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Aneddoti,interviste e storie curiose del MOTOMONDIALE
"Essendo bilanciata, la mia Gamma 500 quattro cilindri mi consentiva di poter forzare senza stressare troppo le gomme nei duelli con Roberts, Sheene e Spencer. Freddie si avvantaggiava nei primi passaggi di gara, io recuperavo".
"Quando sono arrivato alla Honda nel 2013 e ho guardato la telemetria di Stoner , ho detto:"non posso guidare anche io cosi, con la telemetria di Casey il limite era davvero lontano. Cerco sempre di trovare il limite, ma il modo in cui Casey apriva il gas: come se stesse guidando una 125 a due tempi, e il modo in cui la moto si muoveva era qualcosa a cui dovevi stare molto attento."
Marc Marquez
"Ho avuto la fortuna di vivere grandi emozioni. Quelle che ti restano dentro e ti rimangono impresse sono però le prime volte. Quando ho iniziato a correre con due amici a far da meccanici: siamo partiti per questa gara, la Trento-Boldone, dove arrivai secondo assoluto. Fu un emozione indimenticabile, secondo con una moto comprata in officina. L'altra grande emozione fu il passaggio alla moto ufficiale, quando mi fu data dal commendatore Morini."
Assen 2013. Jorge Lorenzo ottiene in gara il quinto posto. Un risultato straordinario considerando il week end del maiorchino... riassumo velocemente . Prove libere del giovedì, la pista è battuta dalla pioggia cosa non rara ad Assen , Jorge cade e si frattura la clavicola sinistra. Ce n'è abbastanza per disertare la gara ma Jorge è di parere diverso: per la gara vuole esserci. Parte una corsa contro il tempo che rasenta l'assurdo, si organizza un volo di rientro per riportarlo in Spagna dove nella notte fra giovedì e venerdì sarà operato. Il giorno successivo Lorenzo è di nuovo ad Assen per partecipare alla gara. Supererà le verifiche mediche è viene dichiarato idoneo a partecipare alla gara. Alle 14.00 di domenica Jorge è schierato in griglia ,immagino accompagnato da mille interrogativi a riguardo di cosa aspettarsi dalla gara.il risultato sarà stupefacente.. quinto a 15 secondi dal vincitore. Una dimostrazione di forza di volontà assoluta ed un esibizione di Attributi Monumentali .. il gp fu vinto da altri ma la storia la scrisse Lui .
(Renzo Raggi)
"Quando sono arrivato alla Honda nel 2013 e ho guardato la telemetria di Stoner , ho detto:"non posso guidare anche io cosi, con la telemetria di Casey il limite era davvero lontano. Cerco sempre di trovare il limite, ma il modo in cui Casey apriva il gas: come se stesse guidando una 125 a due tempi, e il modo in cui la moto si muoveva era qualcosa a cui dovevi stare molto attento."
Marc Marquez
Dubito quindi che, come dicono i suoi molti detrattori, sia stato lui a volerlo allontanare da Honda...
"Marc Marquez per me resta resta un numero uno, ha fatto grandi cose e resta l’unico che dà spettacolo sempre. Ho parlato con lui e purtroppo mi dice che sa di andare oltre il limite, ma senza prendersi tutti questi rischi con l’Honda attuale si troverebbe a lottare per il 15° posto. ‘Se devo lottare per fare 15°, me ne sto a casa’ mi ha detto e lo capisco. Va ammirato ed applaudito perché rischia la vita, per dare spettacolo, per inseguire la vittoria, per andare oltre il limite e non merita di essere criticato”.
Norifumi Abe non è stato il più veloce o vittorioso tra tutti i piloti giapponesi; ma sicuramente è stato il prototipo del vero pilota Rock. Vince, come più giovane pilota della storia, il campionato 500 Giapponese del 93 a soli 18 anni. Questa prestazione gli consente di fare la wild card nella gara di casa del 94.
Quella gara vide nascere una stella perché questo sconosciuto pilota di casa si permise di lottare per la vittoria contro piloti come Schwantz, Doohan, Kocinski e Cadalora. Almeno fino a due giri dalla fine, quando scivolò lasciando via libera a Schwantz. Prima di cadere fu protagonista di duelli e sorpassi mozzafiato che nessuno si aspetta da un giovane.
"Quando smisi di correre ho sofferto e ho pianto per tre giorni, perché lasciavo il mio grande amore. La cosa che ho sognato quando sono nato finiva e basta. Mi dicevo che non avrei più provato quella gioia, quella sensazione".
La partecipazione del campione italiano sollevò reazioni piuttosto sgradevoli da parte della stampa statunitense che, in articoli tesi a dimostrare la netta superiorità del piloti locali, apostrofava Agostini con epiteti derisori come "Ago-Daisy" (Ago la margherita),riferendosi alla sua fama da playboy, o apertamente razzisti come "Ago-Dago", magnificando invece le funamboliche qualità del campione USA Kenny Roberts, il quale pronosticava: « Agostini non conosce il circuito e non conosce la sua moto; me lo mangerò tutto crudo. » Agostini, come al suo solito, mostrò di ignorare le provocazioni e trascorse la settimana di preparazione e prove passeggiando la mattina lungo il percorso in ciabatte e calzoni corti, con aria da innocuo turista. In realtà esaminava la pista palmo a palmo, studiando le traiettorie e le distanze di staccata degli altri concorrenti in prova. Nei primi pomeriggi, quando il caldo diventava soffocante, indossava la tuta in pelle e correva per un'ora sotto il sole, allo scopo di acclimatarsi. Il resto del tempo lo passava con i meccanici Yamaha a controllare e ricontrollarre ogni collegamento e bullone, mettendo a dura prova con la sua pignoleria la proverbiale precisione giapponese. Anche durante le qualifiche mantenne un basso profilo, classificandosi solo 5° sulla griglia di partenza. Nel giorno della gara, però, il pubblico statunitense ebbe modo di conoscere il vero volto del pilota bergamasco, che nulla aveva a che fare con l'immagine inoffensiva e svagata dei giorni precedenti. Agostini impose da subito un ritmo elevatissimo, al limite della tenuta fisica, che mantenne per i 52 giri della gara, costringendo i concorrenti, non dotati della sua regolarità di guida, ad un maggior consumo di carburante, pneumatici e organi meccanici. Ago si aggiudicò la vittoria con largo distacco sul compagno di marca Roberts, secondo arrivato, che, dopo aver inutilmente tentato di stargli al passo per tutta la gara, dichiarò: « Non posso credere che Agostini sia un essere umano. » Il giorno seguente, gli epiteti "Ago-Dago" e "Ago-Daisy" scomparvero dai giornali statunitensi.
"All’inizio della mia prima stagione mi sono fratturato un gamba, il naso ed ho preso un bruto colpo alla schiena. L’idea di mollare tutto mi ha sfiorato per meno di 5 minuti."
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