Il trionfo di Wembley sembra già un ricordo sbiadito. L'Italia ripiomba nell'incubo di un altro Mondiale a cui assistere dal divano e lo fa a soli 8 mesi, o poco più, da una delle vittorie più straordinarie della sua storia. L'11 luglio 2021 gli azzurri festeggiavano la conquista di Euro 2020 al termine di una leggendaria finale contro l'Inghilterra, il 24 marzo 2022 si ritrovano a leccarsi le ferite, eliminati dai playoff per il Qatar dalla modestissima Macedonia del Nord.
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Sembra incredibile, quasi surreale, ma la verità è che il clamoroso tonfo di Palermo arriva da lontano. Da una squadra che dopo la sbornia estiva non è stata più la stessa, frenata da altre avversarie tutt'altro che irresistibili (vedi Bulgaria e Irlanda del Nord) e capace di vincere solamente 2 delle 8 partite successive alla finale dell'Europeo. Tolto il 5-0 rifilato alla Lituania e il 2-1 sul Belgio nella finale per il terzo posto di Nations League, infatti, gli azzurri sono inciampati più volte sulla loro cronica mancanza di freddezza e lucidità sottoporta, segnando appena 2 gol in quattro dei match chiave per l'approdo diretto in Qatar, tra cui quelli con la Svizzera che alla fine si è guadagnata il pass mondiale.
Il problema più visibile, il primo a balzare all'occhio, resta quello del gol: Immobile non segna dalla fase a gironi di Euro 2020 e gli ultimi azzurri ad andare in rete sono stati, nell'ordine, Lorenzo Pellegrini, Nicolò Barella, Domenico Berardi su rigore e Giovanni Di Lorenzo. Non certo i bomber su cui puntare per il futuro.
Al Mancio, che ha un contratto fino al 2026, non resta ora che provare a smaltire l'enorme delusione e cominciare a ricostruire, partendo da una base comunque buona: c'è da preparare il big match con l'Argentina, la prima Finalissima della storia, poi da pensare alla Nations League, ma soprattutto a riassemblare una Nazionale capace di difendere il titolo europeo tra due anni in Germania. Per il Mondiale, purtroppo, ci sarà ancora parecchio da aspettare.
da tgcom24
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