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Originally posted by freefly View Postpurtroppo non posso fare tandem perch? non ho l'abilitazione per ora..
i materiali hanno raggiunto un tale grado di "affidabilit?" che i guasti tecnici non esistono quasi pi?! e comunque si limitano a cazzate.... non certo noie che ti fanno precipitare e/o rischiare di morire!!!!
Grazie per le risposte!!!! Preciso come sempre!!!
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Originally posted by AbRR View PostSi hai ragione....ma ci sono piste molto pi? sicure di Adria...Come ci saranno sicuramente zone di volo da evitare a causa del vento...
Originally posted by AbRR View PostGrazie per le risposte!!!! Preciso come sempre!!!
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TANTO PER FAR CHIAREZZA AI NON PARACADUTISTI SULL'INCIDENTE DI PIETRO TARICONE:
Pietro Taricone: Le cause dell’incidente che l’ha ucciso.
30 giugno 2010 | Autore: Simone Forgione
In molti si sono scagliati nelle ultime 48 ore contro il mondo del paracadutismo, un mondo tanto avvincente quanto controverso, a cui i “non addetti ai lavori” guardano con diffidenza se non molto più spesso con fare inquisitorio.
E’ stato sufficiente che un “vip” perdesse la vita per riaccendere i bollori del mondo dei media contro quello di chi ha la testa fra le nuvole… eppure nonostante non sia tutto oro quel che luccica per molti il famoso pentolone pieno di monete d’oro è arrivato con le comparsate televisive, alla radice di un arcobaleno chiamato Pietro.
Il paracadutismo è uno sport per cui sono numerosi i controlli da effettuare, si parla di visite sportive dedicate, controlli trimestrali sull’abilità di gestire situazioni d’emergenza e molte le sanzioni per chi non rispetta le regole.
Ma allora perché Pietro Taricone è morto?
Sarah Nile dice la sua “è uno sport molto pericoloso, dopo qualche lancio tandem ho mollato”. Partiamo innanzitutto dal presupposto che sedere accanto a uno che guida una Ferrari non è guidare una Ferrari, mettendo i puntini sulle i diciamo da subito che Sarah Nile non è una paracadutista, non lo è mai stata e, a sentire lei, non lo sarà mai. Questa sua “passione per il paracadutismo” non si è rivelato altro che un motivo per fare la sua comparsata a Matrix, giusto per ricordare al mondo che esiste anche lei.
Insieme a lei tanti altri nella puntata di Matrix dedicata a Taricone hanno espresso la loro, dicendo castronerie di ogni sorta, c’è chi ha equiparato il paracadutismo all’assumere droghe, c’è chi l’ha ridotto semplicemente ad una ricerca di emozioni forti, c’è chi ha detto che chi lo pratica non ha rispetto della vita, non crede che valga la pena di essere vissuta.
Non c’è stato un paracadutista, un esperto, un organo preposto, nessuno per un “contraddittorio”, è stata quindi una puntata di “attacco” al mondo del paracadutismo, un attacco sostanzialmente immotivato.
Pietro Taricone ha avuto l’incidente mortale essenzialmente per due ragioni:
Una vela troppo piccola.
Taricone utilizzava una vela “Crossfire 109″, dire così non basta però, spieghiamo di cosa si tratta: i paracadute a profilo alare non sono tutti uguali, ce ne sono di più piccoli, di più grandi.. quando si comincia si usa una vela da 250, 240, per poi scendere gradualmente a misure più piccole.
Una vela da 109 per una persona della stazza di Taricone, ma sopratutto in virtù dei pochi lanci che aveva alle spalle (qualcosa meno di 300 lanci) è stato un autentico azzardo. La vela è stata scelta dallo stesso paracadutista al fine di avere una performance più brillante in atterraggio. Vele così però non lasciano molta via di scampo in caso di manovre errate, conducendo il paracadutista a terra a velocità estremamente elevate.
Si parta quindi dal presupposto che Pietro non doveva scegliere una vela di quel genere, non con così pochi lanci alle spalle, non aveva l’esperienza sufficiente per manovrarla.
Una manovra troppo bassa.
