1922 michelin man bibendum
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La storia dell'Omino Michelin
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Beh Dave, mettila la storia però
Fonte: Wikipedia
Storia
Durante la partecipazione all'Esposizione Universale e Coloniale di Lione nel 1894, Édouard e André Michelin notarono una pila di pneumatici che suggerì a Édouard la figura di un uomo senza braccia. Quattro anni dopo, nel 1898, André incontrò il fumettista francese Marius Rossillon, popolarmente noto come O'Galop, che gli mostrò un'immagine che aveva creato per un birrificio di Monaco da questi rifiutata. Esso rappresentava una grande figura umana che regge un bicchiere di birra e cita la frase di Orazio Nunc est bibendum ("Adesso è il momento di bere"). André ha quindi suggerito di sostituire l'uomo con una figura fatta di pneumatici, simile alla pila di pneumatici che aveva visto anni prima, così O'Galop ha trasformato l'immagine originale in quello che diverrà il simbolo della Michelin.
Bibendum in versione moderna, esposto ad una fiera a Taipei nel 2008.
Il primo manifesto del 1898 lo ritraeva che offriva il brindisi ai suoi miseri concorrenti con la frase Nunc est bibendum, con in mano un bicchiere pieno di pericolosi chiodi e vetri rotti, mentre pronuncia la frase "C'est à dire: À votre santé. Le pneu Michelin boit l'obstacle" ("Vale a dire: alla vostra salute. Il pneumatico Michelin beve gli ostacoli"). [1] L'implicazione è che i pneumatici Michelin supereranno facilmente i pericoli stradali al contrario degli altri pneumatici.
L'azienda ha utilizzato questo tipo di poster di base per parecchi anni, aggiungendo i suoi ultimi prodotti al tavolo davanti alla figura. Non è chiaro quando la parola "Bibendum" sia diventata il nome del personaggio stesso. Nel 1908 la Michelin commissionò a Curnonsky la redazione di una colonna di giornale firmata "Bibendum". Nel 1922, la Michelin organizzò un concorso per "nominare il Michelin Tyre Man" negli Stati Uniti. [2]
La forma di Bibendum è cambiata negli anni aggiornandosi nel secondo dopoguerra per renderlo più in linea con le nuove esigenze pubblicitarie. Il logo di O'Galop era basato su pneumatici per biciclette, indossava occhiali pince-nez con cordino e fumava un sigaro. Negli anni '70 e '80, Bibendum veniva mostrato in corsa e nel 1998, il suo centesimo anniversario , una versione ridotta divenne il nuovo logo dell'azienda. Aveva rinunciato da tempo al sigaro e al pince-nez. Lo snellimento del logo rifletteva i pneumatici più piccoli e di basso profilo delle auto moderne e conferiva al personaggio un'aria più cordiale e affabile.
Origine del nome
Bibendum deriva dalla locuzione oraziana "Nunc est bibendum" che significa, tradotta letteralmente "Ora bisogna bere". La frase è a sua volta un rifacimento dei versi del poeta greco Alceo. La frase per intero "Nunc èst bibèndum, nùnc pede lìbero pulsanda tellus" («Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con libero piede», cioè ci si può dare alla pazza gioia) è contenuta in un'ode di Orazio (I, 37), con la quale il poeta esprimeva l'esultanza sua e del popolo romano per la morte di Cleopatra e la fine del pericolo che essa rappresentava per Roma. È divenuta perciò d'uso comune come esortazione a festeggiare un lieto avvenimento o a brindare materialmente con un buon bicchiere.
