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Morto Jeff Beck. Il pioniere della chitarra rock aveva 78 anni

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    Morto Jeff Beck. Il pioniere della chitarra rock aveva 78 anni





    Il musicista è scomparso martedì dopo aver contratto una meningite batterica. Esploratore del rock-blues, celebre il suo gran rifiuto ai Rolling Stones: "Dissi di no: sarei diventato ricco ma non felice"

    Addio a uno dei pionieri della chitarra rock. Jeff Beck è scomparso all'età di 78 anni. Il musicista è morto martedì dopo "aver contratto improvvisamente la meningite batterica", la conferma del suo entourage. "La sua famiglia chiede privacy mentre elaborano questa tremenda perdita". Immediata la reazione dei colleghi che, da Mick Jagger a Rod Stewart, hanno ricordato l'amico e collega con parole commosse.

    Descritto come uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, Jeff Beck - le cui dita erano assicurate per 7 milioni di sterline - era stato uno dei grandi innovatori dello strumento principe del rock. Ha aperto la strada al jazz-rock, ha sperimentato effetti fuzz e distorsori, ha aperto la strada a sottogeneri più "pesanti" come lo psych rock e l'heavy metal. Nel corso della sua carriera ha vinto otto Grammy, ha ricevuto l'Ivor Novello per l'eccezionale contributo alla musica britannica ed è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame sia come artista solista che come membro degli Yardbirds.

    Gli esordi e gli anni 70

    Beck era nato nel 1944, a Wallington, sud di Londra. Da bambino il coro di una chiesa, poi d'adolescente l'incontro con la chitarra. Dopo aver frequentato la scuola d'arte a Londra, iniziò a suonare con gli Screaming Lord Sutch fino a quando, dopo che Eric Clapton lasciò gli Yardbirds, Jimmy Page lo raccomandò come sostituto. La permanenza nella band dura solo venti mesi ma segna la storia del rock inglese. Nel 1968 la pubblicazione di Truth, il suo primo album soilista, un intreccio di blues, folk e psichedelia: semplicemente una pietra miliare.


    Gli anni settanta - che per ,lui iniziano con un terribile incidente d'auto in cui si frattura il cranio - sono quelli della sperimentazione, dell'incontro con il jazz. Grande influenza sulla sua successiva carriera l'incontro con John McLaughlin. Celebre, nel 1975, il suo gran rifiuto ai Rolling Stones: disse no quando la band di Jagger e Richards cercava un sostituto per Mick Taylor: "Sarei diventato ricco, ma non felice".


    Ambasciatore del rock


    Negli anni '80 la sua produzione rallenta drasticamente a causa della sua sofferenza da acufene. I suoi progetti durante il decennio sono stati sporadici ma sempre segnati dall'investigazioni delle radici del blues-rock: nel 1981, si esibisce con Clapton, Sting e Phil Collins ai concerti di beneficenza di Amnesty International's Secret Policeman's Other Ball, e torna con il suo primo album da solista in cinque anni, Flash, nel 1985. Prodotto da Nile Rodgers degli Chic, il disco rappresenta un altro cambiamento epocale per Jeff Beck in quanto presentava principalmente brani pop guidati dalla voce, una svolta rispetto alla sua produzione in gran parte strumentale degli anni '70. People Get Ready, in collaborazione con Rod Stewart, diventa uno dei rari singoli di successo di Jeff Beck con il suo nome, entrando in classifica negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda, Svezia, Belgio e Svizzera.

    Negli anni 2000 e 2010, Jeff Beck ha pubblicato solo una manciata di album, ma ha iniziato ad ambientarsi nel suo ruolo di "cardinale del rock" esibendosi con artisti come Kelly Clarkson e Joss Stone.

    L'ultimo progetto di Jeff Beck è 18 dell'anno scorso, un album in collaborazione con Johnny Depp che conteneva brani originali scritti da Depp e cover di Marvin Gaye, Velvet Underground e altri classici.


    Il musicista è scomparso martedì dopo aver contratto una meningite batterica. Esploratore del rock-blues, celebre il suo gran rifiuto ai Rolling …

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    #2
    Un abbraccio ovunque tu sia Mr Tremolo!



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      #3
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        #4

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          #5

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            #6
            R.i.p.

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              #7
              Grande Artista.. R.I.P.

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                #8
                78 anni pensavo meno.

                Accidenti....

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                  #9
                  Non solo Stratocaster: le chitarre preferite di Jeff Beck
                  di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 12 gennaio 2023 ore 15:00
                  Jeff Beck è stato votato da una giuria di addetti ai lavori messa assieme da Rolling Stone "il quinto miglior chitarrista di tutti i tempi" dopo Hendrix, Clapton, Page e (inatteso, ma chi scrive è d'accordo) Keith Richards.
                  A differenza degli altri quattro, Jeff non è associato a una chitarra in particolare (la Stratocaster di Hendrix e Clapton, la Les Paul di Page, la Tele con humbucker al manico di Keef), ha usato strumenti molto diversi tra loro. In Rete si trovano analisi delle sue chitarre che spaccano il capello in quattro, quindi non ripeteremo quello che già altri hanno elencato. Ci limiteremo a raccontare quelle più improbabili e per certi versi sorprendenti.

