Valentino Rossi al Mugello potrebbe annunciare il suo progetto VR46 per la MotoGP. I primi indizi portano alla permanenza con Ducati.
Poche settimane e il futuro del team VR46 di Valentino Rossi sarà chiarito. Entro la gara di Le Mans si giungerà ad un accordo con Dorna e gli sponsor, l’annuncio è previsto al Mugello. Il condizionale è d’obbligo, ma ci sono buoni indizi per una previsione approssimativa. Nel week-end in Qatar il “club” di Tavullia ha firmato un accordo con il Principe Abdulaziz bin Abdullah Al Saud. Il team del Dottore ha firmato un contratto per le classi Moto2 e MotoGP con la società “Tanal Entertainment Sport & Media” in Arabia Saudita. L’obiettivo è promuovere il progetto “Saudi Vision 2020”.
I ricchi arabi, dopo la diminuita richiesta di petrolio, investono su turismo, edilizia e tecnologia “green”. Nei prossimi anni verranno realizzate tre nuove città che saranno un modello internazionale. E chi meglio di Valentino Rossi e la VR46 possono pubblicizzare questo progetto a livello mondiale? Resta da capire con quale costruttore si legherà la squadra di Tavullia. Al momento gli indizi portano ad un prolungamento dell’accordo con Ducati. Senza nessuna modifica per la line-up piloti, visto che c’è l’intenzione di blindare Enea Bastianini da parte dell’azienda emiliana.
Una partnership italiana
Il nove volte iridato chiederà almeno una Desmosedici factory, magari da assegnare al pilota che farà meglio nella stagione MotoGP 2021. Restano incerti i progetti di Gresini Racing. Le trattative sono condotte da Carlo Merlini, storico Direttore Commerciale e Responsabile Marketing del team. Bisogna trovare un budget annuale di 10 milioni per affrontare il campionato di MotoGP. Nadia Gresini, la vedova di Fausto Gresini, e il figlio 23enne Lorenzo non hanno ancora deciso se affrontare la costosa avventura in Top Class.
L’ipotesi più probabile potrebbe essere limitarsi alle classi Moto3, Moto2 e MotoE. I costi sono notevolmente inferiori e le prospettive di successo significativamente migliori. A quel punto avremmo 11 team per 22 piloti, con due selle libere per un futuro migliore. Ma le trattative continuano, perché Suzuki e Aprilia spingono per avere un team satellite ad ogni costo. Ogni previsione, in questo momento, è da prendere con le pinze. Quel che sembra certo è che Valentino Rossi è sulla buona strada per entrare in MotoGP con un suo team.
Da corsedimoto
Poche settimane e il futuro del team VR46 di Valentino Rossi sarà chiarito. Entro la gara di Le Mans si giungerà ad un accordo con Dorna e gli sponsor, l’annuncio è previsto al Mugello. Il condizionale è d’obbligo, ma ci sono buoni indizi per una previsione approssimativa. Nel week-end in Qatar il “club” di Tavullia ha firmato un accordo con il Principe Abdulaziz bin Abdullah Al Saud. Il team del Dottore ha firmato un contratto per le classi Moto2 e MotoGP con la società “Tanal Entertainment Sport & Media” in Arabia Saudita. L’obiettivo è promuovere il progetto “Saudi Vision 2020”.
I ricchi arabi, dopo la diminuita richiesta di petrolio, investono su turismo, edilizia e tecnologia “green”. Nei prossimi anni verranno realizzate tre nuove città che saranno un modello internazionale. E chi meglio di Valentino Rossi e la VR46 possono pubblicizzare questo progetto a livello mondiale? Resta da capire con quale costruttore si legherà la squadra di Tavullia. Al momento gli indizi portano ad un prolungamento dell’accordo con Ducati. Senza nessuna modifica per la line-up piloti, visto che c’è l’intenzione di blindare Enea Bastianini da parte dell’azienda emiliana.
Una partnership italiana
Il nove volte iridato chiederà almeno una Desmosedici factory, magari da assegnare al pilota che farà meglio nella stagione MotoGP 2021. Restano incerti i progetti di Gresini Racing. Le trattative sono condotte da Carlo Merlini, storico Direttore Commerciale e Responsabile Marketing del team. Bisogna trovare un budget annuale di 10 milioni per affrontare il campionato di MotoGP. Nadia Gresini, la vedova di Fausto Gresini, e il figlio 23enne Lorenzo non hanno ancora deciso se affrontare la costosa avventura in Top Class.
L’ipotesi più probabile potrebbe essere limitarsi alle classi Moto3, Moto2 e MotoE. I costi sono notevolmente inferiori e le prospettive di successo significativamente migliori. A quel punto avremmo 11 team per 22 piloti, con due selle libere per un futuro migliore. Ma le trattative continuano, perché Suzuki e Aprilia spingono per avere un team satellite ad ogni costo. Ogni previsione, in questo momento, è da prendere con le pinze. Quel che sembra certo è che Valentino Rossi è sulla buona strada per entrare in MotoGP con un suo team.
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