Originally posted by elexmoto
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Ragazzi.. che figata pazzesca la Dunlop Day!
Innanzitutto, l?emozione che si prova quando si entra nel circuito Simoncelli ? unica. Ci sono gi? stata varie volte ma l?aria che si respira, l?energia di queste persone tutti uniti da un?unica passione, il rumore dei motori.. non ci si abitua mai a questo luogo sacro e ci si sente fortunati gi? per il solo fatto di essere qui a respirare quella aria ?rara?.
Volevamo portare le moto a gommare la sera prima, ma c?era Rossi che girava (non facevano entrare nessuno, ci ho provato!) quindi slitta alla mattina dopo. Vado alla reception Dunlop e mi spiegano tutto in maniera molto chiara ed efficace (dove si fa il briefing, come si mette il transponder, dove devo portare la moto). Mi riempiono di gadget, e porto subito la moto e le nuove SportSmart TT agli esperti Dunlop per il montaggio.
Nel frattempo vado a fare il briefing con uno degli istruttori della SpecialBike, a me che non ci sono mai stata mi fa vedere anche il video del giro. Per prepararmi avevo anche studiato la piantina del circuito ma sar? sincera, ? tanto diverso vederla dal vivo.
Le gomme sono pronte, e sono emozionata: non mi ero resa conto di quanto ormai erano finite quelle precedenti (non Dunlop), sia a livello di battistrada che forma quasi quadrata perch? di autostrada ne facevo tanta. Porto la moto sulla linea di partenza, aspetto il verde, e parto.
Prima di montarle, da brava secchiona avevo anche studiato i particolari di queste gomme: uno dei punti pi? salienti ? che sono senza silicio, il che porta ad una maggior tenuta sull?asciutto e da sicurezza da subito in piega. Questo ? assolutamente vero, lo sottoscrivo al 100%: al primo turno, ho fatto giusto due giri per togliere la cera andando piano.. e sono riuscita a chiudere la gomma senza manco accorgermene! Io la gomma l?ho chiusa per la prima volta in assoluto il sabato 28 luglio, due giorni prima (e ce n?? voluto per farlo con le gomme inferiori che avevo prima..) Invece, qui non me ne sono nemmeno accorta, proprio per il senso di aderenza e sicurezza che ti danno, vai gi? che ? una meraviglia!
Dopo i primi due giri, esco di nuovo con un?istruttore che sta l? apposta per insegnare il circuito a quelli come me che non ci sono mai stati. Lo seguo ma sar? sincera: sto andando troppo piano. Non conosco il circuito e (il tema della giornata) affronto quello che arriva come la sorpresa nell?uovo Kinder (vedo una curva.. sar? larga o stretta? Dove sono?). Questo mi porta a sbagliare ogni traiettoria, quindi per definizione vado piano, e rimango molto delusa della mia performance. Nemmeno la prima volta in pista sono andata cos? piano. Finisce il turno..
Turno 2. Esco con la determinazione di andare pi? forte e decido di andare un po? oltre la comfort zone. Apro il gas, cominciamo a ragionare... al primo giro del secondo turno, arrivo alla curva 10 il Tramonto, entro forte (parole del soccorritore) e non riesco a chiudere la curva (sembrava larga, non mi ricordavo che invece poi chiudeva pi? stretta). Sono in piega col ginocchio a terra, e qui veramente queste gomme favolose, che magari non erano nemmeno tanto ancora in temperatura visto che era il primo giro, tengono benissimo e mi permettono di salvare la moto e non scivolare (ancora). Hanno un grip pazzesco! Tiro su la moto ma il cordolo ? finito.. entro nella ghiaia con moto dritta andando ancora forte, allungo i piegi (nella mente penso: quante volte l?ho visto succedere nella MotoGP! Ce la puoi fare a non cadere dai!)
Purtroppo vedo che anche la ghiaia prima o poi finisce, e poi c?? il muretto che decisamente NON sono interessata a conoscere da vicino. Errore mio, per istinto pinzo.. Si chiude lo sterzo, vengo buttata a testa in gi? a destra, la moto finisce a sinistra.
Non mi sono fatta niente (vabb? oggi mi fa male un po tutto e il collo un po di pi?, ma non so se ? per questo o per i 350km di ieri sera per tornare a Milano). Mi alzo e la guardo, unico momento di paura - il non sapere se stava bene LEI. Arriva il soccorritore ma le ruote si sono bloccate, la neutro non entra, quindi arriva anche il carrello. Salgo sulla moto dentro al carrello (per farle compagnia sopratutto, e per assicurarmi che non gli succeda nient?altro durante il trasporto) e faccio il ?giro panoramico? dell?interno del circuito.
