Il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna ha respinto il ricorso di Alex Schwazer sulla sua squalifica per doping, in un nuovo arbitrato che lo vedeva opposto alla federazione mondiale d'atletica e all'agenzia mondiale antidoping, la Wada. Secondo l'ANSA, Schwazer aveva avanzato richiesta di "misure provvisorie" al Tas, dopo che un'ordinanza del gip di Bolzano lo aveva scagionato dalle accuse di doping.
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Era questo l'ultimo appiglio per il marciatore altoatesino nel tentativo di partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo, visti i tempi stretti. Il collegio legale di Schwazer ha infatti presentato un ricorso al Tribunale Federale Svizzero, unico organo di giustizia ordinaria dinanzi al quale sono appellabili le decisioni del TAS, e in attesa di questa decisione aveva appunto chiesto al Tribunale di Losanna una sospensione provvisoria degli 8 anni di squalifica.
L'AVVOCATO: "ATTENDIAMO TRIBUNALE FEDERALE SVIZZERO"
"Attendiamo ad ore la decisione del tribunale federale svizzero". Ha commentato così il legale di Schwazer, l'avvocato bolzanino Gerhard Brandstaetter la notizia del Tas che ha respinto il ricorso contro la sua sospensione per doping. "Abbiamo anche ricevuto una lettera della Wada, che ha ribadito che non ammetterà Alex alle gare, ma l'unica cosa che può sbloccare davvero la situazione è il Tribunale federale svizzero"- L'avvocato ha anche sottolineato che la decisione adottata dal Tribunale arbitrale dello sport "non ci sorprende e ci interessa relativamente", ribadendo che tutta l'attenzione è su quella "del Tribunale Federale elvetico che dovrà pronunciarsi sulla sospensione della squalifica".
DONATI: "TAS APPARSO TUTT'ALTRO CHE INDIPENDENTE"
"Il responsabile del Tas è apparso tutt'altro che indipendente, respingendo il ricorso con le stesse motivazioni della Iaaf (Ora World Athletics, mdr) e della Wada". Così Sandro Donati, preparatore di Alex Schwazer e memoria storica dell'antidoping italiano, a LaPresse, dopo che il Tas ha respinto il ricorso contro la sua sospensione per doping, presentato dai legali del marciatore. "Noi aspettiamo l'atto principale, il ricorso al Tribunale federale svizzero per cui attendiamo ancora una risposta. Sarebbe dovuta arrivare ieri, in una sorta di dead line, per iscrivere Schwazer ad una gara internazionale. A ieri il fascicolo era ancora nelle mani del giudice istruttore. Per quanto riguarda il Tas questo era un procedimento collaterale. L'avvocato Morgan si è basato sulla lettera della Wada e della Iaaf che si opponeva alla richiesta di sospensiva del tribunale di Bolzano, e l'ha utilizzata come punto di riferimento per dire che la loro posizione era già prevenuta", ha aggiunto Donati. "La partita resta aperta ma bisogna capire cosa è il Tas. Ha espresso la sua posizione alle nostre richieste al tribunale svizzero ricalcando in pieno quanto ha scritto la Wada e la Iaaf, le quali hanno sostenuto che al procedimento di Bolzano non e' stato dato loro modo di esprimersi. Ma come? I loro periti hanno monopolizzato gli interventi. Il fatto che il Tas si sia fatto interprete di questo passaggio è grave, loro non hanno mai partecipato alle udienze e si sono basati su quello che sostengono Iaaf e Wada. Allora significa che non sono arbitri, sono parte in causa in tutto e per tutto. Il Tas è apparso tutt'altro che indipendente, respingendo il ricorso con le stesse motivazioni della Iaaf e della Wada", ha ribadito. "Temporeggiamento per impedire a Schwazer di tornare alle gare? Non mi voglio avventurare in questo, sto ai fatti. La dead line del Tribunale svizzero non è stata rispettata. Non è solo una questione di sostanza ma di rispetto, questo ragazzo è sulla graticola dal 2016. C'è una mancanza di rispetto", ha concluso Donati.
da tgcom24