La manovra che Pietro Taricone ha effettuato per atterrare è partita troppo in basso, forse proprio in funzione della sua vela ha perso quota molto più velocemente di come era abituato. Il paracadutista avrebbe dovuto effettuare la manovra partendo da 80, 90 metri per trovarsi in posizione di atterraggio al momento giusto. La manovra è iniziata circa a 30 metri. Questo ha fatto si che l’attore arrivasse giù con tutto il corpo ad una velocità molto elevata, in un impatto fortissimo che gli ha causato le lesioni che l’hanno condotto alla morte, nonostante gli innumerevoli tentativi di salvarlo.
Questa è una delle risposte che arrivano dal mondo del paracadutismo, che ha subito l’ennesima stilettata per una vicenda che ne mette a rischio il prestigio e la conclamata sicurezza.
Unanime è stata la risposta da parte degli addetti ai lavori: il paracadutismo è uno sport sicuro se praticato in maniera sicura, Pietro ha azzardato qualcosa che gli è costata la vita, è stata una sua scelta, ha scelto lui di non mettersi totalmente in sicurezza e ha pagato caro lo scotto di quest’azzardo.
Certo, parole pesanti queste, ma pregne di verità.
Sono migliaia ogni giorno i paracadutisti che hanno alle spalle anche 8000, 10.000 lanci e che continuano a saltare in sicurezza, non riportando nessun incidente.
Si tratta certamente di uno sport pericoloso e come tale va trattato, con il rispetto e la consapevolezza che aggirare le barriere della sicurezza può essere una scelta da cui non c’è ritorno, un po’ come mettere su una moto 1.100cc dei freni a tamburo.
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Come al solito i media fanno quello che vogliono, cercando di buttare carne al fuoco dove e come vogliono.....
Ma..... "La vela ? stata scelta dallo stesso paracadutista al fine di avere una performance pi? brillante in atterraggio"
Non ho ancora capito...... che perfomance permettono ste vele piccole...?Ok sono pi? veloci e "rapide".....ma non capisco che performance devi avere in fase di atterraggio....
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Originally posted by alepan View Postla possibilit? di fare virate pi? strette e veloci
Domanda ... ma i discorsi fatti per le dimensioni delle vele ed evoluzioni possibili sono trasportabili anche al parapendio ? Le dimensioni sono le medesime ?
La velocit? di manovra ? la stessa ?
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Originally posted by freefly View Posthehehheheh grazie Nik magariiii, l'isola rimane un sogno per ora anche se prima o poi....
torniamo a noi, il tandem costa circa 200 con video in tutte le DZ, il corso AFF circa 1000/1300 ? e comprende solo i primi salti .
saltare da soli costa circa mediamente 23/25 ? a salto da 4000/4500mt con tutta la roba tua, l'assicurazione annuale 115? la minima, la visita medica 70?.... il noleggio del paracadute dipende molto da DZ a DZ e viene intorno ai 5/10 ? a salto.... di solito altimetro , occhialini e casco fino a che non ti prendi i tuoi te li da il centro.. :P
e saltare col maestro??
mi piacerebbe provare
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Originally posted by Bladegreen View PostNon ho ancora capito...... che perfomance permettono ste vele piccole...?Ok sono pi? veloci e "rapide".....ma non capisco che performance devi avere in fase di atterraggio....
Originally posted by buzzy84 View PostDomanda ... ma i discorsi fatti per le dimensioni delle vele ed evoluzioni possibili sono trasportabili anche al parapendio ? Le dimensioni sono le medesime ?
La velocit? di manovra ? la stessa ?
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Originally posted by freefly View PostTANTO PER FAR CHIAREZZA AI NON PARACADUTISTI SULL'INCIDENTE DI PIETRO TARICONE:
Pietro Taricone: Le cause dell?incidente che l?ha ucciso.
30 giugno 2010 | Autore: Simone Forgione
In molti si sono scagliati nelle ultime 48 ore contro il mondo del paracadutismo, un mondo tanto avvincente quanto controverso, a cui i ?non addetti ai lavori? guardano con diffidenza se non molto pi? spesso con fare inquisitorio.
E? stato sufficiente che un ?vip? perdesse la vita per riaccendere i bollori del mondo dei media contro quello di chi ha la testa fra le nuvole? eppure nonostante non sia tutto oro quel che luccica per molti il famoso pentolone pieno di monete d?oro ? arrivato con le comparsate televisive, alla radice di un arcobaleno chiamato Pietro.
