Pochi strumenti possono dire di aver influenzato il corso della storia come la Gibson Les Paul. Insieme con le creazioni di Leo Fender, la chitarra solid body di Lester Polfus ha attraversato le epoche, si è mossa tra gli stili e le sonorità in maniera trasversale, connotando intere pagine nella storia della musica contemporanea, in particolare del rock n roll. Da Keith Richards a Jimmy Page, passando per Slash e Zakk Wylde, la Les Paul si è elevata per decenni a Excalibur del rock, restando pressoché invariata in quasi settant’anni di vita, fin da quando Gibson e Lester hanno messo a punto il primo prototipo “definitivo” all’alba del 1952. Quella chitarra è stata usata in modo intensivo da Les e conservata per tutto questo tempo dalla sua famiglia, e oggi torna a uscire dalla custodia un’ultima volta per giungere sotto il martelletto di un’esclusiva asta. Lester l’aveva battezzata Number One, e a piena ragione: la chitarra è di fatto la prima Les Paul mai realizzata ad avere tutte (o quasi) le caratteristiche dei modelli destinati alla produzione di massa. Se n’è fatta di strada dal The Log, il blocco di pino a cui Les Paul aveva applicato due mezze casse da archtop per creare la sua prima chitarra con un’anima “piena”. Musicista di successo, inventore prolifico, Lester aveva trovato in Gibson un partner ideale per portare a termine la sua rivoluzionaria idea. La loro solid body doveva essere la risposta all’emergente Fender e alla sua originale chitarra elettrica. A differenza di quella che sarebbe poi divenuta la Telecaster, la Les Paul conservava un’estetica più elaborata, vicina ai canoni tanto cari agli amanti delle archtop da jazz, e una serie di accorgimenti lussuosi. Nella versione presentata con la Number One (prototipo realizzato tra il 1951 e il 1952, primo strumento solid body approvato per la catena di produzione) la chitarra introduceva l’esclusiva finitura Goldtop. Due single coil tipo P90 erano posati in uno scasso “a vasca” sul davanti coperto da un battipenna, con una costruzione più simile a quella dei diretti concorrenti che ai futuri modelli Gibson. Sul davanti è posizionato anche il jack d’uscita e i potenziometri sono solo tre contro i quattro della Les Paul definitiva. Il ponte, un unico listello trasversale in legno, vedeva l’abbinamento con un tailpiece mobile con leva, un modello Vibrola dall’aspetto a dir poco naif. Il tanto discusso tailpiece "ufficiale" del 1952 era ancora di là da venire, e il successivo Tune-o-matic che prenderà poi un posto fisso sulle future Les Paul era ancora un lontano miraggio. Tuttavia, gli elementi che hanno reso grande la Les Paul c’erano già tutti. La Number One di Les Paul sarà messa in vendita nell’ambito dell’evento The Exceptional Sale, il 13 ottobre a New York, e ci si aspetta possa raggiungere una cifra compresa tra i 100mila e i 150mila dollari. Considerate le altre vendite nel campo e in particolare le quotazioni delle stesse Les Paul di fine anni ’50, non si parla di bruscolini ma neanche di un’occasione da record. Tuttavia il valore storico dell’esemplare è fuori discussione e non sarebbe la prima volta se la chitarra dovesse finire per essere battuta a un prezzo sensibilmente superiore a quanto preventivato. |
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La prima Les Paul della storia è in vendita
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Sarà, ma avrei pensato che il prototipo della Les Paul avesse una valutazione più alta. Alla fine 100.000 dollari sono 85.000 euro...se fossi sfondato di soldi ci penserei.
Te Max come la vedi sta valutazione?
cioè la prima Les Paul! Storia, musica, collezionismo, iconica, ecc. a me verrebbe da dire che ha di tutto per valere parecchio di più. Chissà come finirà l asta...
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