Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

Aneddoti,interviste e storie curiose del MOTOMONDIALE

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #31
    Cal Crutchlow: "Oggi ho detto a mia figlia Willow che papà non correrà l'anno prossimo. È stato triste dirglielo, era nel retro della macchina e glielo abbiamo detto. E lei ha detto: 'Significa che sarai più a casa?' , e ho detto 'Sì', e lei ha iniziato a piangere di felicità. Questo fa la differenza, so di aver preso la decisione giusta per me, la mia famiglia e il mio futuro. Lo sapevo già, ma è stato bello avere la conferma di mia figlia ".

    Comment


    • Font Size
      #32
      Il Dottor Costa: "Barry Sheene lo conobbi nel '72, ero a Imola per la prima volta in veste di medico. Allora c'era l'abitudine di visitare i piloti prima di ogni gara. Lui era ragazzino, venne dentro spavaldo e mi disse che era offensivo fargli una visita perchè, disse, 'io sono fantastico'. Rimasi affascinato, lo misi in guardia sui pericoli di Imola e gli chiesi solo il gruppo sanguigno.

      Lui mi rispose: 'Dottore, sei simpatico, ti faccio vedere che entro e faccio il record'. Allora chiamai i medici del Tamburello avvertendoli che un inglese con il numero 7 sarebbe caduto di lì a poco. Ma lui passò indenne. Mi chiamarono e mi dissero che mi ero sbagliato. Poi arrivò accompagnato dai medici della Piratella con una flebo e una clavicola rotta. Era la curva successiva.

      Tornando al posto medico mi sorrise e disse: 'non sono poi così fantastico'. L'amicizia tra noi si cementò anni dopo, quando nel marzo del '75 cadde a Daytona a 300 all'ora. Lo soccorsi io. Fu operato al femore. Rimasi con lui in ospedale per tre giorni. Poi smettemmo di contare le fratture. Quaranta giorni dopo tornò in moto a Salisburgo, ma allora si partiva a spinta e lui aveva il femore non ancora a posto. Chiese di partire per ultimo con la spinta di un meccanico. Glielo vietarono. Fu allora che capii che gli uomini con le loro leggi non comprendono la grandezza dei motociclisti".

      Comment


      • Font Size
        #33
        “Hai mostrato molto del tuo potenziale amico. So che tutti i piloti Superbike erano assieme a te in ogni giro! Non è facile salire su una MotoGP in condizioni così complesse e capire tutto in due turni. Tu ce l’hai fatta, che bel modo di chiudere la stagione!”
        Jonathan Rea si complimenta con Garrett Gerloff, che risponde: "Amico grazie davvero. Queste parole significano tanto dette da te."

        Comment


        • Font Size
          #34
          “La prima volta che ho guidato la Ducati e’ stato uno shock. Dopo tre giri ho pensato: ‘Siamo nella merda’. Mi sono bastati per capire che avevo fatto un errore. Non avevo potuto mai provare la moto prima di firmare, ma ho firmato lo stesso. I problemi erano chiarissimi fin dall’inizio. Ho detto: `Ok, proviamo a migliorare questa moto´.

          Abbiamo lavorato per tutta la prima parte della stagione, ma dopo 10 gare ho cominciato a capire che non avrei mai vinto. Le voci secondo cui volevo risolvere il contratto erano vere, ma non potevo farlo, non c'era modo. Ed è stato un bene. Sarebbe stata una scelta sbagliata, troppo facile dire: `Me ne sto a casa´ quando le cose vanno male.

          Non bisogna arrendersi. Casey ha fatto un lavoro incredibile con la Ducati e se riguardo la sua telemetria non capisco come abbia fatto. La gente pensa che Stoner fosse molto veloce, ma poco intelligente e per questo alla fine ha fatto il botto. Ma la realtà è che con la Ducati ha dovuto guidare sempre oltre il limite, andare più forte possibile. E se guidi così, alla fine ti schianti”. VALENTINO ROSSI

          Comment


          • Font Size
            #35
            “Che dire, adesso è davvero finita. La gara è stata complicata dalla pioggia, e negli ultimi giri non ho potuto spingere perché rischiavo di cadere. Ci tenevo a chiudere bene la mia carriera omaggiando Marco e ci ho messo il massimo impegno. E’ stato un onore correre con suo numero sulla mia moto.

