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Universal Music chiede alle piattaforme una stretta sulla musica generata dall’AI

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    Universal Music chiede alle piattaforme una stretta sulla musica generata dall’AI

    Universal Music Group, come riportato dal Financial Times, ha chiesto alle piattaforme di streaming – da Spotify ad Apple – di impedire l’accesso al proprio catalogo musicale agli sviluppatori che lo usano nei processi di training delle tecnologie di intelligenza artificiale. Il colosso – che controlla circa un terzo del mercato musicale globale – ha affermato che la nuova tecnologia si basa sull’uso non autorizzato di materiale protetto da copyright. La preoccupazione risiede nel fatto che l’Intelligenza Artificiale sfrutta le canzoni per allenarsi a creare musica ‘inedita’, ma sulla falsariga dei brani noti e ascoltati.

    Universal Music: azione a tutela del copyright di canzoni originali e artisti


    L’azione promossa da Universal Music è stata attivata con l’invio di una serie dettagliata di e-mail a marzo alle varie piattaforme, con l’obiettivo di tutelare i diritti della casa discografica e degli autori. Come scrive il quotidiano economico e finanziario, il sito web drayk.it ha permesso agli utenti di inserire un prompt e ricevere una clip che suonava come una canzone personalizzata di Drake.

    È stato chiuso qualche mese fa. Un altro caso è stato quello di MusicLM. Sviluppato da Google, genera musica da qualsiasi descrizione testuale, e sarebbe stato addestrato da un set di dati di 280.000 ore di musica. Ma il colosso di Mountain View ha deciso di non rilasciare il prodotto. I suoi ricercatori hanno riscontrato un “rischio di potenziale appropriazione indebita di contenuti creativi”.

    I ricercatori, infatti, hanno scoperto che circa l’1% della musica generata era una replica diretta del lavoro protetto da copyright. Sempre al Financial Times, un portavoce di Universal Music ha dichiarato: “Abbiamo la responsabilità morale e commerciale nei confronti dei nostri artisti di lavorare per impedire l’uso non autorizzato della loro musica. E di impedire alle piattaforme di ingerire contenuti che violano i diritti degli artisti e di altri creatori. Prevediamo che i nostri partner della piattaforma vorranno impedire che i loro servizi vengano utilizzati in modi che danneggino gli artisti”.

    notizia da:igizmo.it
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