Tra le delusioni di questo avvio di stagione c'è sicuramente il neoacquisto HRC, alle prese con una Honda ancora tutta da capire. Situazione resa ancora più complicata dal rientro di Marc Marquez
Pol Espargaro è l’oggetto misterioso della Honda in questo avvio di Mondiale 2021: arrivato dalla KTM per sostituire Alex Marquez, partito in direzione LCR, il numero 44 non ha ancora trovato la confidenza necessaria per domane la RC213V. Nei primi tre GP della stagione, infatti, lo spagnolo ha ottenuto un ottavo, un 13esimo posto e un ritiro, risultati che poco si addicono a un pilota ufficiale HRC.
Una situazione simile, ma con le dovute proporzioni, a quella vissuta da un campionissimo come Jorge Lorenzo, sbarcato in Honda nel 2019 con l’intenzione di battere Marc Marquez e poi costretto alla resa tra cadute, errori e infortuni.
Lo stesso Pol, dopo la gara di Portimao, ha spiegato quali sono le carenze che lo affliggono. “Per essere competitivo mi mancano tanti giri e esperienza. Sto ancora cercando di capire la moto e i circuiti dove siamo andati non sono stati il meglio per me perché non esattamente adatti alla Honda”, ha raccontato lo spagnolo. “Spero che le cose cambino a Jerez, lì i riferimenti saranno maggiori: cercherò di fare quello che per ora è stato più complicato per me, ovvero mettere insieme i vari settori e trovare il ritmo“.
Un ritmo che, invece, non è mancato a Marc Marquez, tornato 9 mesi dopo l’infortunio di Jerez e subito capace di risultare la miglior Honda sul traguardo di Portimao, grazie al settimo posto ottenuto a 13 secondi dal vincitore Fabio Quartararo. Piazzamento ottenuto senza forzare, ma comunque sufficiente a precedere il fratello Aleix (ottavo) e Nagakami (decimo).
Come ha potuto un pilota fermo da mesi, seppur fenomenale come Marquez, risultare il migliore del suo Marchio? La sensazione è che in Honda ci sia molto da lavorare, ancora, per sviluppare la RC213V e renderla immediatamente fruibile da tutti i suoi riders e non solo dal fenomenale 93. Saltano all'occhio, infatti le deludenti prestazioni di Alex Marquez, spesso nella ghiaia, e di Takaaki Nagakami, in difficoltà e mai capace di stare nel gruppo di testa a Losail e Portimao.
In quest’ottica, a Pol Espargaro serviranno tempo e fiducia per contenere il rientro dell’ingombrante otto volte campione del mondo, uomo su cui a Tokyo puntano a occhi chiusi, nonostante il periodo di inattività. Al buon Pol la grinta e la pazienza non mancheranno, lui che ha aspettato 4 stagioni per vedere la RC16 di Mattighofen crescere e arrivare nei piani alti della classifica. In Honda lo aspetta un percorso probabilmente similare, ma reso più complicato dall’ingombrante compagno di box che attira a sé attenzioni e sviluppo e dalla pazienza ‘a tempo determinato’ che caratterizza Alberto Puig. E quando il Campionissimo ritornerà a martellare, la pressione non potrà che aumentare.
Da corrieredellosport
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