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    #151
    I Mr. Bungle furono un gruppo all'avanguardia nella sperimentazione musicale, che spaziava spesso fra i vari generi, anche nella stessa canzone, fondendo stili radicalmente diversi. Mentre ? impossibile catalogare il gruppo in un solo genere ? comunque possibile dare un esempio di quali li hanno caratterizzati, come l'heavy metal, l'hard rock, il funk, l'industrial, lo ska, il free jazz, il pop, il progressive, il rockabilly, il bossa nova, e persino i videogame ed i cartoni animati. I Mr. Bungle nella loro carriera hanno pubblicato tre dischi tra il 1991 ed il 1999, ed attualmente non sono pi? attivi.

    Il loro primo disco (Mr. Bungle), venne registrato un anno dopo che Mike Patton venne reclutato dai Faith No More, e fu prodotto da John Zorn
    . La struttura e lo stile musicale poteva mutare drasticamente in ogni punto del disco. Una curiosit? riguarda la traccia "Quote Unquote": originariamente infatti venne intitolata "Travolta" riferendosi all'attore John Travolta, ma venne rinominata per evitare possibili azioni legali da parte dell'attore. Il nome "Quote Unquote" deriva dal titolo di una biografia non autorizzata su John Travolta scritta da Bob McCabe.

    Disco Volante, il secondo album, aveva un tono completamente diverso. Fu il disco pi? sperimentale dei Mr. Bungle, inserendosi musicalmente in territori pi? complessi e formali. Il continuo connubio fra generi rimane comunque una delle loro peculiarit?, ma questo disco risulta meno accessibile rispetto sia al predecessore sia al successore.

    Il terzo album, California, risulta invece il pi? orecchiabile, meno caotico e pi? stabile. Da notare che l'introduzione della terza canzone, "Retrovertigo", ? stata poi ripresa (per non dire plagiata) dagli Oasis 6 anni dopo nella canzone "Let There Be Love". Cos? come gli altri progetti di Mike Patton, i Mr. Bungle sono conosciuti per i loro terrificanti spettacoli dal vivo, dove Patton era solito indossare costumi e maschere bondage mentre Trevor Dunn si metteva una gonna blu con coda di maiale.

    Attualmente i Mr. Bungle sono sciolti. Quando gli venne chiesto di una possibile reunion, Mike Patton disse: "Potrebbe succedere, ma non sar? io il cantante. ? stato un bel periodo, ma a volte senti il bisogno di cambiare, inoltre attualmente sono troppo impegnato con gli altri progetti."

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      #152
      Planet X è una band progressive fusion americana. Ad oggi il gruppo ha pubblicato due album in studio e uno live. Dopo aver registrato un album solista eponimo, Derek Sherinian (ex componente dei Dream Theater) espanse la line-up dell'album per un progetto a tempo pieno. Negli album registrati, la band lavora con diversi bassisti esterni.

      Il sound dei Planet X è decisamente lontano dagli standard delle canzoni radiofoniche. Come una volta Virgil Donati ha sottolineato, "Il nostro tempo più comune come minimo è quattro". In ognuna delle loro composizioni, non è raro ascoltare dozzine di cambi tempo. Le composizioni sono estremamamente strumentali, eccetto per rare parole pronunciate. Canzoni come "Clonus" da Universe mostrano la competenza tecnica della band. Prendendo esempio dal jazz, la maggior parte delle canzoni sono lunghe sessioni soliste puntualizzate da improvvise interruzioni o cori.

      Che i Planet X siano un gruppo dalle doti tecniche notevolissime sembra un fatto assodato, specialmente per ciò che riguarda il drumming di classe superiore di Virgil Donati, ma il risultato finale di questo sforzo, complice una non troppo fervida fantasia nel song writing, (assolutamente necessaria per questo tipo di proposta), tende ad avvilupparsi su sé stesso, risultando a volte troppo cerebrale per l’ascoltatore.

      Dopo l'uscita del grande Tony MacAlpine, (un tipo che già a metà degli anni 80 seppe entusiasmare parecchi kids), i Planet X si giovano dell’apporto di Allan Holdsworth.

      Nel complesso, la sensazione è che, per privilegiare la voglia di inserire per forza architetture Fusion-Jazz spesso troppo manieristiche all’interno di composizioni che risultano mancare di spunti di vera ispirazione, queste, lungi dal nobilitarle, contribuiscono invece ad appesantire inutilmente il risultato finale. Certo, la tecnica ha la sua importanza, e qui ce n'è da vendere, ma il fatto che rimanga quasi sempre fine a sé stessa impedisce di giungere alla formulazione di un giudizio finale favorevole.

      Probabilmente se Derek Sherinian abbandonasse l’idea di cercare di essere qualcosa di più e di meglio dei Dream Theatre e si concentrasse sullo scrivere vere canzoni potremmo disporre di una grandissima realtà musicale, ma per ora non è così.

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        #153
        Billy Sheehan (19 marzo 1953, Buffalo, NY, USA) musicista statunitense, è stato il bassista del complesso musicale Mr. Big. Molto noto per le doti tecniche e la competenza nel suonare il basso, Sheehan ha collaborato con David Lee Roth, Steve Vai, Terry Bozzio e Dennis Chambers oltre a essere il co-fondatore del complesso musicale Mr. Big assieme a Paul Gilbert (1988).

        Attualmente è impegnato in un progetto jazz/fusion con un altro trio musicale: I Niacin, insieme al tastierista jazz John Novello e al batterista Dennis Chambers. Ormai sono alcuni anni che i Niacin ci hanno abituati alle loro cavalcate a base di jazz rock ad altissimo tasso tecnico, ma questo non è il punto. Il fatto è che questo supergruppo, grazie alla presenza in particolare di Sheehan che ha un passato molto metal, ha di fatto avvicinato molti giovani ad un genere elitario come la fusion, che solitamente è destinato ad un pubblico più maturo ed esigente, spesso composto più da musicisti che non da veri e semplici appassionati. E questo è un merito non da poco.

        Le intemperanze artistiche del bassista più impetuoso del metal sono note a tutti i rockettari fin dai tempi in cui il biondo bass player accompagnò David Lee Roth per il suo primo disco solista (senza dimenticare che molti lo avevano già notato con i Talas), dopo di che è diventato uno dei più ambiti guest del panorama. Novello è un tastierista dalla tecnica mostruosa è gli amanti del jazz lo conoscono bene, così come conoscono il prodigioso Chambers, batterista fantasioso e incontenibile.

        Nei loro dischi ritroviamo tutta la straripante esuberanza di questi pazzi strumentisti che non si risparmiano neanche per un secondo e demoliscono i brani musicali per ricomporli a loro piacimento. Inutile tentare dei commenti ad ogni singola traccia, ne basta anche una sola per rendersi conto dello spessore presente nelle esecuzioni, ma al tempo stesso si resta inchiodati ad ascoltare le evoluzioni ritmiche e gli irresistibili assoli di tastiere.

