Nata per essere l'arma definitiva nelle mani di Freddie Spencer si rivelò fragile e complessa per via della distribuzione dei pesi alla ricerca di un baricentro molto basso (con il serbatoio in posizione atipica collocato in basso, idea che si rifaceva alle Moc ed Elf impiegate nelle tappe endurance) e dalle espansioni che passavano laddove vi si trovi un tradizionale serbatoio così da creare non pochi problemi di alte temperature ai piloti, fragili anche le ruote in carbonio Comstar che costarono uno stop per infortunio a Spencer a causa dell'esplosione della ruota posteriore in gara. Anche Haslam e Mamola furono chiamati al verdetto dopo averla guidata e fu unanime: complessa nelle sue reazioni.
Freddie fece pressioni per tornare al suo amore primordiale, quella NS 3 cilindri col quale l'anno prima vinse il mondiale, ed i fatti gli diedero ragione ma ormai il titolo era distante.
La prima NSR si rivelò uno spreco di denaro e mise in mostra l'unico punto debole dei giapponesi in ambito corsaiolo: la testardaggine di avere ragione nelle loro idee che non sempre si rivelano le migliori.
Per il resto era una super motocicletta con un motore portentoso ed un ottimo telaio ma la frittata era già fatta e per provare a vincere l'anno dopo misero in campo una moto più tradizionale e meno complessa, fu mondiale senza appello per gli altri concorrenti.
da wheel and chassis
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