In attesa dell'udienza fallimentare del 19 marzo, ore d'attesa per nuovi sviluppi sull'ipotesi di bancarotta del Parma calcio. A breve i pm potrebbero prendere infatti provvedimenti clamorosi, visto che hanno riscontrato pericoli di fuga e inquinamento delle prove. Intanto sono finiti sotto inchiesta i vertici della GdF di Parma, accusati di omissione di atti d'ufficio e di aver tardato a far partire l'inchiesta sul crac del club.
MACALLI (LEGA PRO) ATTACCA I GIOCATORI DEL PARMA
"Il ritardo di un quarto d'ora in Serie A? E' molto piu' di un'ipocrisia, i calciatori dovrebbero vergognarsi". Lo ha detto Mario Macalli alla trasmissione tv Lega Pro, commentando gli ultimi sviluppi del caos Parma. "I giocatori di Serie A non partecipano al fondo di garanzia al quale aderiscono i loro colleghi di B e Lega Pro - ha aggiunto il presidente dei club dell'ex serie C - se mettessero cinquemila euro a testa, si risolverebbe temporaneamente il problema, consentendo al Parma di giocare le partite". "Ritardiamo di mezzora le partite per gli operai dell'Ilva che guadagnano 1000 euro al mese - ha concluso Macalli - invece di uscire da Collecchio con Ferrari lunghe ventidue metri".
CRESPO: "SE FIGC E LEGA AVESSERO VIGILATO..."
Ancora Hernan Crespo in merito alla situazione del Parma, questa volta con un messaggio chiaro indirizzato alle istituzioni del calcio: "Se chi doveva vigilare (Figc e Lega) ci avesse fatto sapere che il Parma non si poteva iscrivere tutti noi avremmo cercato una altro lavoro".
CON, MALAGO': "MANENTI PERSONAGGIO FANTASCIENTIFICO"
"Pi? che grottesca, la vicenda del Parma calcio ha dell?inverosimile, perch? ? un?insieme di responsabilit? che porta ogni addetto ai lavori a dire che lui non c?entrava nulla, e questo ? totalmente inaccettabile. La cosa pi? importante ? che nell'assemblea di venerd? i colleghi di questo fantascientifico personaggio arrivato in fondo a questa catena (Manenti, n.d.r.) trovino il modo di salvaguardare almeno la parte sportiva e dare una regolarit? completa al campionato che di fatto sarebbe anomalo se il Parma non tornasse a giocare.
VERTICE PIZZAROTTI-TAVECCHIO
In attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda, il sindaco di Parma ha chiesto un appuntamento con Tavecchio per fare il punto della situazione. Il vertice dovrebbe tenersi oggi alle 16.
SOTTO INCHIESTA VERTICI GDF
Il crac Parmalat coinvolge anche la GdF. Nel mirino della Procura sono finiti il comandante provinciale colonnello Danilo Petruccelli e il suo vice, il capo del Nucleo di polizia tributaria tenente colonnello Luca Albanese. Entrambi sono accusati di aver ritardato a far partire l'inchiesta sul dissesto societario del Parma calcio
DAL 2011 IL PARMA NON PAGAVA IL TARDINI
Nell'ambito del consiglio comunale ? inoltre emerso un nuovo dettaglio sui mancati pagamenti del Parma calcio. In particolare, ? stato appurato che dal 2011 il club non ha pagato l'affitto del Tardini, le imposte di pubblicit? e l'impiego dei pullman della Tep. In dettaglio, si tratta di un debito di un milione e 400mila euro.
INCENTIVI ALL'ESODO: LA RIVELAZIONE DI CRESPO
Dalle indagini attorno al club emiliano, sono emerse inoltre inquetanti modalit? di gestione della societ?, soprattutto sugli incentivi all'esodo (niente obbligo dei pagamenti trimestrali, diversa tassazione e pagamenti diluiti). Nel dettaglio, a svelare il sistema diffuso del Parma Calcio ? stato Hernan Crespo, ora sulla panchina della Primavera del club crociato. "Non mi ero mai accorto della gravit? della situazione. I pagamenti arrivavano in ritardo, ma arrivavano. Io ero uno di quelli che aveva l'incentivo all'esodo, e l? si andava in difficolt?. Infatti ho accettato di tramutere l'incentivo nello stipendio da allenatore della Primavera. Era un modo per spostare il debito e aiutare la societ?. Mi avevano anche promesso che alla scadenza del contratto di Donadoni mi avrebbero dato in mano la prima squadra".
TROPPI GIOCATORI TESSERATI
Gi? da qualche tempo in molti avevano intuito che il gioco del Parma girasse intorno ai numerosissimi tesseramenti di giocatori. La Procura ? convinta che proprio qui stia la chiave del crac. SI compravano calciatori aumentando a dismisura il costo degli stipendi e quando non si potevano pi? rinviare i pagamenti si proponeva loro di splamare il debito su pi? anni, allungando il contratto. Una parte dello stipendio, inoltre, veniva convertita in diritti di immagine, in modo da eludere i controlli della Covisoc.