        Alcuni restano impalati a chiedersi da dove derivi tanta passione e tecnica unite in modo così sorprendente, poi ci sono quelli che analizzano nota per nota ogni brano e altri si godono più semplicemente lo spettacolo stando comodamente seduti. Sono due mondi opposti che si incontrano: il volgare e denigrato rock e l'eclettico ed elitario jazz e ne esce un super gruppo che fa scintille!

        Jazz, Blues, Fusion e Rock sono amalgamati come gli ingredienti di un rinfrescante cocktail estivo, come le carte di una mano vincente a poker, non c'è niente fuori posto. I loro pezzi sono pressochè interamente strumentali, ma è difficile definire questo un difetto, non quando la musica è a questi livelli. Comunque sia i Niacin continuano a gratificarci con le loro trovate e chi vuole può scoprire che la fusion non è poi così male come si pensa.

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          #154
          I Free nascono a Londra nel 1968 quando Paul Kossoff (1950 - 1976) e Simon Kirke (1949), rispettivamente chitarrista e batterista dei Black Cat Bones, contattano il cantante Paul Rodgers (1949) dopo averlo visto in azione con la sua blues band, i Brown Sugar. Come bassista viene reclutato il sedicenne Andy Fraser (1952). Con la protezione di Alexis Korner (responsabile anche della scelta del nome), i quattro fanno serate in piccoli club creandosi un certo seguito, firmano cos? per la Island e publicano il loro esordio: Tons of Sobs.

          La voce graffiante di Rodgers e i grintosi assoli di Kossoff personalizzano un sound che negli anni a venire non sar? pi? cos? energico. Nel secondo album, Free, i toni si fanno infatti pi? morbidi e pacati concedendo largo spazio alle armonie vocali. Il grande successo arriva comunque con Fire and Water, contenente il brano All Right Now, caratterizzato da un riff di chitarra e un ritornello che li porter? in cima alle classifiche di USA e Regno Unito. I Free si separano al culmine della carriera, nel 1971, per dedicarsi a progetti diversi con scarso successo per tutti e quattro. Si rimettono quindi insieme nel 1972, e, dopo ripetuti cambi di formazione e i problemi di droga di Kossoff, pubblicano Free at Last (1972) e Heartbreaker (1973).

          Fraser lascia il gruppo formando la Andy Fraser Band e lasciando il posto al bassista giapponese Tetsu Yamauchi, entra anche il tastierista texano John "Rabbit" Bundrick gi? con Johnny Cash, tuttavia il gruppo britannico non riesce a trovare la stabilit? per l'abbandono di Kossoff prima della conclusione di Heartbreaker (in alcune date ? Rodgers a improvvisarsi chitarrista). In seguito Rodgers e Kirke ritrovano la gloria con i Bad Company, Tetsu si unisce ai Faces e Bundrick intraprende la carriera solista diventando dal 1979 tastierista live degli Who. Kossoff, dopo due anni di cure intensive e quando sembrava essere tornato al meglio (pubblica un album da solista e due con i Back Street Crawler), muore per un attacco cardiaco nel 1976 sull'aereo che lo stava portando a New York. Dal 1974 al 2002 vengono pubblicate antologie dei Free rimasterizzate e arricchite di inediti e versioni alternative dei loro successi.

          Conclusa l'esperienza Bad Company, Paul Rodgers intraprende l'attivit? come solista e nel 2005, dall'incontro con Brian May e Roger Taylor dei Queen, nasce il progetto Queen + Paul Rodgers, che porta la formazione ad esibirsi in tutto il mondo con un repertorio celebrativo comprendente i successi di entrambi, anche se con un taglio principalmente 'Queen'.

          Il tour 2005-2006, sull'ondata emotiva post-Freddie Mercury, riscuote enorme successo e da origine ad un doppio CD live dal nome Return of the Champions. Attualmente i Queen + Paul Rodgers sono in studio a lavorare su un nuovo album di pezzi inediti la cui pubblicazione ? prevista per il 2007 con tour mondiale nel 2008.

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            #155
            Era il 21 agosto 1952, quando in Inghilterra, a Cannock (Staffordshire), vide la luce un bimbo di nome Glenn Hughes, noto anche come "The Voice of Rock". Appassionato di calcio, entra a far parte di parecchi gruppi prima di arrivare al 1969. E' un anno importante per Glenn visto che entra a far parte dei Trapeze, band che gli è rimasta nel cuore.

            Hughes si mette subito in evidenza con la sua voce, e parecchi anni dopo arriva la proposta che gli cambierà la vita. Jon Lord una sera a fine concerto, chiese a Glenn di entrare a far parte del suo gruppo: i Deep purple. Glenn sebbene amava ed ama ancora quanto fatto con i Trapeze, capisce subito che la proposta è di quelle che non si possono rifiutare, ed accetta, anche se gli capita spesso di rimpiangere quella scelta a distanza di molti anni. L'avventura con i Deep purple finisce purtroppo nel 1976 e Glenn si butta su una carriera solista. Tuttavia non resterà inosservato il fatto di aver messo lo zampino su lavori come "Burn", "Stormbringer" e "Come taste the band". I Deep purple non erano più quelli di una volta, stavano pian piano andando verso una via che neanche loro apprezzavano e purtroppo sciogliersi era l'unica decisione da prendere.

            Come detto, si concentra nella carriera solista, ed esce con due dischi ("Play me out" del 1977 e "Four on the floor" del 1979), prima di formare con Pat Thrall il progetto Hughes/Thrall, capace di realizzare nel 1982 un disco divenuto ormai un cult. Gli anni 80 sono per Glenn un periodo indimenticabile nel bene e nel male. Completamente devastato dall'alcool e dalla droga, assolutamente fuori controllo e impaurito dal fatto di non riuscire più a cantare come una volta: nonostante questo, Glenn pone le sue vocals sull'album "Phenomena", ed entra a far parte dei mostri sacri che portano il nome di Black Sabbath!

            Lo troviamo in studio su "Seventh Star" e nel successivo tour, che è costretto ad abbandonare a causa di una rissa con un manager che gli costa il setto nasale. Anche se partecipa ad altri progetti importanti come "Phenomena 2: dream runner" o "Run for cover" con Gary Moore, Glenn non è brillante come ai vecchi tempi. Certo, lavorare a progetti non propri (in quelle condizioni era difficile fare diversamente) avrà pure limitato il nostro Glenn, ma la sua voce non è più la stessa.

