Tratta dal libro "Quello che le canzoni non dicono"
Just the way you are
Billy Joel
Autore: Billy Joel
Anno di pubblicazione: 1977
Una bellissima canzone d’amore, e il primo brano di Billy Joel a entrare nella Top 10 negli Stati Uniti e nella Top 20 in Inghilterra (rispettivamente 3° e 19° posto).
Nel 1977 Joel è sposato con Elizabeth Weber, che è anche la sua manager, e la progressione di melodia e accordi di questa canzone gli viene in sogno, ma si sa, i sogni se non vengono fissati subito al mattino, si dimenticano in fretta. Così succede al cantautore che al risveglio si rende conto che è una grande idea per una canzone ma, impegnato con la composizione dell’album "the Stranger", accantona il ricordo di quel sogno in qualche recesso della sua mente.
Un giorno, durante una noiosissima riunione di lavoro, quel sogno riaffiora e stavolta Joel non ci pensa troppo su, si scusa, saluta tutti e corre a casa per fissarlo su carta.
Ora occorre un testo che sia all’altezza della melodia, e qui l’ispirazione gli viene da una vecchia canzone di Frankie Valli and the Four Seasons, "Rag Doll", da cui prende pari pari l’ultima riga del testo “I love you just the way you are”. In poco più di due ore anche il testo è finito. La canzone, una volta terminata, diventa un perfetto regalo di compleanno per la moglie, anche se, dopo nove anni di matrimonio, Billy ed Elizabeth divorzieranno nel 1982. Neanche i due successivi matrimoni di Joel andranno a buon fine: sarà sposato con Christie Brinkley dal 1985 al 1994, e con Katie Lee dal 2004 al 2010. «Ogni volta che scrivevo una canzone per una persona con cui avevo una relazione, non durava» - ha raccontato con amarezza Joel - «Era un po’ come una maledizione: ecco la tua canzone. adesso possiamo anche dirci addio!». .
Joel registra la canzone ma è riluttante a inserirla nel nuovo album, gli sembra una canzone più adatta a un matrimonio che a un disco rock, e lo stesso pensano i suoi musicisti.
Ricorda Joel: «Eravamo lì seduti ad ascoltare e ci siamo detti “Naaa, questa è una canzone per ragazzine!”». Fortunatamente il suo produttore, Phil Ramone, la pensa diversamente, senza considerare che non ha abbastanza canzoni per finire l’album. Negli studi accanto stanno registrando Linda Ronstadt e Phoebe Snow, così Phil le porta nello studio e fa ascoltare loro la canzone chiedendo cosa ne pensano. Ovviamente le due cantanti se ne innamorano e insistono perché Joel la includa nell’album, così la canzone entra nella tracklist di "The Stranger" e in settembre viene pubblicata come primo singolo dell’album, accorciata di circa un minuto, ottenendo subito quel grande successo che da alcuni anni Billy Joel stava inutilmente inseguendo: al 3° posto nella classifica di "Billboard", al 1° posto in Canada e nella Top 10 in Australia, Irlanda, Sudafrica e Nuova Zelanda. È proprio questa canzone a imporre Joel sulla scena internazionale come un artista in grado di competere con grandi nomi come Elton John e Paul Simon. L’assolo di sassofono è opera di Phil Woods, un noto artista jazz e vincitore di un Grammy. Woods è stato criticato da alcuni puristi della comunità jazz per aver suonato in un disco pop-rock, anche in realtà aveva già suonato in precedenza con gli Steely Dan e Paul Simon. .
Dopo il divorzio dalla prima moglie, nel 1982, per molti anni Joel la eseguirà molto raramente dal vivo. "Just the way you are" diventerà presto un classico della canzone americana (ha detto scherzosamente Joel: «Mi sembrava quasi come una vecchia canzone di Stevie Wonder») e come tale viene reinterpretata da numerosi artisti. La versione di Barry White nel 1978 arrivò al 12° posto della classifica, ma sono da ricordare anche le versioni di Isaac Hayes, Diana Krall e Frank Sinatra, anche se quest’ultima non è molto gradita all’autore che l’ha definita il tipico «squallido swing di Las Vegas». Dulcis in fundo, sir Paul McCartney ha espresso grandi elogi per questa canzone, dicendo che è una delle poche canzoni che avrebbe voluto scrivere lui (per la cronaca, "Stardust" è stata la sua prima scelta).
Questo testo è tratto dal libro "Quello che le canzoni non dicono - Storie e segreti dietro le nostre canzoni del cuore" di Davide Pezzi, per gentile concessione dell'autore.