Ci scaricano, e miracolo: sembra funzionare tutto bene! I ragazzi della Dunlop mi invitano a portarla da loro per soffiare via i sassetti e controllare che fosse tutto apposto. Io sulla natura umana tendo ad essere un po? cinica, quindi rimango spiazzata dalla loro gentilezza e disponibilit?.
Una volta verificato tutto, non ho dubbi: voglio rientrare, insistere, continuare! Faccio tesoro dei consigli utili di un paio di esperti, e torno a fare ancora due turni nel pomeriggio. Vado pi? piano perch? mi rendo conto che affrontare una pista importante come Misano senza conoscerla non ? l?approccio migliore, ma anche andando piano sfrutto le gomme al massimo, piego che ? una meraviglia, sento di potermi fidare come non ho mai fatto con le gomme precedenti. Infatti, gli intagli che ci sono sulle Sportsmart TT NON sono per girare sul bagnato, bens? una tecnologia particolare: si aprono e chiudono per permettere la giusta dissipazione del calore, il che vuol dire che rimane perfettamente performante anche quando la usi per pi? tempo. In totale ho fatto 4 turni (3 completi) e anche all?ultimo giro sentivo che le prestazioni erano sempre al top.
Finisco la giornata comunque con un sorriso: ho conosciuto decine di persone che tifavano per me, che mi hanno consigliata e aiutata, che mi hanno fatto sentire parte di una grande famiglia unita da questa passione. Posso dire di essere stata in pista a MISANO. Di aver fatto una caduta a Misano. Queste cose mi fanno sentire estremamente VIVA.
Ore 18 circa riparto per casa in autostrada. Certo, non si possono valutare molte cose quando ci si va dritti, ma noto che l?accelerazione e la decelerazioni vengono meglio di prima.
Parcheggio la moto e mi dirigo alla mia birreria di fiducia ancora in tuta. Penso gi? a quando tra poco andr? in una pista che conosco, con tanto di istruttori eccelsi, e potr? rimettere alla prova di nuovo non solo queste gomme, ma anche me stessa!
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito a questa esperienza unica.
Innanzitutto, l?emozione che si prova quando si entra nel circuito Simoncelli ? unica. Ci sono gi? stata varie volte ma l?aria che si respira, l?energia di queste persone tutti uniti da un?unica passione, il rumore dei motori.. non ci si abitua mai a questo luogo sacro e ci si sente fortunati gi? per il solo fatto di essere qui a respirare quella aria ?rara?.
Volevamo portare le moto a gommare la sera prima, ma c?era Rossi che girava (non facevano entrare nessuno, ci ho provato!) quindi slitta alla mattina dopo. Vado alla reception Dunlop e mi spiegano tutto in maniera molto chiara ed efficace (dove si fa il briefing, come si mette il transponder, dove devo portare la moto). Mi riempiono di gadget, e porto subito la moto e le nuove SportSmart TT agli esperti Dunlop per il montaggio.
Nel frattempo vado a fare il briefing con uno degli istruttori della SpecialBike, a me che non ci sono mai stata mi fa vedere anche il video del giro. Per prepararmi avevo anche studiato la piantina del circuito ma sar? sincera, ? tanto diverso vederla dal vivo.
Le gomme sono pronte, e sono emozionata: non mi ero resa conto di quanto ormai erano finite quelle precedenti (non Dunlop), sia a livello di battistrada che forma quasi quadrata perch? di autostrada ne facevo tanta. Porto la moto sulla linea di partenza, aspetto il verde, e parto.
Prima di montarle, da brava secchiona avevo anche studiato i particolari di queste gomme: uno dei punti pi? salienti ? che sono senza silicio, il che porta ad una maggior tenuta sull?asciutto e da sicurezza da subito in piega. Questo ? assolutamente vero, lo sottoscrivo al 100%: al primo turno, ho fatto giusto due giri per togliere la cera andando piano.. e sono riuscita a chiudere la gomma senza manco accorgermene! Io la gomma l?ho chiusa per la prima volta in assoluto il sabato 28 luglio, due giorni prima (e ce n?? voluto per farlo con le gomme inferiori che avevo prima..) Invece, qui non me ne sono nemmeno accorta, proprio per il senso di aderenza e sicurezza che ti danno, vai gi? che ? una meraviglia!
