I pesticidi sono ovunque, nelle acque, nel suolo e persino nei capelli.
A confermarlo è il check up promosso dalla coalizione europea Good Food Good Farming:in una persona su tre sono stati rilevati pesticidi nei capelli (28% dei partecipanti) e25 dei 30 pesticidi analizzati sono stati rilevati nei campioni (cioè l’80% delle sostanze chimiche cercate). In Europa il primo Paese per consumo di pesticidi è la Spagna, seguita da Italia, Francia e Germania, insieme coprono il 75% del numero totale di prodotti chimici venduti nell'Unione Europea. Le strategie UE "Farm to Fork" e "Biodiversità 2030" puntano alla riduzione a livello europeo del 50% dell'uso dei pesticidi entro il 2030, l’obiettivo potrebbe essere raggiunto con una proposta del 22 giugno scorso che fissa obiettivi specifici vincolanti per i singoli Stati membri.
Il check up -
I risultati della ricerca hanno mostrato quanto le sostanze chimiche di sintesi utilizzate in agricoltura siano pervasive, persistenti e potenzialmente pericolose. Per le Associazioni della coalizione #CambiamoAgricoltura il Check Up ha un valore simbolico, specialmente per il basso numero di campioni esaminati, tuttavia confermaun segnale di allarme per la diffusa contaminazione da pesticidi anche nelle persone oltre che nelle diverse matrici ambientali prese fino a oggi in esame. "Bisogna realizzare al più presto una ricerca diffusa a livello nazionale sulla contaminazione da pesticidi nelle persone e nel suolo dei terreni agricoli, oltre alle analisi già condotte per la ricerca delle sostanze chimiche di sintesi negli alimenti e nelle acque", sottolineano le Associazioni.
La situazione italiana -
Per la Coalizione #CambiamoAgricoltura è urgente un cambio di rotta verso la riduzione dell’uso di queste sostanze chimiche: "Il nuovo Governo e i Parlamentari italiani dovranno dimostrare di avere a cuore la salute dei cittadini e dell'ambiente sostenendo con convinzione la proposta di Regolamento della Commissione UE e sanando la grave lacuna dell'assenza di un Piano nazionale per la riduzione dei pesticidi , senza cedere alle potenti lobby agricole e dell'industria dei veleni" e aggiungono "il vero motore della transizione ecologica della nostra agricoltura dovranno essere i cittadini con le loro scelte di consumo responsabili in grado di sostenere la crescita dei consumi dei prodotti biologici, liberi da pesticidi, come già accaduto con l'olio di palma".
L’Italia è in grave ritardo nell’attuazione della Direttiva UE pesticidi 2009/128/EC, entro il 2030 dovrebbe ridurre del 62% dell'uso dei pesticidi ma la previsione ha scatenato le proteste delle Associazioni e dell’Industria agricola. Ora non resta che aspettare le decisioni dei prossimi mesi, dopo la discussione e l’approvazione del Regolamento da parte del Parlamento Europeo.
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