La stampa 3D dei capelli potrebbe rappresentare una valida soluzione per tutti coloro che soffrono di calvizie e di alopecia. Vediamo di cosa si tratta
La stampa 3D dei capelli per curare la calvizie. È questa la scommessa del gigante del settore cosmetico L’Oréal che, insieme alla società francese di bioprinting Poietis, sta lavorando ad un progetto estremamente innovativo. Il problema riguarda moltissimi soggetti, in particolare maschi: il 30% degli uomini bianchi di età inferiore ai 30 anni soffre, infatti, dei primi segni di calvizie e la percentuale sale all’80% negli ultrasettantenni. È stato dimostrato che gli uomini calvi sono più intelligenti, ma molti si sentono a disagio a causa di questa condizione e cercano continuamente nuove soluzioni.
Ad oggi i processi estetici sono, però, molto faticosi e prevedono l’estrazione ed il reimpianto di migliaia di follicoli. L’obiettivo dei ricercatori è quello di trovare un rimedio definitivo e meno laborioso. Dopo la pasta stampata in 3D è, quindi, in fase di studio la stampa 3D dei capelli o, più precisamente, dei follicoli piliferi umani. Questi, una volta stampati, potrebbero essere inseriti nella testa del paziente utilizzando un laser e le cellule viventi dei suoi stessi capelli. In pratica la stampante 3D spara un laser su una cartuccia contenente inchiostro, che è in realtà una sospensione di cellule.
Queste ultime provengono da altri pazienti affetti da alopecia, a seguito dell’intervento ai capelli, ma è anche possibile prelevare le cellule dallo stesso soggetto e moltiplicarle in laboratorio. Il laser spinge un flusso di queste cellule su un substrato, un composto contenente sostanze nutritive su cui possono crescere. Strato su strato, gli scienziati ritengono che potrebbe crescere qualcosa di simile ad un follicolo pilifero. José Cotovio, direttore della L’Oréal, ha affermato che questa tecnica pionieristica potrebbe dar vita ad una cura per milioni di malati di calvizie. Si spera, infatti, che da un capello se ne possano creare centinaia e centinaia di altri.
Riproducendo questo complicato follicolo pilifero gli scienziati mirano principalmente ad acquisire nuove conoscenze, in grado di svelare i misteri della calvizie maschile e dell’invecchiamento dei capelli. Il tentativo di replicare un follicolo li aiuterà a capire come funziona il processo naturale. Inoltre la possibilità di riprodurre capelli in un laboratorio darà loro una base sulla quale testare e sviluppare nuovi prodotti cosmetici. La calvizie potrebbe, così, finalmente essere curata grazie ad una nuova tecnica di stampa 3D dei capelli.
Fonte: Supereva.it
La stampa 3D dei capelli per curare la calvizie. È questa la scommessa del gigante del settore cosmetico L’Oréal che, insieme alla società francese di bioprinting Poietis, sta lavorando ad un progetto estremamente innovativo. Il problema riguarda moltissimi soggetti, in particolare maschi: il 30% degli uomini bianchi di età inferiore ai 30 anni soffre, infatti, dei primi segni di calvizie e la percentuale sale all’80% negli ultrasettantenni. È stato dimostrato che gli uomini calvi sono più intelligenti, ma molti si sentono a disagio a causa di questa condizione e cercano continuamente nuove soluzioni.
Ad oggi i processi estetici sono, però, molto faticosi e prevedono l’estrazione ed il reimpianto di migliaia di follicoli. L’obiettivo dei ricercatori è quello di trovare un rimedio definitivo e meno laborioso. Dopo la pasta stampata in 3D è, quindi, in fase di studio la stampa 3D dei capelli o, più precisamente, dei follicoli piliferi umani. Questi, una volta stampati, potrebbero essere inseriti nella testa del paziente utilizzando un laser e le cellule viventi dei suoi stessi capelli. In pratica la stampante 3D spara un laser su una cartuccia contenente inchiostro, che è in realtà una sospensione di cellule.
Queste ultime provengono da altri pazienti affetti da alopecia, a seguito dell’intervento ai capelli, ma è anche possibile prelevare le cellule dallo stesso soggetto e moltiplicarle in laboratorio. Il laser spinge un flusso di queste cellule su un substrato, un composto contenente sostanze nutritive su cui possono crescere. Strato su strato, gli scienziati ritengono che potrebbe crescere qualcosa di simile ad un follicolo pilifero. José Cotovio, direttore della L’Oréal, ha affermato che questa tecnica pionieristica potrebbe dar vita ad una cura per milioni di malati di calvizie. Si spera, infatti, che da un capello se ne possano creare centinaia e centinaia di altri.
Riproducendo questo complicato follicolo pilifero gli scienziati mirano principalmente ad acquisire nuove conoscenze, in grado di svelare i misteri della calvizie maschile e dell’invecchiamento dei capelli. Il tentativo di replicare un follicolo li aiuterà a capire come funziona il processo naturale. Inoltre la possibilità di riprodurre capelli in un laboratorio darà loro una base sulla quale testare e sviluppare nuovi prodotti cosmetici. La calvizie potrebbe, così, finalmente essere curata grazie ad una nuova tecnica di stampa 3D dei capelli.
Fonte: Supereva.it