Il gesto del project leader Kouji Tsuya significa esattamente il contrario di quello che hanno voluto farvi credere. Parola di esperto di cultura giapponese.
In Austria la conferenza stampa ?improvvisata? dell?ingegnere Kouji Tsuya (nella foto), Project Leader Yamaha responsabile del progetto M1 in MotoGP, ha destato scalpore; il tecnico giapponese si ? scusato pubblicamente, con un gesto dal forte valore simbolico. Per capire meglio il significato di un messaggio che suona come un?ammissione precisa di responsabilit?, abbiamo intervistato Riccardo Gabarrini, studioso di cultura giapponese, traduttore e autore di testi didattici che aiutano chi voglia imparare la lingua del Paese del Sol Levante. Riccardo, assieme alla moglie Aki, ? fondatore di studiaregiapponese.com, uno dei pi? qualificati siti italiani che si occupano di Giappone. Gabarrini ha analizzato il video relativo alle ?scuse? Yamaha e ci ha fornito un?interessante interpretazione, che va oltre i soliti schemi. Scopriamo cos? che l?incontro con i giornalisti forse ? stato voluto e preparato ai piani alti, per smorzare i toni della crescente polemica.
Riccardo, hai analizzato il video in cui l?Ing. Tsuya si ?scusa?. Non ? frequente, perlomeno nel motomondiale, vedere una simile iniziativa. Che idea ti sei fatto?
?Beh, guarda, forse in un contesto come quello delle competizioni, dove ci sono esigenze diverse, pu? risultare pi? complicato, ma in Giappone la pratica di ?scusarsi? ? un?arte. Ci si applicano tutti, a tutte le et? e di tutte le estrazioni sociali?.
In che senso?
?Devi considerare che nella cultura giapponese le scuse avvengono per molti motivi. Scusarsi (anche se non si ? in torto) non ? un disonore o una debolezza, ? la cosa giusta da fare. Siccome mi scuso, ne esco con onore, con eleganza perfino?.
Quindi nello specifico come dobbiamo interpretare il gesto di Yamaha?
?Come una cosa molto ?giapponese?. Nelle scorse settimane abbiamo ascoltato i piloti che si lamentavano: cos? la Casa di Iwata ? intervenuta. Fai attenzione alla scelta dei personaggi: non hanno mandato avanti un portavoce, un dirigente di medio livello o qualcuno che non avrebbe potuto essere identificato completamente con l?azienda. Hanno scelto una figura chiave; colui che ha progettato la moto. Quindi la strategia delle scuse ? stata sicuramente concertata. Il messaggio ? chiaro: con questa assunzione di responsabilit? intendiamo calmare gli animi e andare avanti?.
Solo una formalit? per stemperare le tensioni?
?C?? una cosa che mi lascia perplesso. Purtroppo la conferenza stampa si ? tenuta in inglese: se fosse stata in giapponese, la scelta dei termini, l?eventuale inchino, avrebbero detto molto di pi?. Per? mi ha colpito il fatto che Tsuya-san non si sia limitato alle scuse, ma si sia spinto fino a raccontare quali sono stati i problemi incontrati; elettronica e telaio, per esempio. Questo ? davvero irrituale: e forse d? la dimensione dell?importanza delle scuse aldil? della formalit??.
I piloti non sembrano aver apprezzato pi? di tanto il gesto. Valentino Rossi ha commentato ?Non sapevo delle scuse, almeno io non lo sapevo. L?ho saputo adesso e li ringrazio. Anche se, dal mio punto di vista, pi? che chiedere scusa dovrebbero mettere a posto la moto. Serve che arrivino i risultati, sarebbe bello che arrivassero presto perch? rispetto a Honda e Ducati siamo rimasti indietro?.
?Valentino, da occidentale forse voleva scuse private, dando importanza al rapporto interpersonale, mentre per i giapponesi le scuse pubbliche sono molto pi? importanti. E a un livello del genere poi, quello di una grande azienda, non sono affatto dovute, perch? si fa parte tutti della stessa famiglia (e in famiglia in Giappone non si dice spesso scusa o grazie, ? considerato un modo di fare freddo, distaccato). Prendendosi la colpa salvano l?onore di Valentino (e quindi si aspettano sia riconoscente, non che faccia altri rimbrotti)?.
Si tratta solo di differenze di mentalit??
? Cerca di capire: sai cosa dicono i giapponesi quando sentono un gruppo di italiani in un ristorante? Che ?l?atmosfera ? vivace?: tradotto, facciamo baccano. Ancora, che siamo ?gentili con le donne?: in pratica, dei seduttori. Questo modo punta a non offendere, ma a farti capire il messaggio, senza imbarazzi, n? minacce. Il messaggio di Tsuya ? abbastanza chiaro: ?con queste scuse Yamaha si assume un impegno e la completa responsabilit? della situazione, ma d?ora in avanti andiamo avanti senza pi? polemiche?. Tieni conto che sono molto rigorosi nelle loro decisioni, una volta che le prendono?.