Il paracadutismo ? uno sport per cui sono numerosi i controlli da effettuare, si parla di visite sportive dedicate, controlli trimestrali sull?abilit? di gestire situazioni d?emergenza e molte le sanzioni per chi non rispetta le regole.
Ma allora perch? Pietro Taricone ? morto?
Sarah Nile dice la sua ?CAZZATA"!
Insieme a lei tanti altri nella puntata di Matrix dedicata a Taricone hanno espresso la loro, dicendo castronerie di ogni sorta, c?? chi ha equiparato il paracadutismo all?assumere droghe, c?? chi l?ha ridotto semplicemente ad una ricerca di emozioni forti, c?? chi ha detto che chi lo pratica non ha rispetto della vita, non crede che valga la pena di essere vissuta.
Non c?? stato un paracadutista, un esperto, un organo preposto, nessuno per un ?contraddittorio?, ? stata quindi una puntata di ?attacco? al mondo del paracadutismo, un attacco sostanzialmente immotivato.
Pietro Taricone ha avuto l?incidente mortale essenzialmente per due ragioni:
Una vela troppo piccola.
Taricone utilizzava una vela ?Crossfire 109″, dire cos? non basta per?, spieghiamo di cosa si tratta: i paracadute a profilo alare non sono tutti uguali, ce ne sono di pi? piccoli, di pi? grandi.. quando si comincia si usa una vela da 250, 240, per poi scendere gradualmente a misure pi? piccole.
Una vela da 109 per una persona della stazza di Taricone, ma sopratutto in virt? dei pochi lanci che aveva alle spalle (qualcosa meno di 300 lanci) ? stato un autentico azzardo. La vela ? stata scelta dallo stesso paracadutista al fine di avere una performance pi? brillante in atterraggio. Vele cos? per? non lasciano molta via di scampo in caso di manovre errate, conducendo il paracadutista a terra a velocit? estremamente elevate.
Si parta quindi dal presupposto che Pietro non doveva scegliere una vela di quel genere, non con cos? pochi lanci alle spalle, non aveva l?esperienza sufficiente per manovrarla.
Una manovra troppo bassa.
La manovra che Pietro Taricone ha effettuato per atterrare ? partita troppo in basso, forse proprio in funzione della sua vela ha perso quota molto pi? velocemente di come era abituato. Il paracadutista avrebbe dovuto effettuare la manovra partendo da 80, 90 metri per trovarsi in posizione di atterraggio al momento giusto. La manovra ? iniziata circa a 30 metri. Questo ha fatto si che l?attore arrivasse gi? con tutto il corpo ad una velocit? molto elevata, in un impatto fortissimo che gli ha causato le lesioni che l?hanno condotto alla morte, nonostante gli innumerevoli tentativi di salvarlo.
Questa ? una delle risposte che arrivano dal mondo del paracadutismo, che ha subito l?ennesima stilettata per una vicenda che ne mette a rischio il prestigio e la conclamata sicurezza.
Unanime ? stata la risposta da parte degli addetti ai lavori: il paracadutismo ? uno sport sicuro se praticato in maniera sicura, Pietro ha azzardato qualcosa che gli ? costata la vita, ? stata una sua scelta, ha scelto lui di non mettersi totalmente in sicurezza e ha pagato caro lo scotto di quest?azzardo.
Certo, parole pesanti queste, ma pregne di verit?.
Sono migliaia ogni giorno i paracadutisti che hanno alle spalle anche 8000, 10.000 lanci e che continuano a saltare in sicurezza, non riportando nessun incidente.
Si tratta certamente di uno sport pericoloso e come tale va trattato, con il rispetto e la consapevolezza che aggirare le barriere della sicurezza pu? essere una scelta da cui non c?? ritorno, un po? come mettere su una moto 1.100cc dei freni a tamburo.
E tutti i commenti su che cosa sia il paracadutismo, beh, dire che lasciano il tempo che trovano ? l'unica cosa che posso dire senza improperi dopo aver contato fino a 1000...
Il resto a dopo pranzo...
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