In un periodo tanto difficile, un po? di ottimismo non pu? che fare bene. Carmelo Ezpeleta, numero uno Dorna, l?uomo che sta cercando di riportare in pista il motomondiale, ? uno pragmatico, ma che trasmette entusiasmo. Lo fa perch? deve, ma, soprattutto, perch? ci crede. E la sensazione ? che se ci sar? anche una sola possibilit? per disputare il campionato, con qualsiasi formula, Dorna ed Ezpeleta saranno pronti a sfruttarla.
Ezpeleta, lei ? a capo della Dorna dal 1992: avrebbe mai pensato che qualcosa di esterno allo sport avrebbe influenzato tanto il campionato? ?Assolutamente no. Quando tutto ? iniziato in Qatar, pensavamo che avremmo potuto risolvere la questione in poche settimane. Poi abbiamo capito che si trattava di un problema enorme, non solo per la MotoGP. Adesso ? una nuova sfida: stiamo lavorando a stretto contatto con la FIM (Federazione internazionale motociclistica), la MSMA (l?Associazione dei costruttori), l?IRTA (Associazione dei team) con i quali abbiamo subito trovato un accordo, non solo per quest?anno, ma anche per il futuro. In ogni caso, ? il momento pi? difficile dal 1992: ma lavorando insieme ne usciremo pi? forti?.
Come ? possibile pensare a un calendario quando non ci sono certezze dai governi? ?Abbiamo diverse possibilit?: una ? provare a partire a fine luglio. Siamo in stretto contatto con i singoli governi e organizzatori per capire qual ? la situazione: stiamo mettendo a punto un protocollo di sicurezza che venga accettato da tutti. Nel motomondiale ci sono tante persone che vengono da fuori Europa: l?idea ? farli arrivare 14 giorni prima dell?inizio del campionato. Ci stiamo organizzando per fare un test a chi sar? nel paddock quattro giorni prima della partenza, test da ripetere quando arriveranno in circuito. Ci sar? una struttura medica in grado di controllare costantemente la situazione nel paddock, misurando quotidianamente la temperatura corporea a tutti?.
Pu? dirci qualcosa in pi? del calendario?
?L?intenzione ? disputare 1011 GP in Europa da fine luglio a inizio novembre, con la possibilit? di doppie gare nello stesso circuito, ma non nello stesso fine settimana. Il GP di Rep.Ceca e d?Austria mantengono, al momento, la data originale di 9 e 16 agosto: stiamo valutando la possibilit? di iniziare prima in Spagna (l?intenzione ? partire a Jerez, poi Barcellona e Aragon, ndr). Abbiamo bisogno almeno di altre due settimane per essere pi? precisi?.
E le gare extra-europee?
?A settembre decideremo, assieme agli organizzatori, se si potr? correre in Thailandia, Argentina, Australia, Usa e Giappone, ma, eventualmente, solo con il pubblico, per rientrare dei costi. L?idea, quindi, ? disputare da un minimo di 10 a un massimo di 14 GP?.
La MotoGP ? la priorit? e poi, se ? possibile, si penser? alla SBK, o i due campionati sono indipendenti?
?? la stessa situazione: puntiamo ad avere almeno cinque-sei appuntamenti, oltre a quello gi? disputato?.
? chiaro che l?attenzione ? sul 2020, ma bisogna anche pensare al dopo; come si immagina il campionato nei prossimi anni, ci sar? un ridimensionamento?
?Noi vogliamo investire sulla parte sportiva per mantenere il nostro livello di competitivit?: MotoGP, Moto2 e Moto3 sono molto spettacolari e vogliamo che rimangano cos?. Anche per il 2021 abbiamo un contratto di 20 GP e lo manterremo, anche perch? gli organizzatori ci hanno assicurato di voler continuare: l?interesse per la MotoGP rimane alto. Credo che in futuro avremo un campionato diverso da come ? adesso, ma non sotto il profilo sportivo?.
Faremo arrivare il personale extra-Ue 14 giorni prima degli eventi, cos? da avere margine.
Cosa le chiedono i piloti? ?Sono smaniosi di correre, in qualsiasi modo. Gli ho spiegato che l?intenzione ? disputare due GP consecutivi, poi stare fermi una settimana, quindi tornare in pista per altre due gare. L?unica richiesta che ci hanno fatto ? disputare un test prima della prima gara: sar? sicuramente cos??.