            Adesso sono contento perché dopo 22 anni è giusto fermarsi. Ci sono un sacco di buoni piloti là fuori ed è tempo per me di dedicarmi ad altro.Tutte le storie hanno un inizio ed una fine, e la mia è giunta al capolinea. Mi dedicherò alla mia famiglia e alla mia nuova vita. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicino. Adesso me ne vado in pensione!” LORIS CAPIROSSI Valencia 2011

            Comment


            • Font Size
              #36
              Andrea Dovizioso: "Marc sembra pazzo, in realtà si distingue dal luogo comune, e sfida le leggi della fisica con coscienza. Al contrario di altri - quelli temerari a prescindere, senza il senso del limite, che dopo essere finiti sull'asfalto commentano: "non so perchè sono caduto" - Marquez sa benissimo perchè cade.

              Spesso, anzi, cade apposta proprio per esplorare quel limite. Prima sperimenta, poi elabora la teoria. In un certo senso, è un empirista come lo era il mio babbo quando si spostava sempre più il là di un metro per insegnarmi la staccata. Solo che qui a spostarsi per scelta è il pilota. A me Marc piace. Non siamo tecnicamente amici, ci stimiamo, ci rispettiamo, ci sorridiamo quando ci vediamo. E i nostri famosi duelli del 2017 li ho interpretati anche come un modo per conoscerci meglio. In Austria e in Giappone siamo stati estremi, non pazzi. Avventurieri del limite, non folli, e tantomeno scorretti. Per me non è una novità. Tanto che entrambe le gare le catalogo alla voce cavallo bianco: grandi acrobazie, numeri da infarto, ma sempre sotto controllo. In fondo, però, neanche lui è folle, anche se cerca due manovre che non stanno né in cielo né in terra. Teoricamente, e anche praticamente, non hanno nessun logica.

              Eppure non mi incazzo, nemmeno quando a Zeltweg sembra che lo mandi a cagare. La mia è piuttosto la sorpresa di vedere che cosa ha provato a fare per vincere, una specie di "non ci credo" , la curiosità stupita per come ha cercato di andare su un terreno sconosciuto dove, di conseguenza, un po' sono andato anche io. Una figata. Come se assieme avessimo scavato il nuovo filone di una miniera: l'oro non ce lo divideremo, ovvio, perchè me lo prenderò io, però scaviamo la terra insieme come fossimo dei pionieri. E questo non può non creare un legame, qualunque esso sia."

              Comment


              • Font Size
                #37
                Nicky Hayden:
                “E' incredibile aver vinto il titolo. Mi sento bene, Ho lavorato tutti i giorni della mia vita per ottenere questo risultato e alla fine il sogno si avvera!
                Nonostante tutto quello che è successo in Portogallo non mi sono dato per vinto, non ho ceduto e ho combattuto fino alla fine. Ho fatto del mio meglio e Rossi ha avuto dei problemi. La gioia più grande è averlo battuto! Ah..dimenticavo, l’anno prossimo al posto del 69 abituatevi a vedere il numero uno!”

                Comment


                • Font Size
                  #38
                  "Mia moglie mi dice sempre che sarebbe successo in qualunque modo. Se Marco avesse fatto il muratore quel giorno sarebbe caduto dall'impalcatura: ognuno di noi ha il suo destino, magari il percorso ce lo creiamo noi ma arriviamo sempre a quel punto. La nostra forza, però, è che abbiamo sempre fatto tutto quello che Marco desiderava, lo ricordiamo felice e questo rende felici noi. Rifaremmo tutto quello che abbiamo fatto. Quando Marco aveva 9 anni scrisse sul suo diario che un giorno sarebbe diventato world champion.

                  Ho cominciato con altri ragazzi che intendono intraprendere la carriera motociclistica per vivere meglio io; mi tengono impegnato e questo mi aiuta a non pensare tanto a Marco.
                  Siamo felici di averlo avuto, felici di aver passato con lui 25 anni stupendi e poi, e poi Vaffa….”.
                  Paolo Simoncelli

                  Comment


                  • Font Size
                    #39
                    «C’era un momento, sulla griglia di partenza, solo nostro. Era poco prima dei semafori, quando andavano via le telecamere vicine, e tutte le moto intorno, la sua compresa, sgasavano già. Io chiudevo l’ombrello parasole. Gli prendevo la testa tra le mani e lo salutavo con un bacio. Un bacio sul casco. Così andava a correre. L’amore vero è uno nella vita, per quel che mi riguarda è già successo. Sono sicura che prima o poi amerò di nuovo in futuro, ma sarà un amore diverso. E poi chi verrà dopo sarà sfortunato, perché tutti gli diranno: “Ah ma stai con la morosa del Simoncelli!?”»
                    - Kate Fretti ( ex fidanzata di Marco Simoncelli )

