C’era la possibilità di chiudere nella giornata odierna di regate e Luna Rossa non se l’è lasciata sfuggire. Il vento, come da previsione, riempie il campo di regata con un’intensità inferiore ai 12 nodi, le condizioni per cui lo scafo italiano è stato progettato. E Luna Rossa lo mette da subito in mostra.
Nella prima partenza Ineos taglia la linea leggermente più avanti di Luna Rossa e in una posizione teoricamente molto forte.
Ben Ainslie prova a tenere una modalità alta per far virare Luna Rossa, ma da subito si capisce che la barca italiana ha una marcia in più. Spithill resiste senza perdere un metro in quella posizione così difficile, e arrivati al confine del campo vira in contemporanea ad Ineos, scambiando il gioco delle parti.
E a posizioni invertite Luna Rossa travolge Ineos, uscendogli da sottovento con più passo e più angolo. Una tecnica, quella del “modo alto” già sperimentata dal team italiano ed in particolare da Checco Bruni, timoniere di sinistra della barca, che non lascia scampo ad Ineos, costretta a virare e a cedere il controllo della regata a Luna Rossa.
Da qui in avanti è assolo italiano. La barca del team Prada Pirelli non sbaglia quasi niente, controlla l’avversario e mette in mostra una velocità impressionante. Le due barche hanno scelto entrambe un fiocco piccolo aspettandosi più vento durante la regata, ma l’intensità delle pressioni sul campo non cambia e in condizioni di “sotto potenziamento” della barca la differenza è abissale a favore di Luna Rossa. Un minuto e 45 secondi il vantaggio di Luna Rossa sulla linea d’arrivo. 6-1 e primo match ball a disposizione.
Nell’intervista tra le due regate Sir Ben Ainslie è chiaro: in queste condizioni Ineos ha un deficit di passo, e il team inglese ha bisogno di inventarsi qualcosa in partenza. L’aggressività di Ainslie unita al carattere di un mastino come Spithill che non si tira mai indietro quando c’è da combattere, anche sul 6-1 di vantaggio, fa scaturire il pre-start più combattuto visto finora in questa edizione della Coppa. A poco più di un minuto dalla partenza Ineos stramba proprio sulla prua di Luna Rossa che a quel punto cerca di “agganciare” la barca inglese che però riesce a liberarsi.
Spithill chiude Ainslie nell’angolo di sinistra, la partenza sembra avviata verso una partenza mure a sinistra per entrambe le barche, ma all’ultimo Spithill tiene le mura e punta Ineos che cerca di incrociare.
Ineos passa ma costringendo Luna Rossa a modificare la rotta e quindi il team italiano protesta. In questa manovra però il bompresso della barca italiana esce dalla linea di partenza in anticipo di qualche frazione di secondo e Luna Rossa rimedia una penalità per partenza anticipata. Gli arbitri decidono che non c’è penalità per la manovra di Ineos, chiarendo poi (in diretta, particolarità apprezzabile di questa Coppa) che la barca con diritto di rotta (nell’incrocio Luna Rossa) ha l’obbligo di lasciar spazio all’altra barca (Ineos) di manovrare per dare spazio e, in virtù di questo, la virata di Ineos era da considerarsi regolare. Decisione sicuramente corretta seppur chiaramente al limite. La barca italiana è quindi costretta a rallentare per la partenza anticipata e al primo incrocio Ineos è davanti.
Ma nonostante per questa seconda regata entrambe le barche abbiano cambiato i fiocchi, il passo di Luna Rossa di bolina è assolutamente incontenibile. Bastano una trentina di secondi al team italiano per tornare all’incrocio al comando della regata.
Col fiocco più grande Ineos ha in poppa un passo simile a Luna Rossa, ma di bolina la barca italiana allunga metro su metro. Luna Rossa vince, va sul 7 a 1 e chiude la serie e può iniziare la festa.
Una vittoria ampiamente meritata quella del team italiano. Al contrario di quanto possa far sembrare il risultato, l’avversario era di primissimo livello, e se in condizioni di vento leggero la barca si è dimostrata velocissima, le prime giornate di finale sono state corse in condizioni di vento e onda ben più sostenuti, con le barche che hanno mostrato prestazioni molto più simili, ma con un risultato sempre a favore di Bruni, Spithill e compagni.
La Prada Cup alzata al cielo è un primo traguardo fantastico raggiunto dal team di Luna Rossa, che, ricordiamo, è composto in larga maggioranza da italiani. La barca, rispetto ai competitor incontrati finora, è apparsa un gioiello di tecnologia e genialità, tra soluzioni tecniche, pulizia e organizzazione della coperta e piano velico. La sfida più difficile però potrebbe arrivare ora, la Coppa America vera e propria contro Team New Zealand. Il defender, a quanto ci è dato vedere, ha tra le mani una barca estrema, probabilmente molto veloce ma anche molto difficile. In condizioni di vento leggero Luna Rossa sembra in condizione di impensierire seriamente i padroni di casa, mentre potrebbe essere più in difficoltà in condizioni di vento molto forte. Sono però tutte supposizioni che perdureranno fino al primo colpo di cannone della prima regata di Coppa America, previsto per il prossimo 6 marzo. Tutti questi dati sono già in testa di Bruni, Spithill, Sibello (straordinario talento che ha fatto la differenza in questa finale) e di tutto il team di Luna Rossa, che ha parlato di 6 ore di tempo per festeggiare prima di rimettersi al lavoro. Nell’attesa di vedere le due barche di nuovo in acqua ci si può godere il sorriso di Bruni, che si è lasciato finalmente andare ad una giusta euforia dopo non aver perso mai per un attimo la concentrazione durante la Prada Cup, e le immagini della festa del team, con le famiglie che accompagnano i membri dell’equipaggio e dello shore-team ad Auckland. Prima di pensare alla finale di Coppa, oggi si può dire: Brava Luna Rossa.
da formulapassion
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