Adesso, dopo i primi avvincenti tre round iridati stagionali della MotoGP, oltre il crinale dei 40 anni che per uno cos? significa solo il doppio di 20, Valentino Rossi pu? pensare che il titolo mondiale numero 10 non ? utopia.
E adesso? Adesso, dopo i primi avvincenti tre round iridati stagionali della MotoGP, oltre il crinale dei 40 anni che per uno cos? significa solo il doppio di 20, Valentino Rossi pu? pensare che il titolo mondiale numero 10 non ? utopia.
Non ? solo questione di numeri - dove in classifica generale l?asso pesarese ? secondo (51 punti) a un soffio dal nuovo leader Dovizioso (54 punti), davanti al trionfatore del Texas Rins (49 punti) e al guastatore di se stesso Marquez (45 punti) ? ma, soprattutto, di ?aria che tira?, in un Motomondiale dato con eccessiva faciloneria gi? nelle tasche di Marc il ?cannibale? quando, si sa, nelle corse le ruote girano cos? come nel calcio gira il pallone. E qual ? l?aria che tira?Aria di tempesta, con fulmini e saette, mare procelloso dove solo il marinaio provetto non perde la bussola e ritrova il porto sicuro.
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E? quell?aria che al Cota sbatte a terra la lepre Marquez ricaduto nel peccato di presunzione, un limite che nel motociclismo si paga nella psiche pi? che nel corpo, oltre che con punti di sutura anche con punti persi in classifica e rimescola i bussolotti di un campionato dove niente ? pi? scontato. E dove, in situazioni di duelli all?Ok Corral che si moltiplicano, non ? detto che il binomio potenzialmente pi? forte in campo, Marquez-Honda, risulti alla fine vincente e che l?altro binomio accreditato sulla carta quale avversario pi? credibile, Dovizioso-Ducati, lo sia davvero nei fatti anche se i numeri dopo le prime tre gare vedono il duo italiano in testa. E Rins dopo l?exploit trionfale nel ?suo? Texas? Da outsider di lusso a protagonista in pianta stabile che entra di forza senza toc-toc a comporre il nuovo poker d?assi con Marquez (dall?orgoglio ferito), Dovizioso(dallo slancio a elastico), Rossi (dall?arguzia del vecchio volpone).
Gli altri, tutti, comprimari: anche quelli dal nobile pedigree e dal talento diamantino come Jorge Lorenzo, fra iella battente e non si sa cos?altro, sconfitto e abbacchiato, sempre in cerca di feeling con la sua cavalcatura: oggi con la Honda, come ieri con la Ducati e prima ancora con la Yamaha. Il riscatto del maiorchino? Verr?, ma per la lotta per il titolo sar? troppo tardi. Torniamo a Rossi. Il Dottore ? cambiato. Una capacit? di evoluzione e di interpretazione del nuovo che se ce l?avessero avuta i dinosauri sarebbero ancora qui, oggi, padroni della Terra. Rossi ? cambiato in pista perdendo un filo di aggressivit? ma migliorandosi ulteriormente in qualit? tattico-strategica e guadagnando in solidit? nel tempo sul giro e nel risultato finale. Ed ? cambiato fuori: dal ghigno superbo del ?primo della classe?, irato con la bava alla bocca contro Marquez il ?biscottaro?, al ? ?pap?? indulgente che sorridente gli tende la mano, con lo stiletto nascosto nella tuta, non si sa mai.
rivoluzione stilistica
Yamaha
L?avversario di Marquez ? Marquez
L?avversario di Dovizioso ? Dovizioso
L?avversario di Rins ? Rins
L?avversario di Rossi? Non c??.
Lorenzo, Miller, Petrucci, Crutchlow, Morbidelli
Marquez&Dovizioso&C gli alleati migliori di Rossi
titolo N? 10
http://www.motoblog.it/post/958031/m...ia-ecco-perche
E adesso? Adesso, dopo i primi avvincenti tre round iridati stagionali della MotoGP, oltre il crinale dei 40 anni che per uno cos? significa solo il doppio di 20, Valentino Rossi pu? pensare che il titolo mondiale numero 10 non ? utopia.