            Se ne rende conto pure lui e decide di dare una regolata alla sua vita.
            I risultati si vedono subito, considerando i numerosi progetti a cui partecipa negli anni 90 e nel nuovo millennio. In tutto questo, ritorna ad occuparsi del suo progetto solista e trova lo spazio per riformare i Trapeze per alcune date.
            Tra le numerose partecipazioni, ci tengo a citare quella con il nostro Dario Mollo nei Voodoo Hill e una con il grande Tony Iommi, di cui è previsto un secondo capitolo a breve.

            Insomma, nella sua carriera ha fatto di tutto, ma la cosa più importante è dire che non ha dedicato la sua carriera ad un preciso genere ma ha svariato parecchio, entrando in progetti assai diversi da quelli fatti in precedenza. Ciò ci dimostra la grandezza del personaggio, anche se basta citare Deep purple e Black Sabbath per lasciare di stucco chiunque.

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              #156
              Protagonisti di uno dei capitoli pi? avvincenti della storia del rock autoctono, i Diaframma iniziano la propria attivit? nel 1981 muovendo i primi passi in quella che si stava delineando come la scena post-punk italiana.
              Capitanati dal compositore-chitarrista-poeta Federico Fiumani e dal cantante Nicola Vannini, il gruppo segna la prima traccia di rilievo con l?Ep "Altrove" (1983 Contempo) che, insieme alle partecipazioni ad alcune compilation, delimita una prima fase della carriera del gruppo caratterizzata da episodi gi? affascinanti sebbene tecnicamente artigiani.

              Con l?allontanamento dalla band di Vannini, sostituito da Miro Sassolini, si apre una seconda fase per la formazione approdata all?allora neonata etichetta IRA, che si stava dedicando al lancio della "nuova musica italiana cantata in italiano". La band dimostra subito l?accresciuta maturit? con "Siberia" (1984 Ira), un disco importante dalle linee melodiche essenziali e dalle atmosfere cupe che ne consacra la posizione di primissimo piano nel circuito indipendente italiano. I successivi "3 volte lacrime" (1986 Ira) e "Boxe" (1988 Diaframma) iniziano ad evidenziare la volont? di orientarsi su vie pi? solari ed eclettiche, ed allargano ulteriormente il seguito e l?interesse intorno al gruppo.

              Una nuova fase sta per? per iniziare: Federico Fiumani, stanco di affidare l?interpretazione delle sue liriche ad altri, decide di assumersi la responsabilit? anche di vocalist, rivoluzionando ancora l?organico del gruppo nell?Ep "Gennaio" (1989 Diaframma) dove si perfeziona l?originale miscela di rock e canzone d?autore dell?artista fiorentino, tanto da suscitare l?interesse della Ricordi che apporr? il proprio marchio su "In perfetta solitudine" (1990 Ricordi) e sul successivo semi-antologico "Da Siberia al prossimo week-end" (1991 Ricordi), entrambi prodotti da Vince Tempera.

              Diaframma ? ormai sinonimo di Fiumani, del suo carisma, della sua creativit?, del suo talento poetico. Nel 1992 i Diaframma tornano in ambito indipendente con "Anni luce" (1992 Abraxas), sintesi ineccepibile del poliedrico lavoro dei quattro anni precedenti. Circondatosi di nuovi collaboratori, Fiumani adesso esprime tutto se stesso, cantando in modo sempre incisivo di amore e di vita vissuta. Con "Il ritorno dei desideri" (1994 Contempo) le liriche accentuano il proprio carattere aspro e passionale e lo stile personalissimo, sottolineato in questo caso dalla produzione di Gianni Maroccolo. Nel successivo "Non ? tardi" (1995 Abraxas) continua il percorso espressivo intrapreso, lirico e spigoloso, autorevole e suggestivo, illuminato e sempre fedele a se stesso, un disco intenso, vivace e maturo. "Sesso e violenza" (1996 Abraxas) ? l?ennesima prova di come la Musa sia ben lungi dall?abbandonare Diaframma: ancora grande rock d?autore, intimista, indolente, tagliente.

              Nel gennaio 2000 viene pubblicato l?ultimo album in studio "Coraggio da vendere" (2000 Self), accolto entusiasticamente dalla critica specializzata, a cui seguir? un fortunatissima tourn?e in tutta Italia che riconfermer? il largo seguito del quale gode la storica band fiorentina. Nello stesso anno i Diaframma affidano al sito Vitaminic e alla sua diffusione on line il primo live ufficiale, "Live al Rototom", e un album di inediti, "Canzoni perdute".

              A pochissima distanza dalle ristampe di "Siberia" e "3 volte lacrime" (Self - 2001), che hanno riacceso l'entusiasmo di tutti i cultori della musica ricca d'emozione, esce oggi il nuovo album "Il Futuro Sorride a quelli come noi" ed ? ancora grande rock d'autore, intimista, indolente, tagliente, figlio pi? che legittimo dell'unione tra arte e anima.

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                #157
                ELETTROJOYCE

                Il gruppo, il cui nome deriva dall?insegna di un elettrauto (in via James Joyce, a Roma), nasce nel 1993. Propone un rock d?autore nel quale l?attenzione per i testi ? unita a una struttura musicale che, pur risentendo di influenze molto varie - dai Joy Division a Paolo Conte - rimane riconducibile alla tradizionale forma della canzone.

                Alla fine del ?94, grazie alla pubblicazione di un demo intitolato "Fumo", gli Elettrojoyce entrano in contatto con le radio romane attirando l?attenzione delle riviste specializzate, che dedicano spazio al loro primo lavoro. Nel ?96 viene pubblicato il primo album autoprodotto contenente 11 brani originali. Le radio indipendenti romane li eleggono per due anni di seguito migliore band cittadina. Il 1997 vede gli Elettrojoyce vincitori delle manifestazioni "Enzimi", "Arezzo Wave", "Scena Aperta" e tra i 10 gruppi rivelazione dell?anno, votati dai lettori di Rockstar. Sempre nel ?97 il singolo "Girasole" ? considerato tra i migliori singoli italiani dell?anno dal mensile Raro. Nel frattempo si intensifica l?attivit? live; la band suona insieme a popolari nomi del panorama internazionale come Cornershop e Grandaddy.

                Il video di "Balena", brano presente nel primo album, ? tra i dieci finalisti del Festival del Cinema Adriatico con la giuria di Musica di Repubblica e MTV. Nel luglio del ?98 arriva il contratto discografico con la Epic Sony Music e a febbraio ?99 la pubblicazione del secondo album intitolato "Elettrojoyce".

                Nel 2000 esce "Illumina", che segna un approccio pi? melodico ed un evoluzione del gruppo, originariamente composto da Filippo Gatti (voce, basso, chitarra), Andrea Salvati (piano e chitarra), Stefano Romiti (chitarra) e Fabrizio D?Armini (batteria). Romiti, Salvati e D'Armini abbandonano la formazione dopo l'incisione del disco. Il gruppo si concentra sempre pi? sulla figura di Filippo Gatti, a cui si aggiungono nuovi componenti.

