Tutti i team satellite della MotoGP - a parte Esponsorama, la squadra spagnola che nel 2021 schiererà Enea Bastianini, con Luca Marini dall’altra parte del box, ma con i colori VR46 - hanno rinnovato il contratto con la Dorna per altri cinque anni: l’ultimo, in ordine di tempo è stato il team LCR di Lucio Cecchinello.
L’ottima squadra dell’ex pilota italiano festeggia così 25 anni di carriera nel motomondiale, iniziata con la 125, proseguita con un doppio impegno in 125/250, poi, dal 2006 in MotoGP. L’ingresso in MotoGP fu per certi versi “casuale”: quell’anno, Casey Stoner avrebbe dovuto correre nel team Pons assieme a Carlos Checa, ma il passaggio dello sponsor Camel alla Yamaha mise in crisi il manager spagnolo, che fu costretto a chiudere la squadra. La Honda, però, voleva far correre Stoner e si arrivò a un accordo con Cecchinello: una fortuna sia per la HRC sia per Lucio, perché la Casa giapponese si trovò un’ottima squadra, mentre Cecchinello potè entrare in MotoGP con l’appoggio del primo costruttore mondiale.
Allora non c’erano i posti contingentati, ma se Pons non fosse stato costretto a chiudere, difficilmente il team LCR avrebbe potuto fare il salto di categoria.
10 milioni di euro a stagione
Dal 2006 molte cose sono cambiate in MotoGP, fino ad arrivare al “numero chiuso”: oggi, anche un super milionario non potrebbe entrare nel motomondiale, a meno di acquistare il posto da un team esistente. Per i cinque anni dal 2022 al 2026 rimane libero solo quello di Esponsorama, al quale sta pensando anche la VR46: si deciderà nel corso dell’anno. Quanto costa quel posto? Si può stimare attorno ai 5 milioni di euro.
E per partecipare al campionato, quanto spende una squadra satellite con due piloti? Si può stimare una decina di milioni di euro all’anno, cifra che comprende gli ingaggi dei piloti - ingaggi, che però, ultimamente sono quasi sempre a carico della Casa ufficiale, con la quale i piloti hanno l’accordo diretto - lo stipendio per le 25-30 persone che formano un team di MotoGP (tra tecnici, personale dell’hospitality, amministrativi, addetto stampa), le trasferte.
Dal punto di vista tecnico, possono essere tante le differenze, anche se ormai la maggior parte delle squadre satellite riceve un contributo fondamentale dalle Case, che spesso pagano la moto e l’ingaggio del pilota “ufficiale”, ma “parcheggiato” nella seconda squadra, chiamiamola così.
Dorna ha imposto alle Case di far pagare, eventualmente, 2 milioni di euro la moto a chi la chiedesse, ma questa è la cifra minima: se un team manager volesse avere materiale migliore, lo può avere, naturalmente pagando in più. Sono invece di solito a parte i ricambi, il materiale necessario per riparare la moto dopo una scivolata: ecco che tra uno che cade molto e uno poco, per il team manager c’è una grandissima differenza. Per quanto riguarda l’ingaggio del pilota, chi ha contratto diretto con la Casa viene pagato dalla Casa, mentre gli altri, ormai pochissimi, vengono salariati dal team: Fabio Quartararo, per esempio, nel 2020 ha preso di ingaggio (premi a parte, quindi) 500.000 euro dalla Petronas.
Una buona hospitality, ormai imprescindibile in MotoGP, costa circa un milione all’anno, mentre lo stipendio di un capo tecnico oscilla tra 100.000 e 120.000 euro, quello di un meccanico tra 60.000 e 65.000 euro. Ogni team ha accordi diversi con il personale per esempio per i viaggi, perché un conto è volare nelle trasferte extraeuropee in business o in economy, e così per l’alloggio, perché c’è chi ha il privilegio della sistemazione in camera singola, chi invece deve condividere una doppia. Insomma, sono tante le voci che incidono sul bilancio finale, ma generalizzando si può dire che con 10 milioni di euro un team satellite fa una stagione.
Dorna/Irta: un contributo di 2,5 milioni di euro a pilota
Tanti soldi. Ma il 50% viene dato ai team dalla Dorna, che contribuisce con 2 milioni a pilota e dall’Irta, che prevede circa 500.000 euro tra premi gara e rimborsi, indipendentemente dal risultato: la differenza tra arrivare primi e ultimi è in questo caso molto bassa, circa del 10%. Quindi, un team riceve per i suoi due piloti circa 5 milioni di euro a stagione. Per arrivare quanto meno al pareggio, ci vogliono 5 milioni dagli sponsor: cifra apparentemente molto alta, che però va naturalmente suddivisa per l’intero campionato. Significa 250.000 euro circa a gara.
Questo è il calcolo (approssimativo) di costi e ricavi di un team satellite della MotoGP. Una considerazione, molto banale: se tutte le squadre hanno rinnovato il contratto con la Dorna, significa che c’è un guadagno…
notizia da: moto.it
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