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Originally posted by alem74 View PostBeh Dave, mettila la storia però
Fonte: Wikipedia
Storia
Durante la partecipazione all'Esposizione Universale e Coloniale di Lione nel 1894, Édouard e André Michelin notarono una pila di pneumatici che suggerì a Édouard la figura di un uomo senza braccia. Quattro anni dopo, nel 1898, André incontrò il fumettista francese Marius Rossillon, popolarmente noto come O'Galop, che gli mostrò un'immagine che aveva creato per un birrificio di Monaco da questi rifiutata. Esso rappresentava una grande figura umana che regge un bicchiere di birra e cita la frase di Orazio Nunc est bibendum ("Adesso è il momento di bere"). André ha quindi suggerito di sostituire l'uomo con una figura fatta di pneumatici, simile alla pila di pneumatici che aveva visto anni prima, così O'Galop ha trasformato l'immagine originale in quello che diverrà il simbolo della Michelin.
Bibendum in versione moderna, esposto ad una fiera a Taipei nel 2008.
Il primo manifesto del 1898 lo ritraeva che offriva il brindisi ai suoi miseri concorrenti con la frase Nunc est bibendum, con in mano un bicchiere pieno di pericolosi chiodi e vetri rotti, mentre pronuncia la frase "C'est à dire: À votre santé. Le pneu Michelin boit l'obstacle" ("Vale a dire: alla vostra salute. Il pneumatico Michelin beve gli ostacoli"). [1] L'implicazione è che i pneumatici Michelin supereranno facilmente i pericoli stradali al contrario degli altri pneumatici.
L'azienda ha utilizzato questo tipo di poster di base per parecchi anni, aggiungendo i suoi ultimi prodotti al tavolo davanti alla figura. Non è chiaro quando la parola "Bibendum" sia diventata il nome del personaggio stesso. Nel 1908 la Michelin commissionò a Curnonsky la redazione di una colonna di giornale firmata "Bibendum". Nel 1922, la Michelin organizzò un concorso per "nominare il Michelin Tyre Man" negli Stati Uniti. [2]
La forma di Bibendum è cambiata negli anni aggiornandosi nel secondo dopoguerra per renderlo più in linea con le nuove esigenze pubblicitarie. Il logo di O'Galop era basato su pneumatici per biciclette, indossava occhiali pince-nez con cordino e fumava un sigaro. Negli anni '70 e '80, Bibendum veniva mostrato in corsa e nel 1998, il suo centesimo anniversario , una versione ridotta divenne il nuovo logo dell'azienda. Aveva rinunciato da tempo al sigaro e al pince-nez. Lo snellimento del logo rifletteva i pneumatici più piccoli e di basso profilo delle auto moderne e conferiva al personaggio un'aria più cordiale e affabile.
Origine del nome
Bibendum deriva dalla locuzione oraziana "Nunc est bibendum" che significa, tradotta letteralmente "Ora bisogna bere". La frase è a sua volta un rifacimento dei versi del poeta greco Alceo. La frase per intero "Nunc èst bibèndum, nùnc pede lìbero pulsanda tellus" («Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con libero piede», cioè ci si può dare alla pazza gioia) è contenuta in un'ode di Orazio (I, 37), con la quale il poeta esprimeva l'esultanza sua e del popolo romano per la morte di Cleopatra e la fine del pericolo che essa rappresentava per Roma. È divenuta perciò d'uso comune come esortazione a festeggiare un lieto avvenimento o a brindare materialmente con un buon bicchiere.
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Durante la partecipazione all'Esposizione Universale e Coloniale di Lione nel 1894, Édouard e André Michelin notarono una pila di pneumatici che suggerì a Édouard la figura di un uomo senza braccia. Quattro anni dopo, nel 1898, André incontrò il fumettista francese Marius Rossillon, popolarmente noto come O'Galop, che gli mostrò un'immagine che aveva creato per un birrificio di Monaco da questi rifiutata. Esso rappresentava una grande figura umana che regge un bicchiere di birra e cita la frase di Orazio Nunc est bibendum ("Adesso è il momento di bere"). André ha quindi suggerito di sostituire l'uomo con una figura fatta di pneumatici, simile alla pila di pneumatici che aveva visto anni prima, così O'Galop ha trasformato l'immagine originale in quello che diverrà il simbolo della Michelin.