A fine estate vedremo se andare in Asia e America: ma solo aprendo al pubblico.
Notizia da: La Gazzetta dello Sport 5 maggio di Giovanni Zamagni
Ezpeleta, lei ? a capo della Dorna dal 1992: avrebbe mai pensato che qualcosa di esterno allo sport avrebbe influenzato tanto il campionato? ?Assolutamente no. Quando tutto ? iniziato in Qatar, pensavamo che avremmo potuto risolvere la questione in poche settimane. Poi abbiamo capito che si trattava di un problema enorme, non solo per la MotoGP. Adesso ? una nuova sfida: stiamo lavorando a stretto contatto con la FIM (Federazione internazionale motociclistica), la MSMA (l?Associazione dei costruttori), l?IRTA (Associazione dei team) con i quali abbiamo subito trovato un accordo, non solo per quest?anno, ma anche per il futuro. In ogni caso, ? il momento pi? difficile dal 1992: ma lavorando insieme ne usciremo pi? forti?.
Come ? possibile pensare a un calendario quando non ci sono certezze dai governi? ?Abbiamo diverse possibilit?: una ? provare a partire a fine luglio. Siamo in stretto contatto con i singoli governi e organizzatori per capire qual ? la situazione: stiamo mettendo a punto un protocollo di sicurezza che venga accettato da tutti. Nel motomondiale ci sono tante persone che vengono da fuori Europa: l?idea ? farli arrivare 14 giorni prima dell?inizio del campionato. Ci stiamo organizzando per fare un test a chi sar? nel paddock quattro giorni prima della partenza, test da ripetere quando arriveranno in circuito. Ci sar? una struttura medica in grado di controllare costantemente la situazione nel paddock, misurando quotidianamente la temperatura corporea a tutti?.
Pu? dirci qualcosa in pi? del calendario?
?L?intenzione ? disputare 1011 GP in Europa da fine luglio a inizio novembre, con la possibilit? di doppie gare nello stesso circuito, ma non nello stesso fine settimana. Il GP di Rep.Ceca e d?Austria mantengono, al momento, la data originale di 9 e 16 agosto: stiamo valutando la possibilit? di iniziare prima in Spagna (l?intenzione ? partire a Jerez, poi Barcellona e Aragon, ndr). Abbiamo bisogno almeno di altre due settimane per essere pi? precisi?.
E le gare extra-europee?
?A settembre decideremo, assieme agli organizzatori, se si potr? correre in Thailandia, Argentina, Australia, Usa e Giappone, ma, eventualmente, solo con il pubblico, per rientrare dei costi. L?idea, quindi, ? disputare da un minimo di 10 a un massimo di 14 GP?.
La MotoGP ? la priorit? e poi, se ? possibile, si penser? alla SBK, o i due campionati sono indipendenti?
?? la stessa situazione: puntiamo ad avere almeno cinque-sei appuntamenti, oltre a quello gi? disputato?.
? chiaro che l?attenzione ? sul 2020, ma bisogna anche pensare al dopo; come si immagina il campionato nei prossimi anni, ci sar? un ridimensionamento?
?Noi vogliamo investire sulla parte sportiva per mantenere il nostro livello di competitivit?: MotoGP, Moto2 e Moto3 sono molto spettacolari e vogliamo che rimangano cos?. Anche per il 2021 abbiamo un contratto di 20 GP e lo manterremo, anche perch? gli organizzatori ci hanno assicurato di voler continuare: l?interesse per la MotoGP rimane alto. Credo che in futuro avremo un campionato diverso da come ? adesso, ma non sotto il profilo sportivo?.
Faremo arrivare il personale extra-Ue 14 giorni prima degli eventi, cos? da avere margine.
Cosa le chiedono i piloti? ?Sono smaniosi di correre, in qualsiasi modo. Gli ho spiegato che l?intenzione ? disputare due GP consecutivi, poi stare fermi una settimana, quindi tornare in pista per altre due gare. L?unica richiesta che ci hanno fatto ? disputare un test prima della prima gara: sar? sicuramente cos??.
A fine estate vedremo se andare in Asia e America: ma solo aprendo al pubblico.
Notizia da: La Gazzetta dello Sport 5 maggio di Giovanni Zamagni
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