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                  #158
                  Nato a Long Island, New York, John Petrucci inizi? a suonare la chitarra all'et? di 7 anni, ma presto la abbandon? perdendo interesse per lo strumento, finch?, compiuti i 12 anni, venne introdotto in una band dal suo amico Kevin Moore, che pi? tardi diventer? il primo tastierista dei Dream Theater. Da questo momento John cominci? ad esercitarsi seriamente iniziando da autodidatta, ed ha sviluppato le sue capacit? imitando i suoi idoli come Yngwie Malmsteen, Steve Morse, Steve Vai, Allan Holdsworth, Al Di Meola, Alex Lifeson e molti altri (John scherzando si riferisce a loro come gli "Steves" e gli "Als").
                  Ha poi frequentato per due anni la Berklee College of Music in Massachusetts, insieme al suo amico d'infanzia John Myung (basso elettrico); ? qu? che i due conoscono Mike Portnoy (batteria), formando il trio che, nel 1985, dar? vita alla band Majesty, successivamente trasformata nei Dream Theater. Il cambio di nome fu dovuto alla presenza di un altro gruppo che rivendicava di aver adottato quel nominativo per primo.

                  Anche se John si ? reso celebre principalmente per il suo lavoro con i Dream Theater, egli appare anche in alcuni side project come i Liquid Tension Experiment, esperienza condivisa con il compagno batterista Mike Portnoy; tra l'altro, ? in questa occasione che i due entrano maggiormente in contatto con quello che poi sarebbe diventato il terzo tastierista dei Dream Theater, Jordan Rudess. Altro side project che vanta la collaborazione di John sono gli Explorer's Club.

                  Per molto tempo, ci? che ha rappresentato una notevole lacuna nella carriera di John Petrucci ? stata la mancanza di un suo lavoro solista; dopo una lunga attesa, l'1 marzo 2005 viene pubblicato Suspended Animation, il suo primo album solista, composto nei pochi ritagli di tempo che gli sono stati concessi per via del suo costante impegno con i Dream Theater.
                  John ? anche uno dei pochi virtuosi della chitarra a sette corde, di cui fa uso in alcune canzoni come A Change of Seasons, The Glass Prison, New Millennium e Lie dei Dream Theater.

                  Petrucci ? stato a lungo testimonial commerciale delle chitarre Ibanez. Oggi ha un contratto con la Music Man, con la quale ha firmato un modello di chitarra a sei ed una a sette corde. Oltre a questo, il newyorkese si occupa di un settore specifico per quanto riguarda le chitarre Ibanez, selezionandole e firmandole con la sua sigla.

                  Universalmente riconosciuto come uno dei chitarristi tecnicamente pi? dotati dei nostri giorni, presenta uno stile caratterizzato da vere e proprie raffiche di note suonate con la tecnica della plettrata alternata. John pu? quindi essere considerato come uno Shredder a tutti gli effetti, termine che in alcuni casi assume una connotazione prettamente negativa, in riferimento a chitarristi che privilegiano la tecnica a discapito della musicalit? e dell'ispirazione; lo stesso John viene spesso accusato di essere troppo freddo e distante a causa dell'elevato tasso tecnico delle sue esibizioni, comunque sempre caratterizzate da una costante ricerca melodica. Per questo, nonostante le critiche, ? considerato uno dei pi? raffinati virtuosi della chitarra elettrica.

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                    #159
                    Originally posted by edorsv99 View Post
                    Protagonisti di uno dei capitoli pi? avvincenti della storia del rock autoctono, i Diaframma iniziano la propria attivit? nel 1981 muovendo i primi passi in quella che si stava delineando come la scena post-punk italiana.
                    Capitanati dal compositore-chitarrista-poeta Federico Fiumani e dal cantante Nicola Vannini, il gruppo segna la prima traccia di rilievo con l?Ep "Altrove" (1983 Contempo) che, insieme alle partecipazioni ad alcune compilation, delimita una prima fase della carriera del gruppo caratterizzata da episodi gi? affascinanti sebbene tecnicamente artigiani.

                    Con l?allontanamento dalla band di Vannini, sostituito da Miro Sassolini, si apre una seconda fase per la formazione approdata all?allora neonata etichetta IRA, che si stava dedicando al lancio della "nuova musica italiana cantata in italiano". La band dimostra subito l?accresciuta maturit? con "Siberia" (1984 Ira), un disco importante dalle linee melodiche essenziali e dalle atmosfere cupe che ne consacra la posizione di primissimo piano nel circuito indipendente italiano. I successivi "3 volte lacrime" (1986 Ira) e "Boxe" (1988 Diaframma) iniziano ad evidenziare la volont? di orientarsi su vie pi? solari ed eclettiche, ed allargano ulteriormente il seguito e l?interesse intorno al gruppo.

                    Una nuova fase sta per? per iniziare: Federico Fiumani, stanco di affidare l?interpretazione delle sue liriche ad altri, decide di assumersi la responsabilit? anche di vocalist, rivoluzionando ancora l?organico del gruppo nell?Ep "Gennaio" (1989 Diaframma) dove si perfeziona l?originale miscela di rock e canzone d?autore dell?artista fiorentino, tanto da suscitare l?interesse della Ricordi che apporr? il proprio marchio su "In perfetta solitudine" (1990 Ricordi) e sul successivo semi-antologico "Da Siberia al prossimo week-end" (1991 Ricordi), entrambi prodotti da Vince Tempera.

                    Diaframma ? ormai sinonimo di Fiumani, del suo carisma, della sua creativit?, del suo talento poetico. Nel 1992 i Diaframma tornano in ambito indipendente con "Anni luce" (1992 Abraxas), sintesi ineccepibile del poliedrico lavoro dei quattro anni precedenti. Circondatosi di nuovi collaboratori, Fiumani adesso esprime tutto se stesso, cantando in modo sempre incisivo di amore e di vita vissuta. Con "Il ritorno dei desideri" (1994 Contempo) le liriche accentuano il proprio carattere aspro e passionale e lo stile personalissimo, sottolineato in questo caso dalla produzione di Gianni Maroccolo. Nel successivo "Non ? tardi" (1995 Abraxas) continua il percorso espressivo intrapreso, lirico e spigoloso, autorevole e suggestivo, illuminato e sempre fedele a se stesso, un disco intenso, vivace e maturo. "Sesso e violenza" (1996 Abraxas) ? l?ennesima prova di come la Musa sia ben lungi dall?abbandonare Diaframma: ancora grande rock d?autore, intimista, indolente, tagliente.

