Il cinque volte iridato nel corso della sua analisi su Youtube ha dipinto così il nuovo volto della classe regina e della Ducati.
Come si assembla il Martinator? Secondo Jorge Lorenzo, uno che conosce benissimo il classe 1998, Martin è una miscela tra tre piloti che sommano insieme dieci titoli mondiali. Il maiorchino infatti cita Loris Capirossi, sé stesso e Casey Stoner. Queste le sue parole nel corso dell’analisi post-gara effettuata sul proprio canale Youtube: “Jorge Martin mi ricorda in particolare tre piloti. So che potrebbe sorprendere, ma mi ricorda Loris Capirossi. Entrambi a livello fisico non sono molto alti, ma sono molto muscolosi ed esplosivi. Due pitbull, forti e aggressivi. In frenata mi ricorda Stoner, stacca tardi e rilascia i freni con molta decisione come faceva Casey. Nella postura a metà curva invece mi rivedo in Martin. Si separa molto dalla moto andando quasi a toccare l’asfalto con il braccio e la spalla, riesce ad essere molto veloce in percorrenza di curva con la Ducati, un pregio non indifferente. Zarco è molto diretto in frenata e non prepara allo stesso modo la percorrenza di curva, come stili direi che Martin e Bagnaia si assomigliano così come Miller e Zarco”.
Jorge Lorenzo aveva ‘scommesso’ su Martin prima dell’inizio del weekend, ma mai avrebbe immaginato un fine settimana così da protagonista per il connazionale: “Per me un campione diventa tale solo quando si afferma in MotoGP siglando pole position e vittorie. Martin è stato spettacolare e ha guidato la corsa anche per 17-18 giri, pensavo non sarebbe andato oltre una leadership di tre o quattro giri. È vero che gli avversari si sono dati fastidio, ma lui è stato bravissimo. Gli è mancata solo un po’ di esperienza nel finale per poter difendersi da Zarco, ma la sua prestazione resta eccezionale”.
Da Formulaunopassion
Come si assembla il Martinator? Secondo Jorge Lorenzo, uno che conosce benissimo il classe 1998, Martin è una miscela tra tre piloti che sommano insieme dieci titoli mondiali. Il maiorchino infatti cita Loris Capirossi, sé stesso e Casey Stoner. Queste le sue parole nel corso dell’analisi post-gara effettuata sul proprio canale Youtube: “Jorge Martin mi ricorda in particolare tre piloti. So che potrebbe sorprendere, ma mi ricorda Loris Capirossi. Entrambi a livello fisico non sono molto alti, ma sono molto muscolosi ed esplosivi. Due pitbull, forti e aggressivi. In frenata mi ricorda Stoner, stacca tardi e rilascia i freni con molta decisione come faceva Casey. Nella postura a metà curva invece mi rivedo in Martin. Si separa molto dalla moto andando quasi a toccare l’asfalto con il braccio e la spalla, riesce ad essere molto veloce in percorrenza di curva con la Ducati, un pregio non indifferente. Zarco è molto diretto in frenata e non prepara allo stesso modo la percorrenza di curva, come stili direi che Martin e Bagnaia si assomigliano così come Miller e Zarco”.
Jorge Lorenzo aveva ‘scommesso’ su Martin prima dell’inizio del weekend, ma mai avrebbe immaginato un fine settimana così da protagonista per il connazionale: “Per me un campione diventa tale solo quando si afferma in MotoGP siglando pole position e vittorie. Martin è stato spettacolare e ha guidato la corsa anche per 17-18 giri, pensavo non sarebbe andato oltre una leadership di tre o quattro giri. È vero che gli avversari si sono dati fastidio, ma lui è stato bravissimo. Gli è mancata solo un po’ di esperienza nel finale per poter difendersi da Zarco, ma la sua prestazione resta eccezionale”.
Da Formulaunopassion
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