Una sospensione si definisce attiva quando a bordo del veicolo vi è un sistema di controllo capace di variare la posizione della ruota rispetto al telaio.
Nella sospensione passiva, la posizione della ruota rispetto al telaio è determinata solo dalle reazioni del manto stradale sulla ruota.
"L'elettronica", ovvero la natura del sistema di controllo, non c'entra niente;
le sospensioni attive sono state introdotte su larga scala nel mondo automotive dalla Citroën, ai tempi in cui di elettronico manco c'erano le radio nelle case e qui si andava in giro per strada dentro ridicole scatole di latta.
La questione regolamentare nella Motogp, come espresso nell'articolo, si può dirimere solo sulle definizioni: un dispositivo che limita, e non causa, l'escursione della sospensione, non può costituire un controllo attivo.
E vada pur bene che la competizione in oggetto sia divenuta una buffonata, vada pur bene che nel mondo odierno le opinioni sono elevate a realtà; ricordatevi però ogni tanto che, fosse solo per le opinioni, non avreste né le motociclette che pasticciate amabilmente credendo di capirci qualcosa in più degli altri, né tantomeno telefonini e computer per collegarvi al web e farlo presente al mondo intero.
Dopodiché, alle opinioni aggiungo anche la mia: trovo alquanto ridicolo che, nel gotha della tecnica motociclistica, la massima evoluzione ingegneristica delle sospensioni, nel 2022, sia rappresentata da cavetti e gancetti di ferramenta, applicati a due tubi che scorrono davanti ed un braccio incernierato dietro.
Giusto in tempo per festeggiarne il centenario, di queste geniali rivoluzioni tecniche.
Nella sospensione passiva, la posizione della ruota rispetto al telaio è determinata solo dalle reazioni del manto stradale sulla ruota.
"L'elettronica", ovvero la natura del sistema di controllo, non c'entra niente;
le sospensioni attive sono state introdotte su larga scala nel mondo automotive dalla Citroën, ai tempi in cui di elettronico manco c'erano le radio nelle case e qui si andava in giro per strada dentro ridicole scatole di latta.
La questione regolamentare nella Motogp, come espresso nell'articolo, si può dirimere solo sulle definizioni: un dispositivo che limita, e non causa, l'escursione della sospensione, non può costituire un controllo attivo.
E vada pur bene che la competizione in oggetto sia divenuta una buffonata, vada pur bene che nel mondo odierno le opinioni sono elevate a realtà; ricordatevi però ogni tanto che, fosse solo per le opinioni, non avreste né le motociclette che pasticciate amabilmente credendo di capirci qualcosa in più degli altri, né tantomeno telefonini e computer per collegarvi al web e farlo presente al mondo intero.
Dopodiché, alle opinioni aggiungo anche la mia: trovo alquanto ridicolo che, nel gotha della tecnica motociclistica, la massima evoluzione ingegneristica delle sospensioni, nel 2022, sia rappresentata da cavetti e gancetti di ferramenta, applicati a due tubi che scorrono davanti ed un braccio incernierato dietro.
Giusto in tempo per festeggiarne il centenario, di queste geniali rivoluzioni tecniche.
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