Bibendum in versione moderna, esposto ad una fiera a Taipei nel 2008.
Il primo manifesto del 1898 lo ritraeva che offriva il brindisi ai suoi miseri concorrenti con la frase Nunc est bibendum, con in mano un bicchiere pieno di pericolosi chiodi e vetri rotti, mentre pronuncia la frase "C'est à dire: À votre santé. Le pneu Michelin boit l'obstacle" ("Vale a dire: alla vostra salute. Il pneumatico Michelin beve gli ostacoli"). [1] L'implicazione è che i pneumatici Michelin supereranno facilmente i pericoli stradali al contrario degli altri pneumatici.
L'azienda ha utilizzato questo tipo di poster di base per parecchi anni, aggiungendo i suoi ultimi prodotti al tavolo davanti alla figura. Non è chiaro quando la parola "Bibendum" sia diventata il nome del personaggio stesso. Nel 1908 la Michelin commissionò a Curnonsky la redazione di una colonna di giornale firmata "Bibendum". Nel 1922, la Michelin organizzò un concorso per "nominare il Michelin Tyre Man" negli Stati Uniti. [2]
La forma di Bibendum è cambiata negli anni aggiornandosi nel secondo dopoguerra per renderlo più in linea con le nuove esigenze pubblicitarie. Il logo di O'Galop era basato su pneumatici per biciclette, indossava occhiali pince-nez con cordino e fumava un sigaro. Negli anni '70 e '80, Bibendum veniva mostrato in corsa e nel 1998, il suo centesimo anniversario , una versione ridotta divenne il nuovo logo dell'azienda. Aveva rinunciato da tempo al sigaro e al pince-nez. Lo snellimento del logo rifletteva i pneumatici più piccoli e di basso profilo delle auto moderne e conferiva al personaggio un'aria più cordiale e affabile.
Origine del nome
Bibendum deriva dalla locuzione oraziana "Nunc est bibendum" che significa, tradotta letteralmente "Ora bisogna bere". La frase è a sua volta un rifacimento dei versi del poeta greco Alceo. La frase per intero "Nunc èst bibèndum, nùnc pede lìbero pulsanda tellus" («Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con libero piede», cioè ci si può dare alla pazza gioia) è contenuta in un'ode di Orazio (I, 37), con la quale il poeta esprimeva l'esultanza sua e del popolo romano per la morte di Cleopatra e la fine del pericolo che essa rappresentava per Roma. È divenuta perciò d'uso comune come esortazione a festeggiare un lieto avvenimento o a brindare materialmente con un buon bicchiere.
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Nella brillante storia della più iconica delle aziende produttrici di pneumatici è doveroso fare un breve accenno ad un'altra famosa invenzione che dobbiamo all'azienda Michelin.
Questa non riguarda direttamente la produzione di pneumatici ma si tratta di qualcosa che ad essi è legata. Stiamo parlando della famosissima e molto temuta da ristoratori ed albergatori GUIDA MICHELIN, nata con l'intento modesto di stimolare nei viaggi turistici gli automobilisti ma trasformatasi successivamente in una autorevole guida molto rispettata a livello nazionale ed internazionale.
Ecco quindi la storia della Guida Michelin
Tutto ebbe inizio in Francia, a Clermont-Ferrand, nel 1889, quando i fratelli André ed Édouard Michelin fondano l’omonima azienda di pneumatici, motivati da una grande visione per l’industria automobilistica del Paese: in un momento in cui si contavano meno di 3.000 macchine in tutta la nazione.
Per aiutare i motoristi a sviluppare i propri viaggi – e quindi incrementare la vendita di auto e di conseguenza l’acquisto di pneumatici – i fratelli Michelin creano un volumetto per il viaggiatore: quali mappe, procedure per cambiare una ruota, stazioni di servizio e una lista d’indirizzi in cui mangiare e pernottare la notte.
