. Jorge Lorenzo si è affermato in MotoGP grazie a queste caratteristiche. Normale dunque che, con queste caratteristiche, lo spagnolo abbia dato il meglio di sé cercando la vittoria solitaria e ottenendo ben quattro Grandi Slam nella massima categoria. Il primo è arrivato nel 2009 in Portogallo, dominando qualifiche e gara. Un trionfo festeggiato imitando l'allunaggio di Neil Armstrong. L'ultimo, invece, si è materializzato nel 2016, sul circuito di Valencia, resistendo al tentativo di rimonta di Marc Marquez. Un modo dolce per salutare la Yamaha dopo nove stagioni insieme.
Marc Marquez si è fatto notare dal pubblico della MotoGP per fantasia e aggressività nei sorpassi. Eppure il tenace funambolo spagnolo sa anche come si realizza un Grande Slam, firmando pole position, giro veloce in gara e vittoria senza mai cedere la leadership. Sei i suoi Grand Chelem. Il primo è arrivato in Spagna, nel 2014 delle dieci vittorie consecutive nelle prime gare. Solamente Andrea Dovizioso al via provò a frenare la marcia del fuoriclasse Honda. Per il resto un dominio indiscusso. Discorso simile per il Gp del Texas 2016 e per i quattro assoli del 2019, in Argentina, Germania, Repubblica Ceca (celebre la pole usando gomme da asciutto su asfalto bagnato) e Aragona, con distacchi impressionanti sulla concorrenza.
Rossi
Valentino Rossi si è sempre confermato animale da gara, forte di un'intelligenza tattica fuori dalla norma. Eppure anche nel suo caso ci sono stati GP vissuti stando sempre davanti agli altri. A Jerez 2016, però, il fuoriclasse della Yamaha toccò la perfezione, rivelandosi imprendibile per Jorge Lorenzo e Marc Marquez, i padroni di casa. Prima Rossi chiuse al primo posto le qualifiche e poi si impose in gara. Solo Lorenzo tentò di infastidirlo a inizio GP, ma dopo qualche passaggio la sagoma della Yamaha numero 46 si fece sempre più lontana, fino al traguardo finale.
Anche Fabio Quartararo ha sperimentato la perfezione nella sua breve carriera in MotoGP. Indimenticabile il GP dell'Andalusia 2020, concluso demolendo la concorrenza a partire dalle qualifiche. Dopo una pole position da urlo, ecco il trionfo netto in gara, con il francese della Yamaha sempre in testa, dal primo all'ultimo giro. Alle sue spalle si piazzarono le altre moto della casa di Iwata, affidate a Maverick Vinales e Valentino Rossi. Per Quartararo, il Grande Slam in terra spagnola sembrava l'inizio della cavalcata verso il Mondiale, sfumato a metà campionato tra cadute e gare opache. Un appuntamento rimandato solamente di un anno.
Oliveira
Miguel Oliveira si è iscritto da poco al club del Grande Slam. Nell'ultima gara del 2020, sul tracciato di casa a Portimao, il portoghese di Ktm mostrò una velocità impressionante fin dalle qualifiche, chiuse al comando. In gara gli avversari intravidero la sua sagoma solamente fino alla prima curva per rivederla solo dopo la bandiera a scacchi. Insomma un GP senza storia, con quella che resta forse la miglior versione di Oliveira in MotoGP.
MotoGP, Bagnaia come Marquez e Rossi: tutti i piloti che hanno fatto il Grande Slam (gazzetta.it)
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