Nove spagnoli, sette italiani e zero britannici nella classe regina del motociclismo 2021. Sono invece presenti in forze nelle derivate di serie
Barry Sheene, col #7, dietro Virginio Ferrari nel 1979. Sheene è l'ultimo britannico iridato nel 1977
Il mondiale MotoGP 2021 inizia il 28 marzo con la prima gara in Qatar replicando nel week end successivo con il secondo round - sempre a Losail - per le note problematiche legate alla pandemia. Ventidue i piloti iscritti quest’anno (come nel 2020) in rappresentanza di sette nazioni: Spagna (9 piloti: Viñales, Lecuona, Mir, i due fratelli Espargaro, Rins, i due fratelli Marquez, Martin); Italia (7: Petrucci, Marini, Morbidelli, Bastianini, Savadori, Rossi, Bagnaia); Francia (Zarco e Quartararo); Australia (Miller); Portogallo (Oliveira); Sud Africa (Binder).
Rispetto al 2020 cresce di una unità la pattuglia italiana, restano a 9 gli spagnoli, mentre scompaiono i piloti di Inghilterra e Cecoslovacchia, nel 2020 rappresentati da Crutchlow e Abraham.
Cosa è cambiato nella “classe regina”, in relazione alla partecipazione complessiva e alla presenza per nazioni, rispetto al passato? Alla sua prima edizione del 1949, con solo sei round (Inghilterra/Tourist Trophy, Svizzera/Bremgarten, Olanda/Assen, Belgio/Spa, Ulster/Clady, Italia/Monza), in 500 ci fu una partecipazione media di 30 piloti, oltre ai 60 del TT (sei le Case ufficiali: AJS, Gilera, Norton, Guzzi, Velocette, Triumph), con 5-6 italiani in ogni gara fatta eccezione per l’ultimo GP stagionale di Monza con in pista ben 18 nostri corridori (vinse Pagani su Gilera davanti ad Artesiani su identica moto). Cinque gli inglesi allo start sul circuito brianzolo, a podio con William Doran (AJS). Dei 14 piloti a punti in quel mondiale composto da sei gare, otto erano del Regno Unito e cinque italiani.
DOMINIO E DECLINO BRITANNICO
Nelle 17 stagioni successive i piloti inglesi hanno sempre vinto il Mondiale 500 con le eccezioni degli italiani Masetti e Liberati e del rhodesiano Gary Hocking, comunque di lingua inglese. Quindi, per diversi lustri, una classe regina ridotta a una “questione” fra corridori italiani e di Sua Maestà. Dopo il poker di Hailwood su MV (dal 1962 al 1965) e il filotto dei sette titoli di Agostini (MV) dal 1966 al 1972, riecco gli inglesi prima con Phil Read (1973-1974) e poi con Barry Sheene (1976 e 1977) con nel mezzo Ago su Yamaha (1975). Nell’era moderna, però, in 19 anni di MotoGP nessun inglese ha vinto, idem in 11 anni di Moto2, e solo una volta, con Danny Kent nel 2015, hanno vinto in Moto3. Quello di Kent è stato il 44° titolo iridato conquistato da un pilota inglese. Erano 38 anni, dal secondo titolo 500 di Barry Sheene nel ’77, che un britannico non conquistava un Mondiale. Addirittura sono passati ben 44 anni dall’ultima vittoria di un pilota della Gran Bretagna nel mondiale della classe regina, grazie appunto al bis di Barry Sheene nel 1976 e 1977.
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