Per due decenni tutte le informazioni sono state fornite gratuitamente. Fino al giorno in cui André Michelin arrivò in un negozio di gomme e trovò la sua “amata” guida utilizzata come supporto per un banco di lavoro. Partendo dal presupposto che “l’uomo rispetta solo ciò che paga”, la nuova Guida Michelin fu lanciata nel 1920 ad un prezzo di 7 franchi.
Per la prima volta la guida include una lista di alberghi di Parigi, una selezione di ristoranti in base a categorie specifiche e abbandona le inserzioni a pagamento all’interno delle sue pagine.
Preso atto del crescente interesse per la buona tavola, i fratelli Michelin reclutano un’équipe di “avventori misteriosi” – o ispettori come vengono definiti oggi – per visitare e recensire anonimamente i ristoranti.
Nel 1926 la guida inizia ad assegnare le stelle agli indirizzi di alta cucina, evidenziandoli inizialmente con una sola stella. Dopo cinque anni, viene introdotta la scala attuale: una, due, tre stelle. Nel 1936 viene pubblicato il criterio di assegnazione delle stelle.
Nella restante parte del XX secolo, grazie al suo approccio unico e serio, la guida Michelin diventa un best-seller senza eguali, superando i 30 milioni di copie.
La lungimiranza dei fratelli Michelin ha fatto emergere un’ulteriore vocazione dell’azienda (significativa nel 2019 come nel 1900): rendere accessibili a tutti la piacevolezza del viaggio nelle sue molteplici declinazioni e la realizzazione di esperienze gastronomiche gratificanti ed indimenticabili.
Se in Italia la prima edizione nel 1956 prevedeva "Dalle Alpi a Siena", dall'edizione 1957 copriva già tutto il territorio nazionale.
Tratto da Wikipedia.it
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Originally posted by Semiramide View PostNella brillante storia della più iconica delle aziende produttrici di pneumatici è doveroso fare un breve accenno ad un'altra famosa invenzione che dobbiamo all'azienda Michelin.
Questa non riguarda direttamente la produzione di pneumatici ma si tratta di qualcosa che ad essi è legata. Stiamo parlando della famosissima e molto temuta da ristoratori ed albergatori GUIDA MICHELIN, nata con l'intento modesto di stimolare nei viaggi turistici gli automobilisti ma trasformatasi successivamente in una autorevole guida molto rispettata a livello nazionale ed internazionale.
Ecco quindi la storia della Guida Michelin
Tutto ebbe inizio in Francia, a Clermont-Ferrand, nel 1889, quando i fratelli André ed Édouard Michelin fondano l’omonima azienda di pneumatici, motivati da una grande visione per l’industria automobilistica del Paese: in un momento in cui si contavano meno di 3.000 macchine in tutta la nazione.
Per aiutare i motoristi a sviluppare i propri viaggi – e quindi incrementare la vendita di auto e di conseguenza l’acquisto di pneumatici – i fratelli Michelin creano un volumetto per il viaggiatore: quali mappe, procedure per cambiare una ruota, stazioni di servizio e una lista d’indirizzi in cui mangiare e pernottare la notte.
Per due decenni tutte le informazioni sono state fornite gratuitamente. Fino al giorno in cui André Michelin arrivò in un negozio di gomme e trovò la sua “amata” guida utilizzata come supporto per un banco di lavoro. Partendo dal presupposto che “l’uomo rispetta solo ciò che paga”, la nuova Guida Michelin fu lanciata nel 1920 ad un prezzo di 7 franchi.
Per la prima volta la guida include una lista di alberghi di Parigi, una selezione di ristoranti in base a categorie specifiche e abbandona le inserzioni a pagamento all’interno delle sue pagine.
Preso atto del crescente interesse per la buona tavola, i fratelli Michelin reclutano un’équipe di “avventori misteriosi” – o ispettori come vengono definiti oggi – per visitare e recensire anonimamente i ristoranti.
Nel 1926 la guida inizia ad assegnare le stelle agli indirizzi di alta cucina, evidenziandoli inizialmente con una sola stella. Dopo cinque anni, viene introdotta la scala attuale: una, due, tre stelle. Nel 1936 viene pubblicato il criterio di assegnazione delle stelle.