                    Nel gennaio 2000 viene pubblicato l?ultimo album in studio "Coraggio da vendere" (2000 Self), accolto entusiasticamente dalla critica specializzata, a cui seguir? un fortunatissima tourn?e in tutta Italia che riconfermer? il largo seguito del quale gode la storica band fiorentina. Nello stesso anno i Diaframma affidano al sito Vitaminic e alla sua diffusione on line il primo live ufficiale, "Live al Rototom", e un album di inediti, "Canzoni perdute".

                    A pochissima distanza dalle ristampe di "Siberia" e "3 volte lacrime" (Self - 2001), che hanno riacceso l'entusiasmo di tutti i cultori della musica ricca d'emozione, esce oggi il nuovo album "Il Futuro Sorride a quelli come noi" ed ? ancora grande rock d'autore, intimista, indolente, tagliente, figlio pi? che legittimo dell'unione tra arte e anima.
                    bhe' si puo' dire che sono cresciuto con lui,per me e' come un cugino leggermente piu' grande, che ti racconta delle storie, per tenerti compagnia, storie un po' particolari a volte



                    Artista: Diaframma
                    Album: Siberia
                    Titolo: Siberia


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                    Il ghiaccio si confonde
                    con il cielo, con gli occhi
                    e quando il buio si avvicina
                    vorrei rapire il freddo
                    in un giorno di sole
                    che potrebbe tornare in un attimo solo.

                    Forse stanotte,
                    se avro' attraversato
                    la strada che non posso vedere
                    poi in un momento
                    copriro' le distanze
                    per raggiungere il fuoco
                    vivo sotto la neve.

                    I nostri occhi impauriti
                    nelle stanze gelate,
                    al chiarore del petrolio bruciato
                    e oltre il muro il silenzio,
                    oltre il muro solo ghiaccio e silenzio.

                    Aspettero' questa notte pensandoti,
                    nascondendo nella neve il respiro,
                    poi in un momento diverso dagli altri
                    io copriro' il peso di queste distanze...
                    di queste distanze... di queste distanze...
                    Di queste distanze...

                    Testi di Diaframma

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                      #160
                      Nel 1983, a Torino, Tax (chitarra) e Orlando (batteria) decidono di mollare la band più politica e militante della scena locale (5° Braccio) per fondare un gruppo che suoni veloce, duro e potente, scrivendo e cantando testi più ‘personali’ e con meno ‘slogan’ (ovviamente in italiano: all’epoca non c’erano dubbi, si trattava di comunicare e urlare, con rabbia). In una parola: hardcore. Contattano Zazzo (voce) e Marco (basso), reduci dal primo (e ultimo) concerto di un’altra band torinese (AntiStato) e a febbraio (1983) iniziano a provare.
                      I NEGAZIONE fanno il loro esordio sul palco in primavera, poi continuano a suonare dal vivo in giro per l’Italia. Dopo un anno, parecchi concerti e il primo cambio di batterista (da Orlando a Michele), arriva la prima registrazione: una cassetta intitolata Mucchio Selvaggio e divisa a metà con i Declino, hardcore band torinese che nell’estate accompagna i primi concerti dei NEGAZIONE fuori dall’Italia. Mucchio Selvaggio diventa un album, pubblicato in Inghilterra, ma nel frattempo i NEGAZIONE hanno autoprodotto il loro primo 7”EP (Tutti Pazzi) e cambiato nuovamente batterista (dentro Fabrizio, ex Upset Noise).
                      I NEGAZIONE suonano ovunque riescono ad arrivare, malgrado furgoni che si rompono, fermi di polizia alle frontiere (l’hardcore italiano che piaceva tanto in Europa non era così apprezzato da poliziotti e finanzieri…). Incontrano amici e fan sopra e sotto i palchi dove si celebra il rito dello stage-diving e iniziano a scrivere i testi anche in inglese.
                      Esce il primo album: Lo spirito continua. Registrato ad A’dam e pubblicato in Europa dalla neonata etichetta olandese e indipendente. Il disco viene pubblicato qualche mese dopo negli Stati Uniti da Mordam Records e si progetta un tour americano senza fare i conti con la legge italiana, che nega agli obiettori di coscienza il passaporto durante il periodo di chiamata al servizio civile. Allora si va a suonare ovunque accettino la carta d’identità. Entusiasmi e difficoltà accompagnano la storia dei NEGAZIONE fino alla primavera, quando esce il secondo album: Little Dreamer, registrato ad Eindhoven con il mitico Theo Van Rock (produttore olandese che ha poi lavorato per anni con la Rollins Band) e pubblicato dalla We Bite Records (altra etichetta indipendente, questa volta tedesca). Alla vigilia del solito tour europeo, Fabrizio abbandona definitivamente la band per motivi personali: l’immediata convocazione a Torino di un batterista olandese (Rowdy, già con i Pandemonium) e giorni (più notti) trascorsi in sala prove, consentono di partire per l’ennesimo periodo di nomadismo e concerti europei. Marco, Zazzo e Tax non mollano il colpo, ma iniziano a rendersi conto che i NEGAZIONE sono una storia a 3, anche se continueranno a reclutare batteristi con la speranza di trovare un membro effettivo per il gruppo.
                      I primi dischi, ormai introvabili e preda dei collezionisti, vengono intanto raccolti in un unico album (Wild Bunch: The Early Days anche questo marchiato We Bite), mentre TVOR On Vynil ristampa in Italia una nuova edizione de Lo Spirito Continua. L’ennesima ricerca di un batterista porta all’incontro con Jeff, bolognese di origini campane che verrà ribattezzato Neffa (di cui la storia poi dovreste conoscerla tutti...).
                      I NEGAZIONE affrontano le registrazioni del nuovo album (sempre Eindhoven, sempre con Theo), prima di volare in America, per suonare al New Music Seminar di New York (prima band italiana invitata, insieme agli eroi della dance di quel periodo, i Black Box, ovviamente in due club diversi…) e unirsi ai D.O.A., leggendaria band canadese, per un tour che dura 45 giorni (e quasi altrettanti concerti) attraverso Midwest e Costa Est. Ritornano in Europa per mixare 100%, che esce all’inizio dell’inverno (ancora su We Bite, ma pubblicato anche negli Stati Uniti da We Bite America e in Italia da Godhead/Flying) e partono per il tour europeo che, oltre a toccare i paesi già visitati negli anni precedenti, si avventura in quella che di lì a pochi mesi tutti avrebbero iniziato a chiamare EX-Yugoslavia. In Italia la popolarità dei NEGAZIONE aumenta al punto che a settembre sono invitati a esibirsi sul palco del Monsters of Rock, prima di AC/DC e Metallica, di fronte a 45mila persone (e senza essere diventati metallari…).
                      NEGAZIONE suonano ancora in giro per l’Italia, ricevono offerte di contratti da parte di etichette americane e italiane (a questo giro non solo indipendenti…) e iniziano a comporre i brani per l’album successivo. Ne completano qualcuno, ma intanto la forza vitale comincia a scemare tra di loro e infine, dopo nove anni e parecchie centinaia di concerti, al culmine della loro popolarità italiana decidono di sciogliersi. Salgono sul palco, per l’ultima volta, il 19 luglio del 1992.
                      In definitiva si può dire che i Negazione sono uno dei pochi gruppi italiano che vengono rispettati anche oltre oceano, hanno influenzato persone e gruppi come Bad Religion o Nofx, e sono tutt'ora uno dei gruppi italiani più conosciuti all'estero.