Dopo i primi due giri, esco di nuovo con un?istruttore che sta l? apposta per insegnare il circuito a quelli come me che non ci sono mai stati. Lo seguo ma sar? sincera: sto andando troppo piano. Non conosco il circuito e (il tema della giornata) affronto quello che arriva come la sorpresa nell?uovo Kinder (vedo una curva.. sar? larga o stretta? Dove sono?). Questo mi porta a sbagliare ogni traiettoria, quindi per definizione vado piano, e rimango molto delusa della mia performance. Nemmeno la prima volta in pista sono andata cos? piano. Finisce il turno..
Turno 2. Esco con la determinazione di andare pi? forte e decido di andare un po? oltre la comfort zone. Apro il gas, cominciamo a ragionare... al primo giro del secondo turno, arrivo alla curva 10 il Tramonto, entro forte (parole del soccorritore) e non riesco a chiudere la curva (sembrava larga, non mi ricordavo che invece poi chiudeva pi? stretta). Sono in piega col ginocchio a terra, e qui veramente queste gomme favolose, che magari non erano nemmeno tanto ancora in temperatura visto che era il primo giro, tengono benissimo e mi permettono di salvare la moto e non scivolare (ancora). Hanno un grip pazzesco! Tiro su la moto ma il cordolo ? finito.. entro nella ghiaia con moto dritta andando ancora forte, allungo i piegi (nella mente penso: quante volte l?ho visto succedere nella MotoGP! Ce la puoi fare a non cadere dai!)
Purtroppo vedo che anche la ghiaia prima o poi finisce, e poi c?? il muretto che decisamente NON sono interessata a conoscere da vicino. Errore mio, per istinto pinzo.. Si chiude lo sterzo, vengo buttata a testa in gi? a destra, la moto finisce a sinistra.
Non mi sono fatta niente (vabb? oggi mi fa male un po tutto e il collo un po di pi?, ma non so se ? per questo o per i 350km di ieri sera per tornare a Milano). Mi alzo e la guardo, unico momento di paura - il non sapere se stava bene LEI. Arriva il soccorritore ma le ruote si sono bloccate, la neutro non entra, quindi arriva anche il carrello. Salgo sulla moto dentro al carrello (per farle compagnia sopratutto, e per assicurarmi che non gli succeda nient?altro durante il trasporto) e faccio il ?giro panoramico? dell?interno del circuito.
Ci scaricano, e miracolo: sembra funzionare tutto bene! I ragazzi della Dunlop mi invitano a portarla da loro per soffiare via i sassetti e controllare che fosse tutto apposto. Io sulla natura umana tendo ad essere un po? cinica, quindi rimango spiazzata dalla loro gentilezza e disponibilit?.
Una volta verificato tutto, non ho dubbi: voglio rientrare, insistere, continuare! Faccio tesoro dei consigli utili di un paio di esperti, e torno a fare ancora due turni nel pomeriggio. Vado pi? piano perch? mi rendo conto che affrontare una pista importante come Misano senza conoscerla non ? l?approccio migliore, ma anche andando piano sfrutto le gomme al massimo, piego che ? una meraviglia, sento di potermi fidare come non ho mai fatto con le gomme precedenti. Infatti, gli intagli che ci sono sulle Sportsmart TT NON sono per girare sul bagnato, bens? una tecnologia particolare: si aprono e chiudono per permettere la giusta dissipazione del calore, il che vuol dire che rimane perfettamente performante anche quando la usi per pi? tempo. In totale ho fatto 4 turni (3 completi) e anche all?ultimo giro sentivo che le prestazioni erano sempre al top.
Finisco la giornata comunque con un sorriso: ho conosciuto decine di persone che tifavano per me, che mi hanno consigliata e aiutata, che mi hanno fatto sentire parte di una grande famiglia unita da questa passione. Posso dire di essere stata in pista a MISANO. Di aver fatto una caduta a Misano. Queste cose mi fanno sentire estremamente VIVA.
Ore 18 circa riparto per casa in autostrada. Certo, non si possono valutare molte cose quando ci si va dritti, ma noto che l?accelerazione e la decelerazioni vengono meglio di prima.
Parcheggio la moto e mi dirigo alla mia birreria di fiducia ancora in tuta. Penso gi? a quando tra poco andr? in una pista che conosco, con tanto di istruttori eccelsi, e potr? rimettere alla prova di nuovo non solo queste gomme, ma anche me stessa!
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito a questa esperienza unica.
Scherzi a parte, peccato per la caduta, ma a quanto andavi quando sei uscita?
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