                    Comment


                    • Font Size
                      #40
                      "Credo che dipenda completamente da Valentino, se si sta godendo ancora lo sport e ha ancora un po’ di velocità, allora è fantastico. È davvero difficile essere nella mente di qualcun altro. Per me, quando correvo contro Valentino, era un vincente, un killer, faceva di tutto per vincere le gare. Ora, invece, una top-5 o un podio sono come una vittoria per lui, e questo per me è triste. Lui faceva di tutto per vincere le gare e oggi sembra che sia in difficoltà a fare questo".

                      - È vero che Marquez non ti voleva come collaudatore della Honda? Ne vuoi parlare?

                      "Questo è qualcosa che alla gente non piacerà, non conosco la verità esatta sul motivo che ha spinto la Honda ad escludermi. Non so se credessero che stavo progettando di tornare e di essere di nuovo una minaccia per Marc, ma lui e il suo management/team mi hanno spinto fuori. Quello che so per certo è che l’attuale compagnia Honda non voleva che me ne andassi, ma io sentivo di non essere in grado di fare la differenza come collaudatore a causa di alcune cose all’interno del team Honda ufficiale. Respingevano le mie idee e il mio sviluppo. Per me è stato deludente perché io ero lì per aiutare Marc e penso che avrei potuto davvero aiutarlo molto. Qualcuno per qualche motivo non mi voleva più lì e lo ha reso molto chiaro".
                      Casey Stoner

                      Comment


                      • Font Size
                        #41
                        Casey Stoner: "Decisamente non c’è alcuna possibilità che io torni alle gare. Ero molto sicuro della mia decisione quando l’ho presa nel 2012 e non mi sono mai guardato indietro.

                        Cosa mi ha spinto a lasciare la MotoGP mentre ero al vertice? Molte, molte ragioni. Ho sentito che lo sport stava andando in una direzione che non mi divertiva più. Ero lì per l’amore e la passione per lo sport, non per la fama o il denaro, quindi per me non aveva senso continuare a correre. Ho perso molta passione in alcuni momenti della mia carriera in cui ho dovuto lottare con alcuni problemi di salute. Durante quel periodo ho avuto modo di conoscere veramente delle persone e non mi è piaciuto quello che ho visto. Così ho deciso di allontanarmi e godermi la vita e la famiglia".

                        Comment


                        • Font Size
                          #42
                          "Iniziai a correre molto tardi perché i miei genitori non volevano, arrivai nel Mondiale a 23 anni, guidando moto discrete ma non competitive. Quando nel ‘95 vinsi l’Europeo (precedendo nientemeno che Valentino Rossi) avrei avuto la possibilità di tornare nel Mondiale con moto private oppure con un’avventura nuova e tutta mia (da pilota e manager contemporaneamente), nella speranza di riuscire ad avere qualche pezzo buono. E così fu. Partimmo in tre: io e due meccanici con un furgone. E lo rifarei, perché mi ha dato la possibilità di imparare un mestiere nuovo e restare nell’ambiente che amo." LUCIO CECCHINELLO

