Valentino: "Forse i telaisti della Yamaha sono bravi e i motoristi un po' meno"

Dopo i disastri di Le Mans e Mugello, a Barcellona le cose sono iniziate un po' meglio per Valentino Rossi. Il "Dottore" ha chiuso la prima giornata di prove con l'ottavo tempo e quindi al momento avrebbe accesso diretto alla Q2. Il pilota della Yamaha ha spiegato per? che per raggiungere questo obiettivo ha dovuto cambiare filosofia rispetto agli ultimi weekend, mettendo da parte l'idea di far progredire la M1 e cercando solo di renderla veloce sul tracciato catalano.
"Abbiamo cambiato un po' il nostro lavoro, perch? a Le Mans e a Mugello avevamo un po' di cose da provare dopo i test di Jerez, visto che noi siamo il team ufficiale, quindi dobbiamo anche cercare di migliorare un po' la moto, perch? non siamo in una condizione tecnica brillante. Qui invece abbiamo
deciso di lasciare tutto standard e di concentrarci di pi? sul weekend" ha detto Valentino.
"Io poi ero arrivato molto ottimista in Francia e al Mugello, perch? l'anno scorso avevo fatto podio, quindi bisogna un po' resettare. Oggi credo che abbiamo lavorato bene, cercando di fare il massimo con quello che abbiamo, ma mi sono anche divertito. E di solito vado anche forte quando mi diverto" ha aggiunto.
In realt? qualcosa di nuovo c'era, ovvero un nuovo scarico, che per? sar? provato pi? a fondo nei test di luned?: "Abbiamo provato uno scarico leggermente diverso, che non ? male, ma non ho sentito troppa differenza, quindi lo riproveremo nei test di luned? ed andremo avanti con quello standard per il resto del weekend".
Il problema pi? grosso per la M1 al momento rimane sempre la grossa differenza sulla concorrenza a livello di velocit? di punta: "Stamattina non andava neanche male, ma pomeriggio con il vento abbiamo perso velocit? e ci siamo trovati agli ultimi tre posti. Il problema ? che con questo regolamento non possiamo risolvere la situazione. Per quest'anno ormai andr? cos? perch? la differenza di velocit? dipende dalla configurazione del motore e i motori sono congelati. Possiamo solo provare a gestirlo in una maniera migliore".
Quando gli ? stato domandato se sarebbe meglio un regolamento in stile Formula 1, che consente un'evoluzione tra un motore punzonato e l'altro, ha aggiunto: "Stiamo parlando di niente, perch? credo che non cambier?. Noi dobbiamo cercare di fare un motore che vada meglio, ma con questo regolamento adesso dovremo aspettare l'anno prossimo".
Riguardo agli obiettivi per il weekend non si sbilancia, anche se il pi? immediato ? l'accesso diretto alla Q2 di domani: "E' ancora venerd?, bisogna vedere ancora domani. Come passo siamo in tanti ad andare forte. Il mio non ? speciale, ma non sono neanche tanto lontano. Vediamo turno dopo turno, la cosa importante sarebbe cercare di rimanere nei dieci domani mattina per andare direttamente in Q2".
Cosa non facile, visto che oggi c'erano la bellezza di 19 moto racchiuse nello spazio di un secondo. Per il pesarese per? il bello della MotoGP ? anche questo: "L'organizzazione della MotoGP ha lavorato tanto per livellare le prestazioni di tutti e ci sono riusciti. Vuoi le limitazioni di elettronica e motore, ma anche le gomme. Siamo sempre tutti molti vicini, ma ? anche il bello della MotoGP, quello che piace alla gente che guarda da casa".
Con il passare degli anni, le moto sembrano mantenere sempre le proprie caratteristiche: alla Yamaha manca motore e la Ducati gira poco, per esempio. Per Rossi per? ? un qualcosa di normale: "E' un po' quello che si dice il DNA della moto. Qualcuno cambia di pi? e qualcuno cambia di meno, ma la MotoGP non ? come la Formula 1, dove i cambiamenti regolamentari impongono di rifare sempre una macchina nuova. Qui pi? che altro si fanno sviluppi e modifiche che vanno avanti step by step, quindi forse ? anche un po' per quello che le caratteristiche rimangono quelle. Forse i telaisti della Yamaha sono bravi e i motoristi un po' meno (ride), ma non saprei".

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