Canzone sua quasi coetanea, uscita quando lui aveva un anno. E da allora nelle vite di tanti. Per i momenti che immaginiamo, o che vorremmo, più epici. Anche Vale deve averla pensata così stamattina, quando l’ha scelta. Anche perché ci sono dei passaggi che sembrano perfetti. Senti la voce stridula di Brian Johnson e potrebbe essere il grido di Valentino: “Ho nove vite, gli occhi di un gatto”. Johnson peraltro, appassionato di motori com’è, ne sarebbe ben lieto
Parafrasi semiseria del nuovo capitolo della carriera cominciato da Rossi in Petronas. Sulle strofe della canzone scelta da lui: l’intramontabile rock degli Ac/Dc
Valentino Rossi e Brian Johnson
Valentino cambia colore. Torna in pista, per l’anno di corse numero 26. Ma stavolta è tutto tranne che un déjà vu. Adesso sembra davvero un nuovo inizio. Perché tutto stavolta sembra differente. Perché l’uomo che sui social si fa chiamare ValeYellow stavolta torna in nero.
VALE ROCK
La tuta, coi soli inserti gialli e oltremare-Petronas, è molto nera, quasi agostiniana. È un ritorno al passato, e al tempo stesso una proiezione nel futuro che per lui sembra non finire mai. Vale ci ha scherzato, con una story su Instagram. Si vede lui in abiti borghesi, guarda caso tutti neri, che arriva al garage, si infila la tuta nera e via. In sottofondo, neanche a dirlo, Back in Black degli Ac/Dc.
ROSSI NON STONA MAI
Senza esagerare, e col dovuto rispetto. Ché quando Angus Young l’ha composta aveva nel cuore la morte di Bon Scott. Però oggi va bene così. Perché oggi è il primo giorno di una delle nove vite di corsa di Valentino. Che come Johnson, ma molto più sorridente, ripete: “Sono tornato, sono tornato”. “Nessuno mi sorpasserà con un’altra battuta, quindi guardami adesso, sto solo facendo il mio gioco, non mettere alla prova la tua fortuna semplicemente togliti dalla mia strada”. Perfetta per questo ritorno in nero.
gazzetta.it
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