                          Comment


                          • Font Size
                            #43
                            "La prima volta che salgo su una Ducati è nel 2006. Sono ancora in 250, e nell'aria c'è una vaga ipotesi di passare in MotoGP già l'anno prossimo. A Bologna stanno cercando un pilota che sostituisca Sete Gibernau e tra i candidati ci sono anche io: italiano, matricola di belle speranze, talento sicuro, serio lavoratore, un titolo mondiale in tasca. Il curriculum c'è tutto. Livio Suppo, general manager Ducati, chiama Simone dice che avrebbe piacere di farmi conoscere la moto di persona, come fosse una ragazza: vi metto in contatto, poi magari arriva il crush. Io continuo a pensare alla HRC...però accetto, se non altro per cortesia.
                            Combinammo un incontro durante il gran premio di Brno. Una cosa carbonara, la sera tardi, quando è sceso il buio. Io e Simone usciamo dal mio camper, ci guardiamo in giro furtivi, sembriamo due banditi che stanno andando a fare una rapina. Ma il fatto è che nessuno ci deve vedere, perciò evitiamo il viale centrale del paddock, passiamo nel retro delle hospitality, scavalchiamo fili e transenne e finalmente arriviamo. Nel box Ducati ci sono Suppo e i meccanici. Ciao come va, poi giro un po' intorno alla moto, scambio due parole con lo staff, infine monto in sella. Cosi a secco tutto è astratto, sembra di stare in in una sala giochi di Riccione. A quel punto, però, Suppo dice: <<Dai, accendiamo il motore>> Strano. La moto è ferma sui cavalletti, io probabilmente non la guiderò mai e forse lui lo sa già. Perchè insiste tanto? Forse per impressionarmi? O per farmi capire quanto ci tengono? Non faccio in tempo a darmi una risposta che i meccanici hanno già eseguito.
                            Bang!
                            Nel chiuso dei box è come se decollasse un jet. Al rombo dei motori sono abituato, ma questa volta è davvero una botta gigantesca. Dura un attimo, ma mi è sufficente. Scendo senza dire nulla. Ci salutiamo. Ci diamo generici appuntamenti.
                            Con Simone adesso ripercorriamo a ritroso la strada nascosta dell'andata.
                            <<Che ne pensi?>>
                            <<Mah. Lo sai che mi interessa la Honda>>
                            <<Ok. Ma toglimi una curiosità: hai provato qualcosa?>>
                            <<Stranamente si.>>
                            <<Cosa?>>
                            <<Paura>>.
                            ....ma non ho mai avuto rimpianti per il mio rifiuto. Non ero pronto. E sono contento di aver avuto il coraggio di dirmelo."
                            - Andrea Dovizioso

                            Comment


                            • Font Size
                              #44
                              Originally posted by mito22 View Post
                              "Jorge Lorenzo l'ho conosciuto nel 2002, a Jerez. Allora lui aveva 15 anni ed era alla sua prima gara Mondiale. Mi si presentò davanti al motorhome accompagnato da un giornalista. Voleva conoscermi perchè, disse, era un mio tifoso. Aveva un mio poster fra le mani e glielo firmai. Lo guardai dapprima distrattamente e poi una seconda volta: un ragazzino paffutello che si affacciava al mondiale con l'ambizione che abbiamo tutti, vincere. Sembrava timido e un po' chiuso. Mi disse che, da quando era ancora più giovane e aveva messo le ruote in pista, non si era mai perso una mia gara, e una volta, in occasione di una mia sconfitta, aveva pianto.


                              2002 jerez max biaggi e jorge lorenzo

                              Da allora Lorenzo ha vinto due titoli iridati nella 250 e poi, cosa che a me non è mai riuscita, ha vinto anche in MotoGP, battendo Valentino Rossi, suo compagno di squadra. Inizialmente sono state semplici telefonate, poi abbiamo iniziato a vederci ogni tanto e siamo diventati amici."
                              - Max Biaggi,
                              La coppia simpatia

                              Comment


                              • Font Size
                                #45
                                Mick Doohan: "L'anno scorso Marc Marquez ha battuto il mio record di pole position. Non sono rimasto troppo deluso perché è un pilota incredibile. Se qualcuno deve andare oltre i traguardi raggiunti nella mia carriera, non riesco a immaginare nessun altro. E se lo fa e stanno ancora parlando di me, beh, non può essere una brutta cosa! Lui e Rossi sono fantastici da guardare, ma Marquez è su un altro livello. Ero orgoglioso di questo record, ma i record sono fatti per essere battuti. Quando ha iniziato in MotoGP, non credo che Marc volesse battere la mia percentuale di vittorie o il mio record di pole position: è successo solo nel tempo. Più vinci, più guadagni in fiducia e sicurezza, più il successo è garantito. Io ho vinto tutti i miei campionati del mondo con la Honda, ma ti chiedi sempre se dovresti cambiare squadra. È qualcosa di normale. Negli anni '80 a Eddie Lawson fu detto "non puoi vincere con questa moto". Ci è salito e ha vinto. Lo stesso vale per Valentino. Se Marc saltasse su un'altra moto sarebbe altrettanto veloce. Nel 1997 c'erano sette, forse nove Honda sulla griglia di partenza. Tutti pensavano che avessi bisogno di una Honda per vincere, ma alla fine c'è stata solo una Honda che ha vinto. Durante la mia carriera ho avuto possibilità di cambiare marca, ma dovevi vedere chi poteva offrirti l'opzione migliore. Ed è stata la Honda che ha continuato a offrirmela. Oggi tocca a Marc decidere. Se è felice in Honda, dovrebbe restare lì. "

                                Comment

                                X
                                Working...
                                X