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                        #161
                        I Vanadium sono stati una delle prime band Heavy Metal ad affacciarsi sulla scena italiana. Si formarono a Milano nel 1980.

                        Nei primissimi anni 80, dove in Italia la musica Heavy era solo per pochi, i milanesi Vanadium si imposero con la propria musica e godettero della fama di band numero uno in Italia e nel campo dell'Hard & Heavy in genere. Primi ad introdurre in Italia l?energia e la potenza irrefrenabile dell?hard rock, ripercorrendo la strada solcata da gruppi leggendari come Led Zeppelin, Black Sabbath e soprattutto Deep Purple, i Vanadium conquistarono i palchi e l?attenzione musicale di tutta Europa, incontrando ovunque calorosi responsi da parte di critica e pubblico.

                        Purtroppo il loro successo era destinato a svanire nell'arco di pochi anni, complice il fallimento della loro casa discografica (la Durium).
                        Partecipe del fenomeno heavy metal per tutto l?arco della ?decade of decadence? per eccellenza e capace di produrre ben otto album, fra cui l?elettrizzante disco dal vivo, On Streets Of Danger (da notare che questo ? stato il primo live di un gruppo metal italiano), registrato in Francia ed alcuni storici videoclips, il gruppo svilupp? le sonorit? del rock anni ?70 in chiave pi? dura ed accesa sia nei toni, che nell?immagine, cavalcando l?onda insieme a band quali Mot?rhead, Iron Maiden, Whitesnake e Twisted Sister. Inizialmente accostabile ad un sound di matrice tipicamente britannica, la band seppe evolversi con intelligenza, sviluppando una proposta personale, legata alla gloriosa tradizione dell?hard europeo e, contemporaneamente, allo spettacolare rock americano, prerogativa di acts quali Dokken, Ratt e Van Halen.

                        Il loro album di debutto (Metal Rock) del 1982 riusc? nell'ardua impresa di riscuotere un buonissimo successo di vendite. Dischi memorabili come Game Over (1984), che raggiunger?, solo in Italia, la cifra record di 54.000 copie vendute, Born To Fight (1986), titanico masterpiece di livello mondiale, Corruption Of Innocence (1987) e Seventheaven (1989), rappresenteranno la colonna sonora dell?hard rock made in Italy per l?intero decennio, divenendo simbolo d?orgoglio per ogni heavy metal kid di casa nostra. A seguito del fallimento della loro etichetta, i Vanadium incisero il loro ultimo album (seventheaven) e si sciolsero definitivamente nel 1990.

                        Dopo uno scioglimento che, nel 1990, lasci? non poco amaro in bocca ai numerosi supporters del combo lombardo, a mantenere alta la bandiera del rock n?roll provvede il grande Pino Scotto, che realizza l?album Il Grido Disperato Di Mille Band e raduna intorno alla sua carismatica figura musicisti di altissimo livello, come Luigi Schiavone (chitarrista di Enrico Ruggeri), Andrea Braido (axe ? man di Vasco Rossi) e l?armonicista Fabio Treves.

                        Dopo un lungo tour, Scotto colleziona una prestigiosa partecipazione al Monsters Of Rock, in compagnia di celeberrimi acts quali Black Sabbath, Megadeth, Iron Maiden, Pantera e Testament e, nell?ambito della rassegna ?Spazio d?Autore?, si aggiudica un Grammy per il suo primo album solista e la credibilit? del personaggio. Nel 1993, insieme all?amico fraterno Lio Mascheroni, crea il Progetto Sinergia: con loro ci sono Luigi Schiavone, Antonio Aiazzi dei Litfiba e Fabrizio Palermo dei Clandestino (ex band di Ligabue). Il tutto viaggia alla velocit? della luce: la superband incide un mini cd ed attraversa la penisola con un tour di 30 date.

                        I Vanadium, invece, si riuniscono nel 1995, tornando sul mercato col valido ?Nel Cuore Del Caos?, in cui l?uso della lingua italiana si integra alla perfezione col percorso stilistico intrapreso da Scotto. L'album per? non fu un grande successo commerciale. Dopo un lungo ed interminabile tour, la band si scioglie di nuovo, mentre Pino prosegue nella sua carriera solista, alternando ad un?intensa serie di esibizioni live, la pubblicazione di due ottimi platter: l?album antologico Segnali di Fuoco e Guado, in cui si avvale della partecipazione di membri di band quali Extrema e Timoria, nonch? di artisti come la vocalist Aida Cooper ed il sassofonista Claudio Pascoli. Pino Scotto (leader e voce) fond?, nel 2002, assieme al batterista Lio Mascheroni una nuova band denominata Fire Trails. Tessarin e Zanolini hanno invece formato una cover band, i Diumvana, con Andrea Mizzi alla voce, Marcello Suzzani al basso e Fabrizio Uccellini alla batteria.

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                          #162
                          A Livorno a met? degli anni settanta Fabio Cappanera alla chitarra, Roberto Cappanera alla batteria ed Enzo Mascolo al basso danno vita a quella che diventer? una delle band apripista dell'heavy metal italiano, gli Strana Officina. Dopo un periodo inziale nel quale lo stesso Fabio si occupa delle parti vocali, successivamente si aggiunge al gruppo Johnny Salani alla voce che poi lascer? la band nel 1982. In quegli anni arrivano a fare da supporter ad artisti del calibro di BB King, John Mayall e Muddy Waters sempre sottolineando la loro origine ?heavy?. Nel 1982 si aggiungono Daniele ?Bud? Ancillotti alla voce e Marcello Masi alla seconda chitarra, entrambi ex Bud Blues Band.