MACALLI (LEGA PRO) ATTACCA I GIOCATORI DEL PARMA
"Il ritardo di un quarto d'ora in Serie A? E' molto piu' di un'ipocrisia, i calciatori dovrebbero vergognarsi". Lo ha detto Mario Macalli alla trasmissione tv Lega Pro, commentando gli ultimi sviluppi del caos Parma. "I giocatori di Serie A non partecipano al fondo di garanzia al quale aderiscono i loro colleghi di B e Lega Pro - ha aggiunto il presidente dei club dell'ex serie C - se mettessero cinquemila euro a testa, si risolverebbe temporaneamente il problema, consentendo al Parma di giocare le partite". "Ritardiamo di mezzora le partite per gli operai dell'Ilva che guadagnano 1000 euro al mese - ha concluso Macalli - invece di uscire da Collecchio con Ferrari lunghe ventidue metri".
CRESPO: "SE FIGC E LEGA AVESSERO VIGILATO..."
Ancora Hernan Crespo in merito alla situazione del Parma, questa volta con un messaggio chiaro indirizzato alle istituzioni del calcio: "Se chi doveva vigilare (Figc e Lega) ci avesse fatto sapere che il Parma non si poteva iscrivere tutti noi avremmo cercato una altro lavoro".
CON, MALAGO': "MANENTI PERSONAGGIO FANTASCIENTIFICO"
"Pi? che grottesca, la vicenda del Parma calcio ha dell?inverosimile, perch? ? un?insieme di responsabilit? che porta ogni addetto ai lavori a dire che lui non c?entrava nulla, e questo ? totalmente inaccettabile. La cosa pi? importante ? che nell'assemblea di venerd? i colleghi di questo fantascientifico personaggio arrivato in fondo a questa catena (Manenti, n.d.r.) trovino il modo di salvaguardare almeno la parte sportiva e dare una regolarit? completa al campionato che di fatto sarebbe anomalo se il Parma non tornasse a giocare.
VERTICE PIZZAROTTI-TAVECCHIO
In attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda, il sindaco di Parma ha chiesto un appuntamento con Tavecchio per fare il punto della situazione. Il vertice dovrebbe tenersi oggi alle 16.
SOTTO INCHIESTA VERTICI GDF
Il crac Parmalat coinvolge anche la GdF. Nel mirino della Procura sono finiti il comandante provinciale colonnello Danilo Petruccelli e il suo vice, il capo del Nucleo di polizia tributaria tenente colonnello Luca Albanese. Entrambi sono accusati di aver ritardato a far partire l'inchiesta sul dissesto societario del Parma calcio
DAL 2011 IL PARMA NON PAGAVA IL TARDINI
Nell'ambito del consiglio comunale ? inoltre emerso un nuovo dettaglio sui mancati pagamenti del Parma calcio. In particolare, ? stato appurato che dal 2011 il club non ha pagato l'affitto del Tardini, le imposte di pubblicit? e l'impiego dei pullman della Tep. In dettaglio, si tratta di un debito di un milione e 400mila euro.
INCENTIVI ALL'ESODO: LA RIVELAZIONE DI CRESPO
Dalle indagini attorno al club emiliano, sono emerse inoltre inquetanti modalit? di gestione della societ?, soprattutto sugli incentivi all'esodo (niente obbligo dei pagamenti trimestrali, diversa tassazione e pagamenti diluiti). Nel dettaglio, a svelare il sistema diffuso del Parma Calcio ? stato Hernan Crespo, ora sulla panchina della Primavera del club crociato. "Non mi ero mai accorto della gravit? della situazione. I pagamenti arrivavano in ritardo, ma arrivavano. Io ero uno di quelli che aveva l'incentivo all'esodo, e l? si andava in difficolt?. Infatti ho accettato di tramutere l'incentivo nello stipendio da allenatore della Primavera. Era un modo per spostare il debito e aiutare la societ?. Mi avevano anche promesso che alla scadenza del contratto di Donadoni mi avrebbero dato in mano la prima squadra".
TROPPI GIOCATORI TESSERATI
Gi? da qualche tempo in molti avevano intuito che il gioco del Parma girasse intorno ai numerosissimi tesseramenti di giocatori. La Procura ? convinta che proprio qui stia la chiave del crac. SI compravano calciatori aumentando a dismisura il costo degli stipendi e quando non si potevano pi? rinviare i pagamenti si proponeva loro di splamare il debito su pi? anni, allungando il contratto. Una parte dello stipendio, inoltre, veniva convertita in diritti di immagine, in modo da eludere i controlli della Covisoc.
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