Massimo Matteoni duro: “I piloti Ducati? Io avrei già licenziati entrambi”
25 apr 2022 di Marianna Giannoni
Massimo Matteoni, storico team manager del motomondiale, commenta la MotoGP e pensa di tornare nel paddock con un team di Moto2.
Massimo Matteoni sta pensando di tornare nel motomondiale. Intanto lo guarda e lo commenta con spirito critico. Nel week-end è stato a Portimao per una serie di incontri di lavoro. In Portogallo ha rivisto anche tanti vecchi amici: da Emilio Alzamora con cui vinse il Mondiale 125 del 1999, a Davide Tardozzi che era stato suo compagno di squadra ai tempi della Bimota.
Massimo Matteoni, dal 2023 ti rivedremo a tempo pieno nel paddock?
“Sto valutando la cosa assieme a dei partner internazionali che vorrebbero fare un nuovo team di Moto2 con un pilota inglese ed uno malese. Il paddock attuale non mi piace tanto, c’è poca passione, poca competenza. Vedo gente che non capisce niente di moto. Mi piacerebbe tornare solo per prendermi una rivincita nei confronti di tanti “barbagianni”. Se ci riesco, ci provo. Ora sono un semplice osservatore con un atteggiamento molto critico”.
A proposito di Moto2, cosa ne pensi di Vietti?
“E’ un pilota molto intelligente e se va avanti così può lottare per il titolo”.
Passiamo alla MotoGP. La Ducati ufficiale è in crisi di risultati.
“Ho fatto due chiacchiere con Tardozzi e lui è una brava persona, è il ragazzo di sempre, di quando correva con me in Bimota. Il problema è che in Ducati nessuno tiene in mano il bastone, nessuno ha abbastanza polso”.
E i piloti?
“Detto tra i denti, per come li ho visti, io avrei già licenziato entrambi. Non corrono con il coltello tra i denti, sembrano ancora degli Junior e non dei top rider in MotoGP”.
La Ducati raccoglie comunque delle soddisfazioni con gli altri piloti e con i team satellite.
“Si però otto moto sono troppe da gestire anche perché sono di 3 anni diversi. Così si va in confusione”.
Enea Bastianini sta facendo un ottimo campionato, Portimao a parte. Potrà lottare per il titolo?
“Enea è forte ma deve impegnarsi al massimo e soprattutto restare concentrato sul Mondiale 2022, pensare a vincere il titolo, senza troppe distrazioni di mercato. Gli serve tranquillità, lucidità e deve preoccuparsi solo di sistemare al meglio la moto. E’ controproducente guardare troppo avanti”.
Ti aspettavi la rinascita di Quartararo?
“La sua moto ieri era un missile, un’accelerazione del genere la puoi avere solo se hai molto grip da scaricare a terra. Sicuramente aveva le gomme al top. La Michelin potrebbe avere avuto un occhio di riguardo? Chissà”.
Marquez tornerà ai vertici?
“Ho parlato con Emilio Alzamora. Marc a livello fisico sta bene ma bisogna capire che problemi ci sono: se di moto, di gomme o altro. Marquez si lamentava che la sua Honda era troppo scorbutica da guidare, che non se la sentiva quindi dovranno lavorare per trovare il giusto setup e quindi per metterlo nelle condizioni di tornare al successo”.
25 apr 2022 di Marianna Giannoni
Massimo Matteoni, storico team manager del motomondiale, commenta la MotoGP e pensa di tornare nel paddock con un team di Moto2.
Massimo Matteoni sta pensando di tornare nel motomondiale. Intanto lo guarda e lo commenta con spirito critico. Nel week-end è stato a Portimao per una serie di incontri di lavoro. In Portogallo ha rivisto anche tanti vecchi amici: da Emilio Alzamora con cui vinse il Mondiale 125 del 1999, a Davide Tardozzi che era stato suo compagno di squadra ai tempi della Bimota.
Massimo Matteoni, dal 2023 ti rivedremo a tempo pieno nel paddock?
“Sto valutando la cosa assieme a dei partner internazionali che vorrebbero fare un nuovo team di Moto2 con un pilota inglese ed uno malese. Il paddock attuale non mi piace tanto, c’è poca passione, poca competenza. Vedo gente che non capisce niente di moto. Mi piacerebbe tornare solo per prendermi una rivincita nei confronti di tanti “barbagianni”. Se ci riesco, ci provo. Ora sono un semplice osservatore con un atteggiamento molto critico”.
A proposito di Moto2, cosa ne pensi di Vietti?
“E’ un pilota molto intelligente e se va avanti così può lottare per il titolo”.
Passiamo alla MotoGP. La Ducati ufficiale è in crisi di risultati.
“Ho fatto due chiacchiere con Tardozzi e lui è una brava persona, è il ragazzo di sempre, di quando correva con me in Bimota. Il problema è che in Ducati nessuno tiene in mano il bastone, nessuno ha abbastanza polso”.
E i piloti?
“Detto tra i denti, per come li ho visti, io avrei già licenziato entrambi. Non corrono con il coltello tra i denti, sembrano ancora degli Junior e non dei top rider in MotoGP”.
La Ducati raccoglie comunque delle soddisfazioni con gli altri piloti e con i team satellite.
“Si però otto moto sono troppe da gestire anche perché sono di 3 anni diversi. Così si va in confusione”.
Enea Bastianini sta facendo un ottimo campionato, Portimao a parte. Potrà lottare per il titolo?
“Enea è forte ma deve impegnarsi al massimo e soprattutto restare concentrato sul Mondiale 2022, pensare a vincere il titolo, senza troppe distrazioni di mercato. Gli serve tranquillità, lucidità e deve preoccuparsi solo di sistemare al meglio la moto. E’ controproducente guardare troppo avanti”.
Ti aspettavi la rinascita di Quartararo?
“La sua moto ieri era un missile, un’accelerazione del genere la puoi avere solo se hai molto grip da scaricare a terra. Sicuramente aveva le gomme al top. La Michelin potrebbe avere avuto un occhio di riguardo? Chissà”.
Marquez tornerà ai vertici?
“Ho parlato con Emilio Alzamora. Marc a livello fisico sta bene ma bisogna capire che problemi ci sono: se di moto, di gomme o altro. Marquez si lamentava che la sua Honda era troppo scorbutica da guidare, che non se la sentiva quindi dovranno lavorare per trovare il giusto setup e quindi per metterlo nelle condizioni di tornare al successo”.
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