                          Il gruppo ottiene la sua prima uscita su vinile con la Saxoniana Non sei normale all?interno della prima compilation metallara italiana HM Eruption, per molti l?inizio di tutto il movimento Heavy Metal in Italia. Caratteristica principale: cantare in italiano. Fanno poi un?apparizione al primissimo festival di heavy metal italiano al Certaldo Fest nel maggio 1983 in compagnia di: Shining Blade, Rollerball, Revenge, Monolith, Steel Crown, Raff, Vanexa e Death SS. Nel 1984 pubblicano il loro primo lavoro in vinile ovvero il 12? EP Strana Officina, contenente quattro pezzi cantati in italiano che rappresenta un autentico cimelio della NWOIHM. All?interno del disco compaiono pezzi simbolo come Viaggio in Inghilterra e Piccolo Uccello Bianco. Di quell?anno ? la loro partecipazione all?Italian Massacre di Mantova dove, a detta dei presenti, la Strana Officina con una prestazione superiore oscura gli headliner Vanadium.

                          In quegli anni il gruppo intraprende la strada dei testi in inglese per insuperabili problemi legati a trattative con le etichette estere e nel 1986 esce il 12? EP The Ritual, sempre all'altezza del loro standard che contiene canzoni quali Metal Brigade e la malinconica ballata Unknown Soldier. Il vinile questa volta pu? contare su una buona produzione. In quel periodo il gruppo era cos? rinomato che un loro concerto al Tenda di Firenze cont? pi? partecipanti di quelli convenuti per Venom ed Exodus messi assieme! L?anno successivo (1987), all?interno della compilation Metal Maniac la Strana Officina appare con il pezzo Metal Brigade. Nel 1988 esce il 33 giri Rock ?n? Roll Prisoners, il disco traspare molte influenze: dal blues all?hard rock anni ?70, dal rock ?n? roll al tipico british Heavy Metal. Il disco ottenne un discreto numero di vendite. Si intensifica l?attivit? live grazie al successo dell'album.

                          Il 23 luglio 1993, la band subisce un duro colpo: muoiono in un incidente automobilistico i due fratelli Fabio e Roberto Cappanera e la loro mancanza purtroppo si noter?. Il destino del gruppo pare inesorabilmente segnato: il gruppo si scioglie.

                          Tuttavia dall'autunno 1993 fino al 1995, la band terr? concerti con Dario Cappanera, (nipote dei fratelli Cappanera) alla chitarra e Rolando Cappanera, (figlio di Roberto) alla batteria.

                          Nel 1995 esce l?imperdibile postumo Una Vita Per il Rock, dove viene concentrata tutta(con l'esclusione di Burnin'Wings, la versione inglese di Piccolo Uccello Bianco, per motivi di spazio fisico del cd) la produzione della Strana Officina in un solo CD. La Strana Officina ? da considerarsi uno dei riferimenti pi? importanti dell'Heavy Metal italiano per l'esempio, i sempre buoni intenti e la volont? di fare buona musica al di l? dei calcoli di marketing.

                          Nel 2006 la band si riunisce one night only: il posto dei compianti fratelli Fabio e Roberto Cappanera viene ufficialmente preso dal nipote Dario e dal figlio di Roberto,Rolando Cappanera. Il riformato gruppo suona nella giornata italiana del Gods of Metal di quell'anno, regalando una prestazione memorabile per i presenti e per tutti i fan dell'heavy metal italiano.

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                            #163
                            Alberto Camerini (San Paolo del Brasile, 16 maggio 1951) ? un cantautore, cantante e chitarrista italiano.

                            Nato in Brasile da genitori italiani, a undici anni rientra in Italia (come ha raccontato nella sua canzone autobiografica Alberto).
                            Inizia la sua carriera all'inizio degli anni '70, entrando nel gruppo Il Pacco di cui fanno parte Eugenio Finardi, il batterista Walter Calloni, il futuro violinista della PFM Lucio Fabbri e la cantante/corista Donatella Bardi; con questo gruppo suona in diverse occasioni, senza per? arrivare ad incidere.
                            Contemporaneamente inizia anche l'attivit? di chitarrista sessionman per la Dischi Ariston, collaborando con artisti quali Claudio Rocchi (nell'album Volo magico N.1 nel 1971), Simon Luca (per il disco Per proteggere l'Enorme Maria del 1971, dove suona in un gruppo estemporaneo che accompagna il cantautore, appunto l'Enorme Maria, con Finardi, la Bardi, Marco Ferradini e Fabio Treves), l'Equipe 84 (negli album Dr.Jekyll e Mr. Hyde del 1973 e Sacrificio del 1974) e gli Stormy Six (in L'unit?); presto diventa uno dei chitarristi pi? noti e richiesti, anche fuori dal giro della Ariston e collabora con Gino Paoli per una tourn?e e con Patty Pravo (nel disco Mai una signora del 1974 e in tour).
                            Frequenta intanto il Centro Santa Marta di Milano (a cui dedicher? una canzone del suo primo album), dove entra in contatto con gli ambienti della sinistra extra-parlamentare, e dove vive l'esperienza della nascita delle prime radio private milanesi. Nel 1975 partecipa come chitarrista e produttore all'incisione del primo album di Finardi Non gettate alcun oggetto dai finestrini, in cui firma la musica del brano Afghanistan.

                            Grazie ad Eugenio Finardi, firma un contratto con la Cramps, che pubblica la sua prima incisione, il 45 giri Pane Quotidiano/In Giro Per Le Strade, seguito dopo pochi mesi dal suo primo album Cenerentola e il pane quotidiano, che evidenzia sonorit? rock metropolitane vicine a quelle di Finardi, ma con influssi (in canzoni come Maracatu o la stessa Pane quotidiano) della musica brasiliana.L'anno successivo pubblica Gelato metropolitano, un album pi? marcatamente acustico e vicino alle sonorit? brasiliane, con tematiche politiche ed ambientaliste, mentre nel 1978 chiude l'esperienza Cramps con l'album Comici cosmetici lavoro di transizione tra il vecchio ed il nuovo stile pi? marcatamente elettronico.

                            I suoi pi? grandi successi arriveranno negli anni '80 con canzoni come Rock 'n' roll robot (1981), Tanz bambolina (1982) e Computer capriccio (1983) (che sono stati in classifica anche all'estero) in cui propone al pubblico l'immagine dell'"Arlecchino elettronico". Nel 1984 partecipa al Festival di Sanremo con La bottega del caff?.

                            Seguir? un periodo di lento declino, a cui segue una svolta artistica: nel 2001 pubblica infatti l'album Cyberclown col gruppo punk degli Skidsoplastix, inaugurando la nascita dell'etichetta indipendente 316 records e uno stile radicalmente nuovo. Nel passaggio dalla disco music al punk rimangono per? le tematiche favolistiche che avevano contraddistinto i suoi primi lavori. L'esperienza di Cyberclown lo porter? nel 2005 a rinnovare la collaborazione con gli Skidsoplastix con l'uscita dell'album Kids Wanna Rock.

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                              #164
                              mitici Negazione avanti anni luce rispetto ad altri gruppi mondiali di quel genere

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                                #165
                                Garbo, pseudonimo di Renato Abate, nato a Milano il 25 aprile 1958 ? un cantautore italiano famoso soprattutto negli anni Ottanta.

