Davide Brivio è l'uomo chiave della Suzuki che sta portando Joan Mir al titolo mondiale in MotoGP. Al ritorno in Yamaha non vuole pensarci...
Quando parliamo del successo Suzuki è d’obbligo citare il nome di Davide Brivio. La sua lunga esperienza ha certamente ricoperto un ruolo chiave anche nella casa di Hamamatsu, ricordiamo tornata a competere in MotoGP nel 2015 dopo lo stop avvenuto nel 2011. Senza dimenticare parte dei suoi trascorsi: nel 2004 fu lui a convincere Yamaha ad ingaggiare Valentino Rossi. Quando il Dottore firmò il contratto con Ducati fu Brivio ad aiutarlo nella gestione della società VR46. Ora Brivio si sta godendo il suo momento di gloria con Suzuki, vista la più che rosea situazione attuale.
In questo secondo weekend di Valencia Joan Mir, reduce dal suo primo trionfo in classe regina, e il suo team si giocano uno storico match point. Ed Alex Rins potrebbe centrare la seconda piazza finale. “Siamo stati competitivi su tutte le piste – ha spiegato Davide Brivio allo spagnolo ‘AS’ -. La dimostrazione è stata la prima gara a Valencia, dove con soli venti minuti di warm-up asciutto abbiamo preparato la moto per la gara e abbiamo fatto primo e secondo. Questo dice com’è la nostra moto, che è facile, nel senso che si adatta bene a tutte le situazioni“.
L’ascesa delle Suzuki GSX-RR
Suzuki ha lavorato non solo sull’intero pacchetto della GSX-RR, ma anche sui suoi due piloti. Ha dato loro il tempo di ambientarsi alla MotoGP, anche se Joan Mir ha davvero bruciato le tappe. “A inizio anno mi aspettavo un Rins competitivo in grado di lottare per il Mondiale. E da Joan mi aspettavo una bella gara, con un podio… ma non mi aspettavo questa sua coerenza. Mi ha sorpreso e ha dimostrato che quando raggiunge un livello rimane lì. Non sale sul podio per caso e mantenere quel livello è impressionante“. Anche stavolta le Suzuki scenderanno in pista senza ordini di scuderia, pur contando sull’intelligenza di entrambi i suoi alfieri. “Hanno capito che l’importante è la Suzuki e la squadra. Finora stanno correndo con grande intelligenza e rispetto per la squadra. Questo mi emoziona e mi dà soddisfazione“.
Le reminiscenze Yamaha
Alla fine del 2016 Maverick Vinales ha scelto di abbandonare il team di Davide Brivio per passare in Yamaha. Allora i tempi erano poco maturi per prevedere una GSX-RR così competitiva in MotoGP. Il pilota di Roses ha preso forse la decisione più giusta. E se un giorno da Iwata dovesse arrivare una chiamata per il manager italiano? “Questo non accadrà mai, quindi non pensiamoci. Quello che devo dire è che questa avventura con Suzuki è qualcosa che rimarrà nei nostri cuori per tutta la vita“.
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