Non ? solo questione di numeri - dove in classifica generale l?asso pesarese ? secondo (51 punti) a un soffio dal nuovo leader Dovizioso (54 punti), davanti al trionfatore del Texas Rins (49 punti) e al guastatore di se stesso Marquez (45 punti) ? ma, soprattutto, di ?aria che tira?, in un Motomondiale dato con eccessiva faciloneria gi? nelle tasche di Marc il ?cannibale? quando, si sa, nelle corse le ruote girano cos? come nel calcio gira il pallone. E qual ? l?aria che tira?Aria di tempesta, con fulmini e saette, mare procelloso dove solo il marinaio provetto non perde la bussola e ritrova il porto sicuro.
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E? quell?aria che al Cota sbatte a terra la lepre Marquez ricaduto nel peccato di presunzione, un limite che nel motociclismo si paga nella psiche pi? che nel corpo, oltre che con punti di sutura anche con punti persi in classifica e rimescola i bussolotti di un campionato dove niente ? pi? scontato. E dove, in situazioni di duelli all?Ok Corral che si moltiplicano, non ? detto che il binomio potenzialmente pi? forte in campo, Marquez-Honda, risulti alla fine vincente e che l?altro binomio accreditato sulla carta quale avversario pi? credibile, Dovizioso-Ducati, lo sia davvero nei fatti anche se i numeri dopo le prime tre gare vedono il duo italiano in testa. E Rins dopo l?exploit trionfale nel ?suo? Texas? Da outsider di lusso a protagonista in pianta stabile che entra di forza senza toc-toc a comporre il nuovo poker d?assi con Marquez (dall?orgoglio ferito), Dovizioso(dallo slancio a elastico), Rossi (dall?arguzia del vecchio volpone).
Gli altri, tutti, comprimari: anche quelli dal nobile pedigree e dal talento diamantino come Jorge Lorenzo, fra iella battente e non si sa cos?altro, sconfitto e abbacchiato, sempre in cerca di feeling con la sua cavalcatura: oggi con la Honda, come ieri con la Ducati e prima ancora con la Yamaha. Il riscatto del maiorchino? Verr?, ma per la lotta per il titolo sar? troppo tardi. Torniamo a Rossi. Il Dottore ? cambiato. Una capacit? di evoluzione e di interpretazione del nuovo che se ce l?avessero avuta i dinosauri sarebbero ancora qui, oggi, padroni della Terra. Rossi ? cambiato in pista perdendo un filo di aggressivit? ma migliorandosi ulteriormente in qualit? tattico-strategica e guadagnando in solidit? nel tempo sul giro e nel risultato finale. Ed ? cambiato fuori: dal ghigno superbo del ?primo della classe?, irato con la bava alla bocca contro Marquez il ?biscottaro?, al ? ?pap?? indulgente che sorridente gli tende la mano, con lo stiletto nascosto nella tuta, non si sa mai.
Quindi Valentino non solo ? stato ed ? protagonista di una
rivoluzione stilistica
ritenuta dai pi? impensabile per un pilota quarantenne pluri decorato ma non ancora appagato; una rivoluzione stilistica pensata a freddo dentro se stesso e costruita col sudore, fuori dai riflettori, in linea con l?evoluzione tecnico-tecnologica della sua M1, spronando cos? la
Yamaha
ad adeguarsi a lui, ?obbedendo? anche alle sue insistenti, legittime e giuste rampogne, rendendo oramai competitivo quel mezzo considerato battuto e obsoleto.
L?avversario di Marquez ? Marquez
che, famelico, vuole strafare.
L?avversario di Dovizioso ? Dovizioso
che, ossessionato dal quel titolo che sempre sfugge, lo perder? ancora.
L?avversario di Rins ? Rins
che teme di ? aver esagerato e alla prossima battuta d?arresto penser? che la vittoria in Texas sia stato solo un film.
L?avversario di Rossi? Non c??.
Il Dottore seguir? la lezione del duello fra Orazi e Curiazi, mettendoci del suo. Da Jerez, ogni battaglia avr? le caratteristiche di una guerra. Marquez, Dovizioso, Rins scenderanno in pista per vincere, ogni volta, con i
Lorenzo, Miller, Petrucci, Crutchlow, Morbidelli
ecc. a minare ogni centimetro di pista. Nessuno regaler? niente a nessuno. Non si faranno prigionieri. Ma ci saranno altri errori. Chi pagher? il conto? Saranno proprio
Marquez&Dovizioso&C gli alleati migliori di Rossi
. Gratis. Se davvero il
titolo N? 10
arriver?, sar? festa per tutti. Non ci saranno sconfitti.
http://www.motoblog.it/post/958031/m...ia-ecco-perche
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