Nella restante parte del XX secolo, grazie al suo approccio unico e serio, la guida Michelin diventa un best-seller senza eguali, superando i 30 milioni di copie.
La lungimiranza dei fratelli Michelin ha fatto emergere un’ulteriore vocazione dell’azienda (significativa nel 2019 come nel 1900): rendere accessibili a tutti la piacevolezza del viaggio nelle sue molteplici declinazioni e la realizzazione di esperienze gastronomiche gratificanti ed indimenticabili.
Se in Italia la prima edizione nel 1956 prevedeva "Dalle Alpi a Siena", dall'edizione 1957 copriva già tutto il territorio nazionale.
Tratto da Wikipedia.it
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Originally posted by Semiramide View PostNella brillante storia della più iconica delle aziende produttrici di pneumatici è doveroso fare un breve accenno ad un'altra famosa invenzione che dobbiamo all'azienda Michelin.
Questa non riguarda direttamente la produzione di pneumatici ma si tratta di qualcosa che ad essi è legata. Stiamo parlando della famosissima e molto temuta da ristoratori ed albergatori GUIDA MICHELIN, nata con l'intento modesto di stimolare nei viaggi turistici gli automobilisti ma trasformatasi successivamente in una autorevole guida molto rispettata a livello nazionale ed internazionale.
Ecco quindi la storia della Guida Michelin
Tutto ebbe inizio in Francia, a Clermont-Ferrand, nel 1889, quando i fratelli André ed Édouard Michelin fondano l’omonima azienda di pneumatici, motivati da una grande visione per l’industria automobilistica del Paese: in un momento in cui si contavano meno di 3.000 macchine in tutta la nazione.
Per aiutare i motoristi a sviluppare i propri viaggi – e quindi incrementare la vendita di auto e di conseguenza l’acquisto di pneumatici – i fratelli Michelin creano un volumetto per il viaggiatore: quali mappe, procedure per cambiare una ruota, stazioni di servizio e una lista d’indirizzi in cui mangiare e pernottare la notte.
Per due decenni tutte le informazioni sono state fornite gratuitamente. Fino al giorno in cui André Michelin arrivò in un negozio di gomme e trovò la sua “amata” guida utilizzata come supporto per un banco di lavoro. Partendo dal presupposto che “l’uomo rispetta solo ciò che paga”, la nuova Guida Michelin fu lanciata nel 1920 ad un prezzo di 7 franchi.
Per la prima volta la guida include una lista di alberghi di Parigi, una selezione di ristoranti in base a categorie specifiche e abbandona le inserzioni a pagamento all’interno delle sue pagine.
Preso atto del crescente interesse per la buona tavola, i fratelli Michelin reclutano un’équipe di “avventori misteriosi” – o ispettori come vengono definiti oggi – per visitare e recensire anonimamente i ristoranti.
Nel 1926 la guida inizia ad assegnare le stelle agli indirizzi di alta cucina, evidenziandoli inizialmente con una sola stella. Dopo cinque anni, viene introdotta la scala attuale: una, due, tre stelle. Nel 1936 viene pubblicato il criterio di assegnazione delle stelle.
Nella restante parte del XX secolo, grazie al suo approccio unico e serio, la guida Michelin diventa un best-seller senza eguali, superando i 30 milioni di copie.
La lungimiranza dei fratelli Michelin ha fatto emergere un’ulteriore vocazione dell’azienda (significativa nel 2019 come nel 1900): rendere accessibili a tutti la piacevolezza del viaggio nelle sue molteplici declinazioni e la realizzazione di esperienze gastronomiche gratificanti ed indimenticabili.
Se in Italia la prima edizione nel 1956 prevedeva "Dalle Alpi a Siena", dall'edizione 1957 copriva già tutto il territorio nazionale.
Tratto da Wikipedia.it
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