                  Nel 1965 Eric Clapton è disgustato dalla piega commerciale presa dagli Yardbirds con il brano "For Your Love". Lascia la band sbattendo la porta per andare a suonare il blues con John Mayall e al suo posto arriva Jeff Beck, raccomandato da Page (sarebbe stato lui la prima scelta, ma in un primo momento rifiuta perché sta avendo molto successo come session man). Come accade a molti musicisti all'epoca Jeff Beck non ha una sua chitarra, quindi per un po' usa quella del gruppo, una Telecaster rossa, che però proprio non lo soddisfa, anche perché lui preferisce il maple neck. Prima la scambia con una blonde della stessa epoca, ma durante il tour con i Walker Brothers compra per 75 sterline la Esquire 1954 di John Maus. La chitarra ha visto tempi migliori, il corpo è stato piallato per imitare il contour della Stratocaster, ma ha il maple neck a lui piace. La suona per parecchio tempo. Poi un giorno, nel 1974, Seymour Duncan si presenta nello studio con una Tele-style fatta da lui, col corpo in frassino pesante come piace all'epoca e un humbucker al manico, poi passata alla storia come Tele-Gib. Il chitarrista la prova e gli piace, così lo scaltro Seymour gli propone lo scambio. Jeff accetta, consegnando al costruttore di pickup un pezzo di storia della musica. Se ne pentirà quasi subito, ma non riuscirà mai ad averla indietro.

                  Jeff Beck ha avuto diverse Les Paul, tutte maltrattate senza scrupoli. C'è la famosa Oxblood, acquistata nel 1973, che in origine una Gold Top del 1953 con P90 e ponte wraparound, carteggiata, forata per accogliere gli humbucker, riverniciata in un marrone rossiccio molto scuro. Ma prima di quella c'è una sunburst del 1959-60 acquistata nel 1966. La usa per un po', poi nel 1968 vede su un catalogo Gibson una Les Paul in finitura "natural". Non ci pensa un minuito e carteggia la chitarra.



                  La userà così per un po' (se vede anche nel cameo degli Yardbirds in Blow-up di Antonioni), finché la chitarra non si schianterà contro un Marshall nel 1973 con conseguenze disastrose per il manico. Il liutaio incaricato di sistemarla sostituisce il manico con un altro in cui intarsia le iniziali JB al ventunesimo tasto, ma già che c'è si tiene i PAF originali e li sostituisce con degli scadenti humbucker contemporanei. Quella chitarra è stata vista anche nelle mani di Jimi Hendrix allo Scene Club di New York nel 1968. Tra le altre Les Paul usate da Jeff Beck c'è la sunburst del 1959 comprata da Rick Nielsen dei Cheap Trick per 350 dollari e rubata pochi mesi dopo, la chitarra montava in origine un ponte Bigsby, prontamente rimosso.



                  La Jackson Soloist è un amore breve ma intenso. La prima che sfoggia è rosa e si chiama Tina. La usa per registrare Private Dancer di Tina Turner e poi le chiede di firmarla. Tina non si fa pregare, incide il suo nome con cura e poi lo rifinisce con smalto per le unghie verde. Beck usa questa chitarra anche nel concerto benefico ARMS del 1983 e anche alla convention CBS del 1984 a Honolulu. La chitarra ha tre single coil molto potenti e il massiccio ponte Kahler, un must dell'epoca.



                  Tina gli piace esteticamente, ma non lo soddisfa. La sostituisce con un'altra arancione con battipenna bianco ispirato al Telecaster Bass dell'epoca e un ben più efficiente ponte Floyd Rose. Entrambe le chitarre sono state riprodotte negli anni seguenti da Jackson.



                  La Stratocaster resta comunque una delle chitarre più usate da Jeff Beck. Il suo pusher privilegiato è John McLaughlin, che gliene regala varie, tra cui la slab board bianca diventata il riferimento della sua Signature costruita nel 1991. La prima serie di questo modello ha una storia interessante. La collaborazione con Fender si avvia nel 1987, quando la nuova proprietà di Fender sta lavorando attivamente al rilancio del brand. Beck ordina una Stratocaster nel colore della Ford coupé del film American Graffiti, con caratteristiche particolari tra cui il roller nut e i pickup Lace Sensor. La chitarra dovrebbe essere prodotta in piccola serie col suo nome, ma all'ultimo momento il chitarrista si tira indietro e la nuova Stratocaster viene commercializzata col nome Strat Plus. Ma la sua preferita, suonata in innumerevoli occasioni, è la chitarra bianca assemblata da J.W. Black del Fender Custom Shop nel 1995 con parti raccolte nel laboratorio. Il corpo è in basswood, il manico in acero ha la tastiera in palissandro con tasti Dunlop 6150 e roller nut Wilkinson. I pickup sono avvolti a mano da John Suhr. La Stratocaster Jeff Beck verrà aggiornata nel 2001 con un nuovo manico a C con raggio 9,5" e roller nut LSR, meccaniche autobloccanti Schaller e tre pickup ceramici Noiseless a doppia bobina in formato single coil. Disponibile in Olimpic White e Surf Green. Nel 2016 ne verrà costruita un'edizione speciale con paletta capovolta.



                  Jeff Beck ha avuto alcune chitarre semiacustiche, acustiche e archtop, anche se raramente le ha portate sul palco. Tra tante, quella di cui va molto orgoglioso è una Maccaferri di plastica con scala 3/4 che gli è stata donata da Jimmy Page, suo amico fin dall'infanzia. Queste chitarre, costruite nel 1953 dal geniale liutaio di Diango Reinhardt, ma mai commercializzate, furono rinvenute in un magazzino negli anni '80 e commercializzate da pochi commercianti specializzati nel vintage a un prezzo di cinquanta dollari.

                  https://www.accordo.it/article/viewPub/104795

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                    #10
                    Porca puttana, ma non si può che il mago del tremolo fosse così sottostimato!!!

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                      #11

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