CLAPTON IS GOD: STORIA DEL GRAFFITO CHE CIRCOLÒ A LONDRA NEL 1966
In molti pensano che Eric Clapton sia una vera e propria divinità con il proprio strumento, ciò non è certamente un mistero. Ma in quanti potevano credere che una credenza popolare diventasse un vero e proprio motto? il 1966 fu uno degli apici della carriera di Slowhand, che vide il britannico al centro di un vero e proprio tributo popolare che si poté osservare praticamente in tutta Londra.
Tutto iniziò nel 1966, anno in cui il britannico incise un disco con la band Bluesbreakes. A seguito della pubblicazione di quest’album un graffito anonimo – e certamente emblematico – comparve nella stazione di Islington, uno dei tanti quartieri della grande area metropolitana di Londra. Il graffito recitava: “Clapton Is God”, Clapton è un Dio. Un grandissimo omaggio per un grandissimo “eroe della chitarra”. Islington non fu, però, certamente un caso isolato: in pochissime settimane gli stessi graffiti si moltiplicarono in tutta la capitale inglese, a dimostrazione della grande venerazione che il popolo britannico tributava al suo chitarrista.
LA REAZIONE DI ERIC CLAPTON AL GRAFFITO CLAPTON IS GOD
Riuscireste a credere che il tributo della Gran Bretagna ad Eric Clapton non fu apprezzato da quest’ultimo? In una lunga intervista che riguardò diversi e disparati temi, il chitarrista britannico dichiarò che quella del graffito – secondo il suo modo di vedere – non era stata altro che una semplice trovata pubblicitaria, almeno negli intenti iniziali.
Chi per la prima volta scrisse “Clapton Is God”, in altre parole, lo fece per un semplice motivo pubblicitario: secondo il britannico fu un gesto maleducato. Secondo Slowhand, inoltre, l’artefice del primo graffito rispondeva al nome di Hamish Grimes, un manager che lavorava con Clapton ai tempi dei Yardbirds e che credeva nel grande potere del coinvolgimento delle masse popolari, anche attraverso urla o tanto altro ancora.
Fonte: r3m.it
In molti pensano che Eric Clapton sia una vera e propria divinità con il proprio strumento, ciò non è certamente un mistero. Ma in quanti potevano credere che una credenza popolare diventasse un vero e proprio motto? il 1966 fu uno degli apici della carriera di Slowhand, che vide il britannico al centro di un vero e proprio tributo popolare che si poté osservare praticamente in tutta Londra.
Tutto iniziò nel 1966, anno in cui il britannico incise un disco con la band Bluesbreakes. A seguito della pubblicazione di quest’album un graffito anonimo – e certamente emblematico – comparve nella stazione di Islington, uno dei tanti quartieri della grande area metropolitana di Londra. Il graffito recitava: “Clapton Is God”, Clapton è un Dio. Un grandissimo omaggio per un grandissimo “eroe della chitarra”. Islington non fu, però, certamente un caso isolato: in pochissime settimane gli stessi graffiti si moltiplicarono in tutta la capitale inglese, a dimostrazione della grande venerazione che il popolo britannico tributava al suo chitarrista.
LA REAZIONE DI ERIC CLAPTON AL GRAFFITO CLAPTON IS GOD
Riuscireste a credere che il tributo della Gran Bretagna ad Eric Clapton non fu apprezzato da quest’ultimo? In una lunga intervista che riguardò diversi e disparati temi, il chitarrista britannico dichiarò che quella del graffito – secondo il suo modo di vedere – non era stata altro che una semplice trovata pubblicitaria, almeno negli intenti iniziali.
Chi per la prima volta scrisse “Clapton Is God”, in altre parole, lo fece per un semplice motivo pubblicitario: secondo il britannico fu un gesto maleducato. Secondo Slowhand, inoltre, l’artefice del primo graffito rispondeva al nome di Hamish Grimes, un manager che lavorava con Clapton ai tempi dei Yardbirds e che credeva nel grande potere del coinvolgimento delle masse popolari, anche attraverso urla o tanto altro ancora.
Fonte: r3m.it
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