In questa chiacchierata con Motorsport.com, Joan Mir rivela che la reazione vista quest’inverno da parte di Suzuki lo ha convinto fino al punto di mettere il suo rinnovo con la Casa di Hamamatsu prima di qualsiasi alternativa.
A novembre del 2020, Joan Mir ha portato Suzuki alla gloria vent’anno dopo il suo ultimo titolo nella classe regina dei prototipi, vinto da Kenny Roberts Jr nel 2000. Nel 2021 però, Mir ha trascorso la stagione arrabbiato, rendendosi conto di non avere i mezzi per poter dare battaglia né a Fabio Quartararo, che gli ha tolto lo scettro, né a Pecco Bagnaia, secondo classificato. Il maiorchino ha chiuso terzo nel mondiale, a 70 punti da El Diablo e a 44 dal pilota Ducati.
La scorsa stagione non è stata affatto facile per Suzuki, che ha perso il suo team manager un mese prima di cominciare i test invernali: Davide Brivio, uno dei cardini del progetto MotoGP dal rientro di Suzuki nel mondiale (nel 2015), ha firmato con Alpine andando in Formula 1. A quell’addio inaspettato si è aggiunta la battuta d’arresto dell’evoluzione della GSX-RR. Questa si è vista soprattutto in termini di motore, e il gap è stato evidente già dal primo appuntamento in Qatar. Lì Mir è stato superato nello stesso rettilineo dalle Ducati di Johann Zarco e Pecco Bagnaia senza poter far altro che vederle passare. La sua frustrazione è aumentata con il passare dei gran premi, facendolo arrivare anche a riflettere sulla possibilità di cambiare aria. Prima però ha voluto dare un’opportunità al costruttore che aveva scommesso su di lui nel 2018, quando correva in Moto2, dove non ha vinto nemmeno una gara.
A meno di un anno dalla scadenza del suo contratto, è importante per il maiorchino verificare che Suzuki resti impegnata in MotoGP e questa verifica doveva avvenire tramite due elementi da tenere d’occhio durante l’inverno. In primo luogo, l’ingaggio di un team manager che fungesse da guida e da punto di riferimento di una squadra abbastanza demotivata dalla mancanza di un leader. Questo aspetto si è risolto nei giorni scorsi con l’annuncio dell’arrivo di Livio Suppo. Chiaramente, in secondo luogo c’è la rivitalizzazione della moto, a cui è stata aggiunta più potenza al motore. Secondo quanto riconosce lo spagnolo in alcune dichiarazioni rilasciate a Motorsport.com, Suzuki ha reagito alla grande, quindi la sua priorità è chiara.
“Come ho già detto durante la pre-stagione, volevo vedere come andasse la nuova moto e cosa succedesse con il team manager prima di pensare al rinnovo. Vedo che Suzuki ha fatto un grande sforzo nel soddisfare le nostre richieste, per questo la mia priorità è rinnovare. Il mio manager incontrerà Livio Suppo e Sahara per negoziare i dettagli”, ha dichiarato Mir a Motorsport.com prima di negare in maniera categorica di aver avuto contatti con altri.
Queste voci sono assolutamente false. Non ho ricevuto offerte perché non ho negoziato con nessuno. Ho chiesto a Suzuki un’evoluzione della moto e l’arrivo di un team manager, e la marca ha soddisfatto le mie richieste. Per questo darò la priorità, anche se questo non significa che abbia qualcosa di chiuso. Non ho fretta e il futuro non mi preoccupa, dato che confido molto nel mio potenziale. Sicuramente avrò un buon team nel 2023”, afferma catalogando come ‘fake news’ qualsiasi informazione che lo dava vicino a Honda e Yamaha.
Sia a Sepang che a Mandalika, dove a febbraio si sono svolti i test invernali, il maiorchino ha ritrovato la sua versione migliore, per quanto una gastroenterite gli avesse impedito di girare durante l’ultima giornata in Indonesia. Questa domenica, a Losail, dove tutto comincia di nuovo, si vede in condizioni di tornare a combattere con i più veloci.
“Quest’inverno ho lavorato bene e mi vedo preparato a lottare per il titolo. Suzuki ha migliorato molto la moto, sia in termini di motore sia in altri aspetti. Ho la sensazione che saremo competitivi dall’inizio”, ribadisce Mir.
motorsport.com
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