Il team VR46 di Valentino Rossi dalla stagione MotoGP 2022 esordirà come squadra satellite Ducati. Il colosso petrolifero Aramco ha deciso di investire sul progetto di Tavullia esprimendo il desiderio di vedere il nove volte campione del mondo protagonista in sella alla Desmosedici. Fin qui sembra tutto chiaro, come l’accordo con Tanal Entertainment Sport & Media, gruppo saudita che sarà presente sulle carene Ducati col marchio del colosso petrolifero Aramco.
Ma da settimane dalla Gran Bretagna, dove ha sede il Brunswick Group, società che cura la comunicazione strategica di Aramco, arrivano comunicati che smentiscono la partnership con la VR46, L’ultimo è di ieri, nel quale si afferma che “Aramco conferma di non aver firmato un accordo strategico con il team VR46 come con qualsiasi altro affiliato della MotoGP. Aramco non ha mai avuto una relazione commerciale con Tanal Entertainment, MotoGP o un team“.
La contro-smentita di Tebaldi e Al Saud
Una situazione inspiegabile, dal momento che ci sono le dichiarazioni del principe Al Saud a coronare il tutto. E dall’ambiente di Valentino Rossi sono sempre arrivate conferme positive dal primo giorno dell’annuncio ufficiale. “Abbiamo tutti i contratti firmati e siamo a posto. E poi perché nessuno di loro ci ha mai contattati?“, chiosa l’a.d. Alberto Tebaldi. Per mettere fine a questo tira e molla mediatico è dovuto intervenire direttamente il magnate saudita, ribadendo che “Tanal nei prossimi giorni annuncerà dall’Arabia Saudita una collaborazione nell’ambito di progetti internazionali nel motorsport e i dettagli del progetto con la VR46“.
Del resto sembrerebbe impossibile firmare un accordo triennale con Ducati senza avere le carte in regola. Tutto sembra da far risalire a qualche incomprensione burocratica tra i vertici arabi e il fondo britannico. Nel sabato di Assen Alessio Salucci, team manager del team Aramco VR46 ha scherzato: “Lo chiamo ‘Prince’… Parla tutte le lingue ma ancora non bene l’italiano, ma lo sta imparando“. La comunicazione è uno dei fattori cardini del successo…
da corsedimoto
Ma da settimane dalla Gran Bretagna, dove ha sede il Brunswick Group, società che cura la comunicazione strategica di Aramco, arrivano comunicati che smentiscono la partnership con la VR46, L’ultimo è di ieri, nel quale si afferma che “Aramco conferma di non aver firmato un accordo strategico con il team VR46 come con qualsiasi altro affiliato della MotoGP. Aramco non ha mai avuto una relazione commerciale con Tanal Entertainment, MotoGP o un team“.
La contro-smentita di Tebaldi e Al Saud
Una situazione inspiegabile, dal momento che ci sono le dichiarazioni del principe Al Saud a coronare il tutto. E dall’ambiente di Valentino Rossi sono sempre arrivate conferme positive dal primo giorno dell’annuncio ufficiale. “Abbiamo tutti i contratti firmati e siamo a posto. E poi perché nessuno di loro ci ha mai contattati?“, chiosa l’a.d. Alberto Tebaldi. Per mettere fine a questo tira e molla mediatico è dovuto intervenire direttamente il magnate saudita, ribadendo che “Tanal nei prossimi giorni annuncerà dall’Arabia Saudita una collaborazione nell’ambito di progetti internazionali nel motorsport e i dettagli del progetto con la VR46“.
Del resto sembrerebbe impossibile firmare un accordo triennale con Ducati senza avere le carte in regola. Tutto sembra da far risalire a qualche incomprensione burocratica tra i vertici arabi e il fondo britannico. Nel sabato di Assen Alessio Salucci, team manager del team Aramco VR46 ha scherzato: “Lo chiamo ‘Prince’… Parla tutte le lingue ma ancora non bene l’italiano, ma lo sta imparando“. La comunicazione è uno dei fattori cardini del successo…
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