La sfida della carne sintetica, ottenuta da cellule coltivate in laboratorio, è iniziata nel 2013 e sta per raggiungere il traguardo più significativo. Per la prima volta arriva in un vero ristorante. Succederà a Singapore, riporta la rivista del Mit, dove le autorità sanitarie hanno dato il via libera alla vendita di nuggets ottenuti appunto da carne coltivata. A mettere a punto il procedimento è la start up californiana Eat Just, che ha impiegato due anni a ottenere il via libera da parte di una commissione di sette persone che ha valutato tutte le fasi del processo di produzione.
Carne sintentica, la tecnica
Le pepite di pollo sono state ottenute mescolando la carne ricavata facendo crescere le cellule prelevate da un animale con proteine di origine vegetale, e verranno vendute per ora in un singolo ristorante sotto il nome di carne coltivata. Le cellule sono state 'coltivatè in un bioreattore, usando un mix di proteine e altri nutrienti per farle crescere. Il risultato è una poltiglia che può essere trasformata in un hamburger o, appunto, in un nugget.
Nessun antibiotico viene usato nel processo, precisa l'azienda, e il prodotto risultante «ha un contenuto microbiologico molto più basso del pollo convenzionale». «Il piano è passare da un ristorante a cinque a dieci - afferma Josh Tetrick, ad dell'azienda - per poi espanderci nella grande distribuzione e in seguito allargarci ad altri paesi». Diverse aziende, ricorda la rivista, stanno lavorando su carni 'alternativè, che sono considerate più 'accettabilì dal punto di vista ambientale rispetto agli allevamenti intensivi.
notizia da:Messaggero.it
Carne sintentica, la tecnica
Le pepite di pollo sono state ottenute mescolando la carne ricavata facendo crescere le cellule prelevate da un animale con proteine di origine vegetale, e verranno vendute per ora in un singolo ristorante sotto il nome di carne coltivata. Le cellule sono state 'coltivatè in un bioreattore, usando un mix di proteine e altri nutrienti per farle crescere. Il risultato è una poltiglia che può essere trasformata in un hamburger o, appunto, in un nugget.
Nessun antibiotico viene usato nel processo, precisa l'azienda, e il prodotto risultante «ha un contenuto microbiologico molto più basso del pollo convenzionale». «Il piano è passare da un ristorante a cinque a dieci - afferma Josh Tetrick, ad dell'azienda - per poi espanderci nella grande distribuzione e in seguito allargarci ad altri paesi». Diverse aziende, ricorda la rivista, stanno lavorando su carni 'alternativè, che sono considerate più 'accettabilì dal punto di vista ambientale rispetto agli allevamenti intensivi.
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