In Austria la conferenza stampa ?improvvisata? dell?ingegnere Kouji Tsuya (nella foto), Project Leader Yamaha responsabile del progetto M1 in MotoGP, ha destato scalpore; il tecnico giapponese si ? scusato pubblicamente, con un gesto dal forte valore simbolico. Per capire meglio il significato di un messaggio che suona come un?ammissione precisa di responsabilit?, abbiamo intervistato Riccardo Gabarrini, studioso di cultura giapponese, traduttore e autore di testi didattici che aiutano chi voglia imparare la lingua del Paese del Sol Levante. Riccardo, assieme alla moglie Aki, ? fondatore di studiaregiapponese.com, uno dei pi? qualificati siti italiani che si occupano di Giappone. Gabarrini ha analizzato il video relativo alle ?scuse? Yamaha e ci ha fornito un?interessante interpretazione, che va oltre i soliti schemi. Scopriamo cos? che l?incontro con i giornalisti forse ? stato voluto e preparato ai piani alti, per smorzare i toni della crescente polemica.
Riccardo, hai analizzato il video in cui l?Ing. Tsuya si ?scusa?. Non ? frequente, perlomeno nel motomondiale, vedere una simile iniziativa. Che idea ti sei fatto?
?Beh, guarda, forse in un contesto come quello delle competizioni, dove ci sono esigenze diverse, pu? risultare pi? complicato, ma in Giappone la pratica di ?scusarsi? ? un?arte. Ci si applicano tutti, a tutte le et? e di tutte le estrazioni sociali?.
In che senso?
?Devi considerare che nella cultura giapponese le scuse avvengono per molti motivi. Scusarsi (anche se non si ? in torto) non ? un disonore o una debolezza, ? la cosa giusta da fare. Siccome mi scuso, ne esco con onore, con eleganza perfino?.
Quindi nello specifico come dobbiamo interpretare il gesto di Yamaha?
?Come una cosa molto ?giapponese?. Nelle scorse settimane abbiamo ascoltato i piloti che si lamentavano: cos? la Casa di Iwata ? intervenuta. Fai attenzione alla scelta dei personaggi: non hanno mandato avanti un portavoce, un dirigente di medio livello o qualcuno che non avrebbe potuto essere identificato completamente con l?azienda. Hanno scelto una figura chiave; colui che ha progettato la moto. Quindi la strategia delle scuse ? stata sicuramente concertata. Il messaggio ? chiaro: con questa assunzione di responsabilit? intendiamo calmare gli animi e andare avanti?.
Solo una formalit? per stemperare le tensioni?
?C?? una cosa che mi lascia perplesso. Purtroppo la conferenza stampa si ? tenuta in inglese: se fosse stata in giapponese, la scelta dei termini, l?eventuale inchino, avrebbero detto molto di pi?. Per? mi ha colpito il fatto che Tsuya-san non si sia limitato alle scuse, ma si sia spinto fino a raccontare quali sono stati i problemi incontrati; elettronica e telaio, per esempio. Questo ? davvero irrituale: e forse d? la dimensione dell?importanza delle scuse aldil? della formalit??.
I piloti non sembrano aver apprezzato pi? di tanto il gesto. Valentino Rossi ha commentato ?Non sapevo delle scuse, almeno io non lo sapevo. L?ho saputo adesso e li ringrazio. Anche se, dal mio punto di vista, pi? che chiedere scusa dovrebbero mettere a posto la moto. Serve che arrivino i risultati, sarebbe bello che arrivassero presto perch? rispetto a Honda e Ducati siamo rimasti indietro?.
?Valentino, da occidentale forse voleva scuse private, dando importanza al rapporto interpersonale, mentre per i giapponesi le scuse pubbliche sono molto pi? importanti. E a un livello del genere poi, quello di una grande azienda, non sono affatto dovute, perch? si fa parte tutti della stessa famiglia (e in famiglia in Giappone non si dice spesso scusa o grazie, ? considerato un modo di fare freddo, distaccato). Prendendosi la colpa salvano l?onore di Valentino (e quindi si aspettano sia riconoscente, non che faccia altri rimbrotti)?.
Si tratta solo di differenze di mentalit??
? Cerca di capire: sai cosa dicono i giapponesi quando sentono un gruppo di italiani in un ristorante? Che ?l?atmosfera ? vivace?: tradotto, facciamo baccano. Ancora, che siamo ?gentili con le donne?: in pratica, dei seduttori. Questo modo punta a non offendere, ma a farti capire il messaggio, senza imbarazzi, n? minacce. Il messaggio di Tsuya ? abbastanza chiaro: ?con queste scuse Yamaha si assume un impegno e la completa responsabilit? della situazione, ma d?ora in avanti andiamo avanti senza pi? polemiche?. Tieni conto che sono molto rigorosi nelle loro decisioni, una volta che le prendono?.
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