Fonte: Rockol.it
Just the way you are
Billy Joel
Autore: Billy Joel
Anno di pubblicazione: 1977
Una bellissima canzone d’amore, e il primo brano di Billy Joel a entrare nella Top 10 negli Stati Uniti e nella Top 20 in Inghilterra (rispettivamente 3° e 19° posto).
Nel 1977 Joel è sposato con Elizabeth Weber, che è anche la sua manager, e la progressione di melodia e accordi di questa canzone gli viene in sogno, ma si sa, i sogni se non vengono fissati subito al mattino, si dimenticano in fretta. Così succede al cantautore che al risveglio si rende conto che è una grande idea per una canzone ma, impegnato con la composizione dell’album "the Stranger", accantona il ricordo di quel sogno in qualche recesso della sua mente.
Un giorno, durante una noiosissima riunione di lavoro, quel sogno riaffiora e stavolta Joel non ci pensa troppo su, si scusa, saluta tutti e corre a casa per fissarlo su carta.
Ora occorre un testo che sia all’altezza della melodia, e qui l’ispirazione gli viene da una vecchia canzone di Frankie Valli and the Four Seasons, "Rag Doll", da cui prende pari pari l’ultima riga del testo “I love you just the way you are”. In poco più di due ore anche il testo è finito. La canzone, una volta terminata, diventa un perfetto regalo di compleanno per la moglie, anche se, dopo nove anni di matrimonio, Billy ed Elizabeth divorzieranno nel 1982. Neanche i due successivi matrimoni di Joel andranno a buon fine: sarà sposato con Christie Brinkley dal 1985 al 1994, e con Katie Lee dal 2004 al 2010. «Ogni volta che scrivevo una canzone per una persona con cui avevo una relazione, non durava» - ha raccontato con amarezza Joel - «Era un po’ come una maledizione: ecco la tua canzone. adesso possiamo anche dirci addio!». .
Joel registra la canzone ma è riluttante a inserirla nel nuovo album, gli sembra una canzone più adatta a un matrimonio che a un disco rock, e lo stesso pensano i suoi musicisti.
Ricorda Joel: «Eravamo lì seduti ad ascoltare e ci siamo detti “Naaa, questa è una canzone per ragazzine!”». Fortunatamente il suo produttore, Phil Ramone, la pensa diversamente, senza considerare che non ha abbastanza canzoni per finire l’album. Negli studi accanto stanno registrando Linda Ronstadt e Phoebe Snow, così Phil le porta nello studio e fa ascoltare loro la canzone chiedendo cosa ne pensano. Ovviamente le due cantanti se ne innamorano e insistono perché Joel la includa nell’album, così la canzone entra nella tracklist di "The Stranger" e in settembre viene pubblicata come primo singolo dell’album, accorciata di circa un minuto, ottenendo subito quel grande successo che da alcuni anni Billy Joel stava inutilmente inseguendo: al 3° posto nella classifica di "Billboard", al 1° posto in Canada e nella Top 10 in Australia, Irlanda, Sudafrica e Nuova Zelanda. È proprio questa canzone a imporre Joel sulla scena internazionale come un artista in grado di competere con grandi nomi come Elton John e Paul Simon. L’assolo di sassofono è opera di Phil Woods, un noto artista jazz e vincitore di un Grammy. Woods è stato criticato da alcuni puristi della comunità jazz per aver suonato in un disco pop-rock, anche in realtà aveva già suonato in precedenza con gli Steely Dan e Paul Simon. .
Dopo il divorzio dalla prima moglie, nel 1982, per molti anni Joel la eseguirà molto raramente dal vivo. "Just the way you are" diventerà presto un classico della canzone americana (ha detto scherzosamente Joel: «Mi sembrava quasi come una vecchia canzone di Stevie Wonder») e come tale viene reinterpretata da numerosi artisti. La versione di Barry White nel 1978 arrivò al 12° posto della classifica, ma sono da ricordare anche le versioni di Isaac Hayes, Diana Krall e Frank Sinatra, anche se quest’ultima non è molto gradita all’autore che l’ha definita il tipico «squallido swing di Las Vegas». Dulcis in fundo, sir Paul McCartney ha espresso grandi elogi per questa canzone, dicendo che è una delle poche canzoni che avrebbe voluto scrivere lui (per la cronaca, "Stardust" è stata la sua prima scelta).
Questo testo è tratto dal libro "Quello che le canzoni non dicono - Storie e segreti dietro le nostre canzoni del cuore" di Davide Pezzi, per gentile concessione dell'autore.
Fonte: Rockol.it
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