                                Grande esponente, insieme a Faust'O e al primo Enrico Ruggeri, di quella che all'epoca venne chiamata new wave italiana (ispirata ad artisti internazionali come David Bowie, Bryan Ferry, Japan, Brian Eno) debutta nel 1981 con la EMI e l'album "A Berlino... Va Bene", che contiene il noto singolo omonimo.

                                Nel 1982 ? la volta dell'album "Scortati" che contiene i singoli "Generazione" e "Vorrei Regnare" con cui l'artista partecipa anche ad alcune puntate del Festivalbar nell'estate 1983. Sul finire dello stesso anno esce il singolo "Quanti Anni Hai?" che segna una collaborazione tra l'artista lombardo e Antonella Ruggiero (voce dei Matia Bazar). Il brano entra nella classifica elaborata da Radio Deejay.

                                Garbo partecipa al Festival di Sanremo del 1984 con "Radioclima", classificandosi nelle ultime posizioni, ma vincendo il Premio della Critica.
                                Nel 1984 esce l'antologia "Fotografie" che comprende il singolo "Radioclima" pi? i maggiori successi di Garbo, alcuni rivisitati in chiave differente rispetto alle versioni originali. Lo stesso anno segna inoltre una collaborazione tra l'artista e i Matia Bazar per l'album di questi ultimi "Aristocratica". Il brano in cui Garbo presta la sua voce ? "Ultima Volont?".
                                Nel 1985 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo questa volta con il brano "Cose Veloci" piazzandosi in ultima posizione, ma conquistandosi un pubblico di fan sempre pi? consistente.

                                Nel 1986 pubblica l'album "Il Fiume", per la Polygram, raggiungendo quello che sar? il suo periodo di maggior notoriet?. L'omonimo video ? in rotazione su Videomusic e su Deejay Television (canale musicale e trasmissione musicale pi? seguiti all'epoca). Garbo partecipa a diverse manifestazioni canore e riscuote molti consensi. Nel 1988 esce "Manifesti", album prodotto da Alberto Salerno e Mara Maionchi, che contiene il singolo "ExtraGarbo" con cui l'artista fece una delle sue ultime apparizioni televisive al Festivalbar.

                                Negli anni Novanta Garbo prosegue la sua carriera, ma in tono pi? dimesso e da vero 'outsider' pubblica alcuni dischi per svariate etichette indipendenti.
                                Nel 1990 esce per la KinderGarten (etichetta per cui incisero i fiorentini Neon e i catanesi Denovo) l'album "1.6.2", seguito a breve distanza da un live "Garbo e Il Presidente" del 1991 nel quale suonano alcuni componenti dei Neon.

                                Il tarlo che muove Garbo ? il controllo totale della produzione, la necessit? di curare in autonomia ogni aspetto della sua musica. Per questo motivo, insieme ad alcuni collaboratori, nel 1992 vara la casa discografica Discipline (music label) e la battezza un anno dopo con due dischi: l'inedito "Macchine Nei Fiori" e "Cosa Rimane? Rivisitazioni (81-91)", in cui rilegge alcuni suoi brani del passato indirizzando la ricerca verso musicalit? pi? orientali. L'incanto d'Oriente agisce anche in "Fuori Per Sempre" (1995), denso di temi poetici ed esistenziali.

                                Nel 1997 Garbo pubblica "Up The Line (The Virtual Sound, Word And Image)", un'altra tappa della sua sperimentazione, contemporanea alla fondazione del movimento del 'Nevroromanticismo', che raccoglie gli scrittori Isabella Santacroce, Tommaso Labranca, Tiziano Scarpa, Niccol? Ammaniti, Aldo Nove e altri 'Cannibali'.
                                L'atmosfera decadente permea anche "Grandi Giorni" (1998), come sempre incentrato sulle inquietudini e le problematiche del nuovo millennio. Il disco sorta di raccolta di nuove incisioni assemblate a vecchi successi esce per la FRI, la nota etichetta di Claudio Cecchetto e degli 883.

                                Dopo le raccolte "Garbo: I Successi" (1999) e "Il Meglio", uscite per le piccole etichette DV More Records e Mr. Music, il musicista si prende ben tre anni prima di pubblicare "Blu" nel 2002, firmando un rapporto con l'etichetta di Valerio Soave Mescal. "Blu" racchiude i due singoli "Un Bacio Falso" e "Migliaia Di Rose", che riportano Garbo sui percorsi musicali pi? melodici e accattivanti dei suoi esordi.

                                Nel 2004 la EMI pubblica per la prima volta su CD i primi tre album di Garbo: "A Berlino...Va Bene", "Scortati" e "Fotografie", rimasterizzati in digitale. La riedizione di "Fotografie" ? arrichita di bonus tracks, tra cui un remix 2004 di "Radioclima". Nello stesso anno Garbo partecipa a un progetto musicale di Boosta, tastierista dei Subsonica, intitolato "Iconoclash", in cui vengono rivisitati successi pop degli anni 80 in chiave post-punk e new wave. Garbo ? presente con "A Berlino...Va Bene" in una versione "de-strutturata". Al progetto partecipano anche elementi dei Linea 77.

                                Nel 2005 esce per la ricostituita Discipline (music label) l'album "Gialloelettrico" che include il singolo "Onda Elettrica" (brano scritto insieme a Luca Urbani dei Soerba). L'album segna la collaborazione tra l'artista e musicisti di nuova generazione come Morgan, i Delta V e appunto Luca Urbani. Il videoclip di Onda Elettrica, scritto e diretto da Graziano Molteni ha vinto al 7? Premio Videoclip Italiano il Miglior Soggetto nella categoria Indipendenti. Figurano molte special guest come Luca Urbani, Debora Villa di Camera Caf?, Boosta dei Subsonica, Carlo Bertotti dei Delta V ed Andy Fumagalli. L'ultimo singolo ad oggi ? "Forse".

                                Nel 2006 esce un disco tributo doppio dedicato all'artista intitolato "ConGarbo" con brani famosi rivisitati da Baustelle, Soerba, Delta V, Boosta (Subsonica), Marco Notari, Lele Battista (La Sintesi), N.A.M.B., Andy (Bluvertigo), Krisma, Gionata, Mario Giovanardi (La Crus), Zu e Meg (99 Posse), Madaski ed altri.
                                Nell'aprile 2007 la EMI pubblica la raccolta retrospettiva "Garbo: The Best Of Platinum" dedicata al periodo degli anni ottanta di maggior successo dell'artista. La raccolta include anche i brani "Il Fiume", "Per Te" ed "Extra Garbo" (quest'ultima per la prima volta in formato cd).

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